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martedì, Novembre 26, 2024
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Il Tir al Centola
Il Tir del MSP Italia nel parcheggio del Centola a Pontecagnano

Il progetto dell’Eps, “MSP Italia”, mirato a stimolare l’attenzione sull’attività sportiva che, attraverso una sana pratica e buone abitudini, migliorano salute e benessere, con uno sguardo sempre, alle persone con disabilità motoria, è ormai, in fase di ultimazione. Il progetto nazionale, è stato realizzato con un finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’anno 2018, ricadente sul Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore di cui all’art. 72 del Decreto Legislativo n. 117/2017. Tale progettualità, come tutte le attività, ha avuto un ritardo e poi un fermo, dovuto alla pandemia mondiale ed è rivolto al termine, in questi giorni; fra le ultime tappe, quella resa in Pontecagnano Faiano, nel parcheggio “Centola” nei gg. 01/02.06.2021.

Nella tappa dei Picentini, organizzata da Vincenzo Spinelli, Presidente della ASD Disabili “Crazy Ghosts Wheelchair Basket, erano presenti diversi rappresentanti istituzionali e volti riconoscibili, del mondo politico e sportivo. Fra questi: L’On. vicecapogruppo del PD alla Camera dei Deputati, Piero De Luca; il Consigliere Regionale, Andrea Volpe; il Sindaco cittadino, ospitante, Giuseppe Lanzara, con il suo Assessore allo Sport, Gaetano Nappo; il Sindaco della Città e Capoluogo Provinciale, Vincenzo Napoli; il Presidente del CIP Regionale, Carmine Mellone; il neo Presidente della FiJLKAM Regionale, Antonio Bracciante; il Fiduciario Locale della Città picentina, Luigi Di Maio; l’addetto stampa regionale, Giuseppe D’Ascoli; i partner MSP Italia; il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina; rappresentanti della ADA Salerno; della Polisportiva Popilia; della Handball 00; molti altri.

Erano presenti, anche i rappresentanti del similare progetto Europeo di inclusione “Fall To Play”, Vincenzo Guzzo e Gerardina Caputo.

Questo evento, itinerante che, ha toccato e coinvolto, le Regioni italiane, nasce dalle seguenti riflessioni: 1) lo sport contribuisce in maniera determinante al benessere della persona; 2) lo sport è uno degli strumenti più efficaci per la riduzione delle ineguaglianze sociali, di cui spesso soffrono i soggetti che vivono in condizioni di fragilità o di marginalità; 3) l’art. 30 della Convenzione ONU sui diritti dei disabili stabilisce che lo Stato “deve incoraggiare e promuovere la partecipazione più estesa possibile delle persone con disabilità alle attività; 4) tuttavia, ancora oggi, esistono diversi ostacoli, di varia natura, che impediscono la partecipazione attiva della maggior parte dei disabili alle attività sportive e, di conseguenza, alla loro piena interazione sociale; 5) solo il 15% delle persone con disabilità pratica sport.

Peccato, l’assenza del Campione Italiano, di Distensione su Panca della FIPE, Gerardo Valentino Acito, all’epoca, in forza alla APD Bu Sen Salerno, sarebbe stato piacevole, sentire anche la sua voce di Atleta Paralimpico, oltre alla pluri medagliata ed paralimpionica, Clara Podda (nuoto – dove detiene anche un primato nei 50 mt, dorso -,  scherma, tennistavolo – classe 2).

La manifestazione, svoltasi in due giornate separate, ha visto l’esibizione di diverse Atlete e, la partecipazione, di numeroso pubblico, soprattutto bambini, accorso incuriosito. Lo Sport, non si ferma e rilancia.

Il CONI regionale Campania, si rigenera

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La Giunta Campania
La nuova Giunta CONI della Regione Campania

Prima delle Elezioni Nazionali del CONI, in tutta Italia, si sono svolte le elezioni regionali preordinate, affinchè i rappresentanti neo eletti, potessero esprimere, con le FSN, le DSA, gli EPS, le AB le loro preferenze, nell’assise rappresentante  la massima espressione dello Sport italiano.

Così, anche la Regione Campania, ha fatto la sua parte, presso la sala conferenze dell’Hotel Ramada in Napoli, ha svolto la sua Assemblea.

Il Consiglio Regionale (2021/2024), formato da: RAPPRESENTANTI   FSN/ Aereoclub (AE.C.I), Franco Taglialatela; Atletica Leggera (F.I.D.A.L.), Bruno Fabozzi; Automobil Club (A.C.I.), Antonio Coppola; Badminton (F.I.Ba.), Ennio Gennaro Napolitano; Baseball Softball (F.I.B.S.), Giuseppe Mele; Bocce (F.I.B.), Antonio Barbato; Calcio (F.I.G.C.), Carmine  Zigarelli; Canoa Kayak (F.I.C.K.), Sergio Avallone; Canottaggio (F.I.C.), Pasquale Giugno; Ciclismo (F.C.I.), Giuseppe Cutolo; Cronometristi (F.I.Cr.), Michele Alfano; Danza Sportiva (F.I.D.S), Giuseppe Frattolillo; Discipline Armi Sportive da Caccia (F.I.D.A.S.C.), Massimo D’Ambrosio; Ginnastica (F.G.I.), Aldo Castaldo; Golf (F.I.G.), Marco Ibello; Hockey su Prato (F.I.H.), Domenico Tafuri; Judo Lotta Karate e Arti Marziali (FIJLKAM), Aldo  Nasti – che sarà sostituito dal neo eletto, Antonio Bracciante; Medici Sportivi (F.M.S.I.), Maurizio Galdi; Motociclismo (FM.I.), Francesco Mastroianni; Motonautica (F.I.M.), Antonio Schiano Di Cola; Nuoto (F.I.N.), Paolo Trapanese; Pallacanestro (F.I.P.), Antonio  Caliendo; Pallamano (F.I.G.H.), Giuseppe  Radin; Pallavolo (F.I.P.A.V.), Guido  Pasciari; Pentathlon Moderno (F.I.P.M.), Vincenzo  Pariso; Pesca Sportiva ed Attività Subacquea (F.I.P.S.A.S.) Milanino Indresano; Pesistica (F.I.PE.), Davide Pontoriere; Pugilato (F.P.I.), Rosario  Africano; Rugby (F.I.R.), Fabrizio Senatore; Scherma (F.I,.S.), Aldo  Cuomo; Sci Nautico e Wakeboard (F.I.S.W.), Agostino Felsani; Sport del Ghiaccio (F.I.S.G.), Renato Del Mastro; Sport Equestri (F.I.S.E.), Vincenzo  Montrone; Sport Invernali (F.I.S.I.), Agostino Felsani; Sport Rotellistici (F.I.S.R.), Francesco  Rossi; Squash (F.I.G.S.), Giovanni  Naldi; Taekwondo (F.I.TA.), Domenico  Laezza; Tennis (F.I.T.), Virginia Di Caterino; Tennistavolo (F.I.Te.T.), Pietro Guarino; Tiro a Segno (U.I.T.S.), Costantino Vespasiano; Tiro a Volo (F.I.T.A.V.), Francesco  Cembalo; Tiro con l’Arco (F.I.Tarco), Domenico Del Piano; Triathlon (F.I.TRI.), Angela  Abrunzo Vela (F.I.V.), Francesco  Lo Schiavo; RAPPRESENTANTI ATLETI/ Manfredo Fucile (FIP), Maria Grazia Perretta (FIDASC); RAPPRESENTANTI TECNICI/ Carmela Procacci (FIPE); RAPPRESENTANTI DSA/ Raffaele Di Donna (Sport Tradizionali FIGEST); Angelo Michele Ferrara; Salvatore Isoldo (Scacchi F.S.I.); RAPPRESENTANTI EPS/Adinolfi Antonio (CNS Libertas); Gianluigi Antonini (OPES); Enrico Pellino (CSI); Nicola Scaringi (ASI); Umberto Vona (PGS); RAPPRESENTANTE AB/ Massimo Mastrolonardo  (USSI).

 La Giunta Regionale Campania, scaturita, è invece composta da: Roncelli Sergio, Presidente; Chiacchio Carmela, Atleta; Pappalardo Paolo, DSA; Mastroianni Antonio, EPS; Avallone Sergio, FSN, V. Presidente Vicario; Di Caterino Virginia, FSN, V. Presidente; Frattolillo Giuseppe, FSN; Del Mastro Renato, Tecnico. Cooptato di diritto, Carmine Mellone (Rappresentante CIP).

L’assetto organizzativo CONI Campania quadriennio Olimpico (2021/2024): DELEGATI  PROVINCIALI/ AVELLINO, Giuseppe Saviano; BENEVENTO, Mario Collarile; CASERTA, Michele De Simone; NAPOLI, Agostino  Felsani; SALERNO, Paola  Berardino. CONSULENTI  E  REFERENTI/ Consulente Tecnico Impiantistica Sportiva: Lucio De Rosa; V. Consulenti Tecnici Impiantistica Sportiva: Agostino Felsani – Stefania Lamberti. Coordinatore Tecnico Regionale: Armando Sangiorgio. Consulente Fiscale e Tributario: Enzo Marra, Claudio Mancini. Referente Rapporti con la Scuola: Giuseppe Radin. SCUOLA  REGIONALE  DELLO  SPORT, CONSIGLIO SRdS Presidente: Sergio Roncelli; V.Presidente : Michele De Simone; Direttore Scientifico: Antonino Chieffo; Segretario Organizzativo: Valentina Milano; Rappresentante FSN: Antonio Caliendo (FIP); Rappresentante DSA. Alberto Imbriani (FIPT); Rappresentante EPS: Marco Mansueto (ASC); Rappresentante Atleti: Francesca Pelella (FIPAV); Rappresentante Tecnici: Giancarlo Rizza (FITeT). COMITATO TECNICO SCIENTIFICO SRdS: Augusto Barone; Giuseppe Bonacci; Pasquale Cuffaro; Eugenio Leonardi; Giorgio Liguori; Enzo Marra; Lucio Maurino; Antonio Molinara; Armando Sangiorgio; Domenico Tafuri. 

Ciao, Mamma

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SSD Fitness Club Mercato San Severino
La Squadra ai Campionati Italiani Assoluti 2021 Federkombat di KickBoxing

L’emozione era forte, l’adrenalina, palpitava dentro e spingeva forte per sgorgare da tutti i pori.. così era ripartita, finalmente, la strada agonistica, dopo tanto fermo, dopo tanto blocco psicomotorio e mentale.. Rimini, la location ideale, lontano dal paese di residenza, anche un modo per svagarsi, dall’incombenza del quotidiano vivere e dalle preoccupazioni, tensioni, vissute, ancora nell’oggi.. il futuro aperto, alla carriera militare nell’esercito e forse, la possibilità di passare, successivamente, alla squadra agonistica dell’arma..

L’occasione, i Campionati Italiani Assoluti 2021 di KickBoxing per gli sport da tatami Federkombat (DSA Effettiva del CONI) nel RDS Stadium di Rimini, protagonisti, Atleti e Atlete del Light Contact, Kick Light e Point Fighting (per le cinture Blu, Marroni e Nere) contestualmente, al Trofeo Italia, sempre riservato alle specialità di Light Contact, Kick Light e Point Fighting ma, con protagonisti, i Master e le cinture Giallo, Arancio e Verdi (GAV) che, seppur nel rispetto delle linee guida Federali e nazionali, dava nuovo smalto e brillantezza, all’auspicata e tanto attesa ripartenza e ricercato, sperato, ritorno alla normalità di tutti e del mondo sportivo, in special modo, vera vittima, di questa pandemia.

I compagni di squadra (SSD Fitness Club di Mercato San Severino), che avevano già effettuato le prestazioni delle loro categorie, avevano agguantato la medaglia, quindi la sana competizione aumentava e dava carica a chi, si apprestava a far valere suo valore..

Con Davide (Izzo, cn 2° dan), erano saliti all’evento, il coach e loro Maestro, Raffaele De Nicola, che presentava in gara anche: Iannone Aniello (2° class), Andrea Ciancio, D’Aponte Gennaro (3° class), Vincenzo Palmieri (2° class), Sabatino Leone (3° class), con lui, gareggiavano nella Kick Light.. i Selfie, le foto, singole e di gruppo, cadenzavano momenti. Davide, forte, della prestazione dei suoi compagni e pronto, come gli altri, a giocarsi l’azzurro colore della nazionale, era salito sul quadrato pronto a dare tutto e dimostrazione, del suo già certificato valore.. partito alla grande, pressava avversario, detenendo il primo tempo dell’incontro che si stava svolgendo, piazzando i suoi certosini colpi a segno.. al secondo rounds del primo match, ripartiva con la stessa spigliatezza che lo distingue, poi… un scossa gli ha percorso corpo, mente.. forze svaniscono, si spegne l’intorno ed il contesto.. qualcosa gli era arrivato al cuore, al cervello, un sottile alito di vento, forse di anima, lo aveva raggiunto.. qualcosa era accaduto e gli si era palesato nel sub conscio.. contemporaneamente, una terribile notizia, raggiungeva i compagni, il coach, sui cellulari.. in quel momento, in quel preciso momento, la mamma di Davide si era spenta, un infarto, l’aveva allontanata dall’attendere il figlio, lontano e che, sicuramente, sarebbe tornato a casa con un’altra medaglia conquistata.. e, tutto si spegna in lui, in lei, nell’intorno, nei compagni di viaggio che, fino a quel momento, condividevano riso, ripartenza, motivazione, positività.. silenzio cade, incombe sul gruppo, il team si stringe sul compagno.. le lacrime, che prima erano di gioia, per i risultati che si stavano accumulando, in questa giornata (29.05.2021), diventano amare, pesanti, inzuppano il dentro, l’anima, più del fuori.. si lascia tutto e subito si riparte.. nel silenzio glaciale, dei chilometri che si stanno macinando, percorrendo, per correre al suo capezzale, quello di Mamma..

Non vi è festeggiamento, non può esserci festeggiamento, in tal guisa, con il male che pesa, che rode, che tutto sconquassa, che cambia vita…

La Campania, a te si stringe Davide.. a te ed alla tua compagine… Il Comitato Regionale, nella persona del suo Presidente, Gianni Di Bernardo, il suo Consiglio, le Associazioni territoriali, i Dirigenti, i Tecnici, gli Atleti, gli Ufficiali Gara che, ancora adesso, sono impegnati nella competizione, solo perché, “the show must go on”, ti pregano di non mollare, di guardare avanti, di continuare a stringere i pugni e continuare a combattere, nella vita, come sul tatami e continuare a dimostrare, soprattutto a te stesso ed alla tua Mamma, che il cuore, deve essere spinto oltre alla barricata, oltre quel muro del pianto, che oggi, ti ha strappato dolore, strizzandoti cuore, anima..
Forse, parole non servono, dove dolore duole, ma l’abbraccio che ti circonda, che unisce le genti, tutte le genti, che occhi  tuoi, guardano oggi, si spera, sappiano infonderti, quel coraggio che mai ti è mancato, sorreggendoti ancora…  Forza, Davide!

La Presidenza del CIP a Luca Pancalli

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La Giunta CIP
Il rinnovo delle cariche CIP

Alla presenza, del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega allo Sport, l’Olimpionica, Valentina Vezzali, del Presidente del CONI, Giovanni Malagò, del Presidente ed Amministratore delegato di “Sport e Salute”, Vito Cozzoli e del Direttore Generale dell’INAIL, Giuseppe Lucibello, con i loro saluti istituzionali, si è svolta, l’Assemblea Elettiva Nazionale, del Comitato Italiano Paralimpico, presso, il Salone d’Onore del CONI.

Il Consiglio Nazionale, ha poi rieletto, alla Presidenza del CIP, Luca Pancalli, con 50 preferenze sulle 53, possibili, lasciando allo sfidante, Fabrizio Vignali, alla carica presidenziale, un solo voto. Sono stati poi, preferiti, alla Giunta Nazionale: Remo Breda, Paola Fantato, Tiziana Nasi, Sandrino Porru, Mario Scarzella, Roberto Valori (vicepresidente vicario) e Fernando Zappile, quali rappresentanti Federali e delle Discipline Sportive; Daniele Cassioli e Sara Morganti, in rappresentanza della quota Atleti; Riccardo Vernole, rappresentante in quota Tecnici; Patrizia Sannino, in rappresentanza degli Enti di Promozione Sportiva; Massimo Porciani, quale rappresentante territoriale regionale e, Patrizia Saccà, quale rappresentante territoriale provinciale.

Il movimento paralimpico internazionale, parte dall’illuminazione del neurochirurgo Inglese, Sir Ludwig Guttmann; l’italiano, Dr Antonio Maglio, resta il padre nazionale, di tale movimento.

Nel 1960 ebbero i Natali, i Giochi Paralimpici estivi. Sull’esperienze della Germania e dell’Inghilterra, anche i suoi studi e metodologie applicate ai pazienti neurolesi, partendo anche dalle stimolazioni sportive ed agonistiche, quali: nuoto, pallacanestro, tennistavolo, getto del peso, lancio del giavellotto, tiro con l’arco, scherma e corsa in carrozzina.

L’INAIL di Ostia, sotto la spinta di Maglio (in cui era Dirigente), nel 1964, iniziò a finanziare la pratica sportiva dei paraplegici, facendo partecipare due rappresentative di Atleti italiani (una, con la sotto sigla  INIG-Opera Nazionale Invalidi di Guerra), ai Giochi Paralimpici di Tokyo (all’epoca, ancora denominati, Giochi Internazionali di Stoke Mandeville), facendo però emergere, il gap di arretratezza, di fronte a Nazioni come: Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Spagna, Olanda e Germania rappresentate da una Federazione o Comitato Nazionale Paralimpico riconosciuto dal relativo Comitato Olimpico e, in certi casi, con finanziamento e sostegno, dello Stato.

Finalmente, nel 1974, si ebbe il cambio di rotta italiano, con la costituzione dell’Associazione Nazionale per lo Sport dei Paraplegici (ANSPI), partecipando, per la prima volta, ai Campionati Europei di Atletica Leggera (Vienna 1977) e a quelli di Basket in carrozzina (Olanda 1977). Con l’aumento di richiesta, anche di altre tipologie di handicap e gli impegni nazionali ed internazionali moltiplicati, la FISHA (Federazione Italiana Sport Handicappati) che, fra gli anni ’70 e ’78, agì come ANSI, tentò di stabilire rapporti solidi e chiari, con il CONI.

Allo Stadio dei Marmi a Roma, nel 1981, fu organizzata uno splendido evento che vide la partecipazione delle discipline di Atletica Leggera, Scherma, Nuoto e Pallacanestro; dove storico, fu stabilito, il primato di Salto in Alto di Arnie Boldt (canadese), con mt 2,04, con una sola gamba. Lo stesso Boldt, rappresentò, il mondo della disabilità, al Giubileo degli Sportivi di Roma, alla Stadio Olimpico, alla presenza di Papa Giovanni Paolo II; l’anno in cui la FISHA, ottenne l’adesione al CONI ma, solo nel 1987, ebbe il riconoscimento giuridico per sedere, nell’assise della madre di tutte le FSN, rappresentando anche la FICS (Federazione Italiana Ciechi Sportivi) e la FSSI (Federazione Sportiva Silenziosi Italiana). Nel 1990 (novembre), si costituì la Federazione Italiana Sport Disabili, dalla fusione delle tre entità, anche se, nel 1996, il movimento sportivo dei silenziosi, dovette scorporarsi, perché il CISS (Comitato Internazionale Sport Silenziosi), non aveva aderito ai principi e programmi, Olimpici e Paralimpici.

Solo l’approvazione del Decreto Legislativo n. 43 del 27 febbraio 2017 porta, il Comitato Italiano Paralimpico, al riconoscimento formale di Ente Pubblico per lo Sport, praticato, da persone disabili, mantenendo, nel contempo, il ruolo di Confederazione delle Federazioni e Discipline Sportive Paralimpiche, sia centrale che, territoriale, con il compito di riconoscere, qualunque organizzazione sportiva per disabili, sul territorio nazionale e di garantire, la massima diffusione dell’idea paralimpica e il più proficuo avviamento, alla pratica sportiva. Essa, infatti, in funzione all’attività agonistica, coordina e favorisce, la preparazione atletica delle rappresentative paralimpiche, delle diverse discipline, in vista degli impegni nazionali ed internazionali e, soprattutto, dei Giochi Paralimpici, estivi ed invernali, che si svolgono, circa due settimane dopo i Giochi Olimpici, nelle stesse sedi e strutture, utilizzate per le Olimpiadi. Il CIP, ad oggi, riconosce circa cinquanta entità sportive, tra Federazioni Paralimpiche, Discipline Paralimpiche, Enti di Promozione Paralimpica ed Associazioni Benemerite Paralimpiche, delle quali, circa trenta, riconosciute anche dal CONI.

Campania: Pietra miliare, dello Sport italiano

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momento assembleare
il solenne momento dedicato a Nicola Tempesta e Camillo Alfinito

La roccaforte, è stata smantellata…  ed in un feudo, dove i punteggi fra le parti, erano, sulla carta, alla pari.. del resto, non dimentichiamo che la Campania, è una fra le regioni più forti in Italia, per la sommatoria di punteggi di Judo, Lotta e Karate. Destabilizzare, potere così forte e radicato, era davvero impresa.. senza contare tutti i sotterfugi, posti in atto e le minacce, velate o meno, poste in essere anche, in piena assemblea elettiva.. e qui, è vacillato castello, perché finalmente, coro unanime di protesta si è alzato veemente, contro lo strapotere perpetuato per anni e la presenza massiccia di “papi” nazionali a dimostrare, quanto era sentito e pesante, sull’ago della bilancia nazionale, il feudo campano.. Ed il grido di protesta, ancor più si è elevato, quando, l’ancora non eletto ed in quel momento, senza diritto alla parola, del Judo regionale, ha tentato di destinare Presidenza Onoraria al Nasti, palesando, una riunione dei settori (intervenuta quindi, nelle more dell’assemblea), senza che essi stessi, in quel preciso momento, potessero sentenziare.. il gruppo ha retto all’impatto, alle presenze, ai tentativi poco velati di sotterfugi rocamboleschi di sovvertire previsioni e risultati, compresa l’ultima, di veder venir meno, l’obbligatorietà del candidato uscente (da più di tre mandati), a quanto sancito da Statuto, in merito al raggiungimento del quorum del 55% più 1, per essere rieletto.. La flemmaticità di Bracciante, da encomio solenne. Il verdetto, ha scardinato tutto e cambiato, riscrivendola, la storia.. La Campania ha vinto, il gruppo ha vinto, Bracciante ha vinto, senza appello, senza discussioni o recriminazioni, come era giusto andasse.

Pietra miliare, la Campania, che già, dalle elezioni nazionali, aveva fortemente, fatto sentire sua voce e ragioni, in ordine al cambiamento da tutti richiesto ma, sottovoce espresso dagli altri; il coraggio, ancora manca, per intraprendere nuove strade e cercare, si spera, migliorie. Archiviata l’elezione nazionale, con una semi vittoria, da ambo gli schieramenti, è arrivato il turno di questa Regione, all’ombra del Vesuvio. Raccontare, tutto quanto è occorso, in questo lasso di tempo, troppo prolisso. Basti solo dire che tutto ciò, che di scorretto, poteva essere messo in atto e, fino all’ultima scheda posta nell’urna elettorale, dalla reggenza uscente, è stato attuato o tentato di attuare. Dalla carta bollata, alle infamie pubbliche e private, a minacce, poco velate, per non parlare dei tentativi in corso d’opera, di rilettura ed accomodamento, di comodo, dello Statuto, con il suffragio, della coorte nazionale. Presenti: Domenico Falcone, Presidente Federale Nazionale, FIJLKAM; Colonnello Giuseppe Matera, Vice Presidente Nazionale, settore Judo; Vice Presidente Vicario Nazionale, settore Lotta, Giovanni Morsiani. Con tanto clamore ed “orrori”. Neanche a Cinzia Colaiacomo, Consigliere Nazionale, settore karate, è stato concesso di salutare i presenti.

L’unico momento solenne, di commozione e di coinvolgimento di tutti i presenti, giusto e sentito, lo spazio, riservato alla memoria dello scomparso, M° Nicola Tempesta nel Judo e di Camillo Alfinito, nella Lotta.

Dopo il primo Presidente Regionale Campania, Aldo Cercirillo (Imprenditore), risalente a 50 anni addietro, arriva l’incoronamento di Aldo Nasti, al più alto seggio regionale e da lì, per oltre 30 anni, ha governato. Ieri (22.05.2021), la storia, ha cambiato corso, ha cambiato rotta, è uscita dal giogo del “terrore”, dalla sottomissione perpetua. Un gruppo di Karate, Judo e Lotta, rinsaviti, hanno avuto il coraggio di affrontare “toro per le corna” e, non tanto il toro, ma quei “bei” figuranti che attorno al toro, fanno bella mostra (banderilleros che piccano, accompagnati dai puyazos). Alla fine, il toro, come in tutte le corride, era solo la vittima sacrificale da offrire, per salvare il loro piccolo regno, costruito intorno a se stessi.

Alla fine della conta, si è rilevato che, non sono certo mancati cecchini, traditori dell’ultima ora (aggiunti ai precedenti voltafaccia) e qualche picador che ha sbagliato, di volontà, bersaglio, volgendolo al matador, ma quello che più spiace, è il venir meno all’amicizia, al coeso gruppo che, aveva chiesto sostegno. Come si è notata, ancora una volta, l’allontanamento di questi ultimi, senza neanche l’educazione del lasciar saluto, cosa d’uopo, anche nella sconfitta. L’abbandono della sala dell’adunanza, della maggior parte dei votanti, subito dopo lo scrutinio del Presidente e senza tener da conto, delle successive elezioni di settore, la dice lunga.

92, le società accreditate che potevano esprimere, 305 voti validi. Per la carica di Presidente del Comitato Regionale Campania FIJLKAM, viene eletto, Antonio Bracciante con 159 preferenze, contro le 144, andate all’uscente Aldo Nasti; 2, i voti nulli. I Vice Presidenti candidati, a loro volta, riportano: 91 preferenze, 5 bianche (astenute) e 2 nulle, per il Judo di Bruno D’Isanto (riconfermato al suo ultimo mandato); 32 voti nella Lotta, per Gennaro Esposito (stranamente, aveva ritirato propria candidatura, Arturo Varriale, l’uscente detentore); vanno al Karate, infine, 102 consensi, 11 schede/voti di astenuti e 3, nulle (che riconfermano, all’ultimo mandato, Nicola Mirabella).

 La Lombardia, allo stesso modo, chiamata al voto, lamentando, giustamente, l’assenza completa delle istituzioni Federali che invece, erano stranamente presenti in Campania, cambia anch’essa rotta e rappresentante regionale. Riccardo Zambotto, Vice Presidente uscente del settore Karate, sale sul seggio massimo lombardo con 305 voti; Cinzia Cavazzuti, prende la Vice Presidenza del settore Judo con 95, preferenze, contro le 52 di Fabrizio Bernabei; confermato alla Lotta, Francesco Placenti; Michele Angelo Austoni, nel Karate, stravince su Francesco Landi, per 134 consensi, contro i 27.

L’Italia, può cambiare, lo Sport italiano, deve cambiare!

L’Italia d’Oro all’Eurovision 2021

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Risultati Eurovision
L'Italia è prima nell'internazionalità del mondo musicale

Vincono i Maneskin a Rotterdam con il brano “Zitti e Buoni” (524 voti), con una versione “addomesticata” per la diretta televisiva e già vintori del Festival di Sanremo, davanti a Francia (499) e Svizzera (432).

A decretare e certificare la vittoria italiana, il televoto degli ascoltatori che, pur migliorando il punteggio della compagine svizzera e francese, non colma il gap, di vantaggio iniziale che l’Italia, aveva già conquistato, durante lo svolgimento della manifestazione.

L’Eurovision Song Contest (o ESC), nato a Lugano nel 1956, è annualmente organizzato dall’Unione Europea di radiodiffusione, quale festival musicale internazionale.

Il gruppo Rock italiano, formatosi a Roma (2016) è formato da Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio.

Questa manifestazione annuale, è stata trasmessa ininterrottamente, solo la Pandemia, ne ha impedito la trasmissione nel 2020, con ascolti, stimati tra i 100 ed i 600 milioni e dal 2000, via internet e su YouTube nel 2016.

L’Italia, quindi torna alla vittoria dopo il 1990, che fu vinta da Toto Cotugno con il brano “Insieme: 1992”. La prima volta italiana, fu nell’edizione di Copenaghen, alla Tivolis Koncertsal, con la sedicenne, Gigliola Cinquetti ed il brano, “Non ho l’età” (1964).

I festeggiamenti della band, dopo che era stata decretata la vittoria, a suon di show e “docce” di champagne sul palco dell’Ahoy Aren con la riproposta integrale ed in originale, del brano vincitore.

“Fall to Play” – esempio di interazione

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Il webinair
sulla dx il segretario generale FiJLKAM, sulla dx, il Presidente, Vincenzo Guzzo

Dopo il fermo mondiale, dovuto alla pandemia, riparte il progetto “Fall to Play”, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Erasmus+, con capofila l’ASD Dojo Karate Pyros, piccola realtà sportiva del Golfo di Policastro, non affatto nuova, a questi percorsi “sperimentali” e che, in questo modo, dimostra che quando la volontà è forte, ovunque ci si trovi, nel ns Bel Paese, anche in remoti lembi di terra e mare, tutto, può essere realizzato e portato in auge ed a termine, positivamente.

Il progetto “Fall to Play” ha, come obiettivo, l’individuare modalità diverse di approccio alle cadute sportive ed in particolar modo, quelle occorse agli sport rotellistici, utilizzando, le conoscenze e le modalità adoperate ed in uso, nella disciplina del Judo, una delle discipline, dove le cadute, sono parte della conoscenza di base di tutti i praticanti. Questo, al fine di prevenire e/o attenuare, minimizzando al massimo, i traumi in sport dinamici, appunto, come il pattinaggio.

La situazione sanitaria critica, non ha consentito nell’immediato, di porre in essere azioni atte, alla realizzazione del progetto stesso, quindi, quale primo passo, che sia di auspicio, ha programmato un webinair di presentazione del corso formativo, rivolto, ai Tecnici del pattinaggio, con l’intervento della partner FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali), che seguirà tale percorso sperimentale, quale principale depositaria italiana, della conoscenza applicata, alle discipline di “caduta”.

Gli altri partner coinvolti in questa progettualità sperimentale, alla base del progetto primario, sono: la Real Federacion Española de Patinaje, il Club Virgen de Europa dalla Spagna e l’Università Europea di Lisbona, che dal Portogallo, garantirà il monitoraggio e la valutazione, dei protocolli applicati.

Il webinar è visibile e visitabile, all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=5TmORYNYP9Y.

Ovviamente, l’entusiasmo della dirigenza dell’ASD Dojo Karate Pyros, è solo pari, alla certificata capacità di essere riusciti, ancora una volta, in primis, a trovare nuove interazioni fra le entità coinvolte; come, l’essere riusciti ad aggiudicarsi, nuova progettualità Europea ed infine, ma solo per ordine d’importanza, di aver riportato luce, su questa landa dimenticata, lontana da ogni porto d’accoglienza e riparo, nei mari tempestosi, della quotidiana vita. Il territorio ospitante e promotore, può solo averne nuovo ritorno, nuova linfa, nuova visibilità, anche politica.

Salerno, si concede il Bis, in Serie A

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La festa Scudetto
La Squadra salernitana ancora Campione d'Italia 2020/2021

Dopo il “riscatto” della Salernitana calcio che, ritorna, per la terza volta in serie A, nuovo plauso si deve registrare per la promozione della PDO Handball Team Salerno ASD femminile.

Con la Squadra 2019/2020 formata da: Elisa Ferrari (Portiere); Stellato Carmela (Ala/Pivot); Dalla Costa Ilaria (Terzino Sx/VK); Motta Roberta (Ala); Rossomando Giulia (Ala); De Ciuceis Martina (Ala); Avagliano Giorgia (Ala); Krnic Natasa (Terzino); Gomez Hernandez Suleiky (Terzino Dx); Romeo Victoria (Ala); Di Giugno Sara Margherita (Portiere); Stettler Lucila Maria (Pivot); Manojlovic Ramona Vesna (Terzino SX); Sammartino Vittoria (Portiere); Napoletano Pina (Ala Sx/K); Ciociano Martina (Portiere); Chianese Giada (Centrale/Ala); Lauretti Matos Cyrielle (Pivot); Casale Laura (Ala Sinistra); Landri Valentina (Centrale); Canessa Perez Belen (Ala); De Santis Martina (Centrale), lo squadrone rosa si aggiudica il nono scudetto tricolore, conquistando, sotto la guida dell’allenatrice Laura Avram, la Serie A Beretta 2020/2021.

La Jomi Salerno, nasce nell’estate del 2006 e con la scomparsa della storica “Handball Salerno (2008), diventa punto di riferimento cittadino, della pallamano. Conquistano agevolmente la serie A1 nel 2007/2008 con i play off di promozione. Nel successivo anno agonistico, si piazza terza, nella classifica finale ma, vincono la Coppa Italia. Conquistano il primo scudetto della loro storia (2009/2010) a cinque anni di distanza dall’ultimo successo della Handball Salerno. Nel 2011, bissano l’impresa, riagguantando lo scudetto e nel 2013, fanno man bassa di tutto: Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa italiana.

Il Palmares del sodalizio, certifica qualità: 8 Scudetti (2009/2010-2010/2011-2012/2013-2013/2014-2016/2017-2017/2018-2018/2019-2020/2021); 6 Coppa Italia (2008/2009-2011/2012-2012/2013-2013/2014-2018/2019-2019/2020); 4 Super Coppe (2011/2012-2012/2013-2016/2017-2017/2018-2019/2020); 1 Scudetto Beach Handball (2016/2017); 1 Handball Trophy (2008/2009); 2 Campionati Nazionali Under 12 F (2013/2014-2015/2016); 1 Campionato Nazionale Under 14 F (2016/2017); 1 Campionato Nazionale Under 15 F (2017/2018); 1 Campionato Nazionale Under 17 F (2017/2018).

L’ultima partita, in casa (Palestra Caporal Maggiore Palumbo), si porta fino ai supplementari (2 extra time), chiudendo la partita con la Jomi a 37 reti, contro i 32 della Mechanic System Oderzo.

La Salerno indomita, riporta a pensieri su passati prossimi come: nella Pallavolo, nel Rugby, nel CUS Salerno, nel Karate, alle Universiadi 2019, ai Giochi della Provincia di Salerno 2012… in tutto quanto, si è eccelso nel salernitano, lo SPORT!

Feudatari dello sport

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Politica Sportiva feudale
arrocco feudale e tentativo di difesa infinita

Quanto la contesa, non è leale, ogni mezzo è d’uopo, per coercere vittoria. Se questa sia di vita, seppur moralmente indegna, potrebbe essere compresa.. Quel che, di tutto, lascia intesa, è che tal contesa, sleale e indegna, nello sportivo reame, è resa.

Ancora, carta bollata, per fortuna, almeno con pagamento “tassa” (200,00 €, che, speriamo siano, di tasca propria e non frutto, di prelievo a danno, del comune bene), viene abusata, per eliminar avversario, che, in termini sportivi, è quanto meno, vigliaccheria.

Ancora coinvolta, rinomata Federazione, nelle Arti Marziali ed ancora una volta, interessato direttamente, il Comitato Regionale Campania, di questa, rappresentante. Guarda caso, ancor più bislacco, che a prendere ancora iniziative delittorie (dal punto di vista di contesa elettiva), sia il “saggio” ultranovantenne, che detiene seggio e potere, dagli anni novanta (scusate se è poco).

Premesso, che già in precedenza (Tribunale Sportivo di I° grado-29.04.2021), al pan, ha risposto focaccia (06.05.2021); e, a nuova riprova, di incapacità latente di gestione (politica e manageriale, ma non troppo) e di perpetrar tenzone, rasentando ridicolo ed evitar, legittima espressione elettiva, ci si ripropone poi, al II° grado, producendo appello (Corte Federale-10.05.2021), che risponde in “picche” (17.05.2021), <<.. rigettando reclamo>>. Adesso, che rimane? L’Ordinaria giurisdizione giurisprudenziale? (Sigh!!??)

Si resta perplessi. Augurandoci, per il bene del movimento sportivo in genere e soprattutto, per quello che è rivolto alle Arti Marziali ed a questa Federazione, che presto giunga il 22.05.2021 (giorno previsto per le elezioni regionali) e che finisca, questa diatriba, pur consapevoli, che questa data, non sarà termine di disputa ma, partenza, di altre mille contese e ripicche, di cui, sicuramente, si racconterà ancora, se non altro, per dare dignità a chi, dignità ha perduto da tempo e senza neanche iniziare a gareggiare seriamente. Sicuramente, si prospettano momenti bui, e continuo lavoro, per Giudici Sportivi e per il fegato di tanti, onesti osservatori e praticanti di vero sport, non certo di quello, da tempo millantato, indecorosamente.

Se questi, sono i rappresentanti dello Sport italiano, si vergognino! Se questi, sono l’esempio delle nuove generazioni, si nascondano agli onesti. Se questi, sono i portatori di regole e regolamentazioni, cambino mestiere e d’abito e facciano di pagliacciate, ambito diverso. Se questi, sono i rappresentanti dello sport e della Federazione in questione, siano pubblicamente condannati, come adesso e relegati, a non recar più danno e, gli elettori, quelli seri, non quelli che si aspettano ritorni in regalie varie, raggiungano finalmente, coscienza di se stessi, se ancora, soprattutto, detengono coscienza. Se questi pensano, di ottenere, senza tenzone, facile vittoria e, continuano ad aver seguito e proseliti, che tutti, questi, si diano a nuove catastrofiche occupazioni, lontano dallo sport stesso. Se questi, a questo punto, par logico pensare, in ogni modo, stan cercando di non far mettere naso, nei loro incartamenti, è lecito dedurre che, qualcosa nascondino, siano smascherati, in pubblica piazza ed in cotal contesto, aggiogati al giogo. Se tutte le ispezioni Federali, nell’ultimo tempo succedutesi, hanno senso, ha senso pensare, “che il pesce, odor (puzza) dal capo” ed allora, veramente, qualcosa si nasconde e pubblico, ven reso e, di vilipendio, acceso.

Il Feudo, non ha più cavalieri che lo difendono, ma solo barbari impositori ed “impostori”, a questo punto, stirpe d’invasori, senza sigillo e gloria, ma solo nera banda, a croce uncinata di Hitleriana memoria.

Giovanni Malagò, conferma il suo 3° Mandato al CONI

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Malagò a Salerno
Giovanni Malagò al tavolo di Guglielmo "Nello" Talento

I massimi vertici dello Sport Italiano, i grandi elettori, rappresentanti di tutte le sfaccettature sportive del CONI, ieri, a Milano (13.05.2021), presso il Tennis Club Bonacossa, hanno deliberato, a scrutinio segreto, sul Presidente del massino vertice sportivo italiano e, sulla sua Giunta. Presente, quale membro onorario del CIO, Franco Carraro, che ha presieduto l’assemblea. Erano 75 anni, che non si teneva, un simposio di questa portata, nella struttura ospitante, ovvero, dalle elezioni di Giulio Onesti.

Delle 74 espressioni votanti, con diritto di voto, solo 72 erano presenti e su queste, solo 71, sono state espresse correttamente

Giovanni Malagò, ha ottenuto 55 (79,71%) preferenze sulle 13 (18,84%), di Renato Di Rocco e solo 1 (1,45%), per Antonella Bellutti; ritirato, prima dello scrutinio, durante i lavori pre assembleari elettivi, Franco Chimenti.

Quali componenti della Giunta, sono stati preferiti, quindi eletti: Antonella Del Core (37 preferenze) e Paolo Pizzo (21) in quota Atleti; in quota Tecnici, prevale Emanuela Maccarini (55); per i Comitati Regionali, Sergio D’Antoni (46), la spunta; per i Delegati Provinciali, Claudia Giordani (53); per gli EPS, Giovanni Gallo (48). Entrano in quota FSN e DSA, Silvia Salis (Atletica, con 46 preferenze), Norma Gimondi (Ciclismo, 38), Giovanni Copioli (Motociclismo, 37), Luciano Rossi (Tiro a volo, 37), Luciano Bonfiglio (Canoa, 34), Marco Di Paola (Sport Equestri, 33).

Assurgono al ruolo di Vice Presidenti, per elezione interna alla Giunta del CONI: la Salis (Vicario) e la Giordani. Riconfermato, il Segretario Generale, Mornati Claudio.

Molte, finalmente, le donne, o quote rosa presenti (elette), nella Giunta Nazionale del CONI, anche se, l’unica candidata alla Presidenza e, per la prima volta, nella storia dello sport olimpionico, la Bellutti che, non è riuscita a strappare i dovuti consensi, per essere eletta.

Il viso di Malagò, era “tirato”, teso, anche dopo il “verdetto”, che gli ha confermato la fiducia; forse, la presenza di altri candidati o forse, le lotte interne, pre elettive, lo avevano in qualche modo, stancato e contrariato; il suo sorriso, non era quello a cui si era abituati, nei momenti positivi.

Resta e restava, il suo ultimo mandato e si crede, non voleva essere estromesso, prima di aver terminato l’intero ciclo, concessogli da Statuto.

Malagò, quindi vince, senza ombra di dubbio ma, anche nel CONI, vi è aria e richiesta, di cambiamenti. Il prossimo mandato, sarà di natura ridotta, considerato che il periodo pandemico, ha ritardato le elezioni di quasi tutti gli organi Federali, CONI, compreso. Speriamo non vi siano ricadute trasversali e soprattutto, che si riprenda il primo momento di rinnovamento che Malagò, mise in campo, nel primo mandato e che inoltre, si trovi la “quadra” con Sport e Salute e vi sia chiarezza, aggiustamenti, rimaneggiamenti, nell’attuatività della Legge sullo Sport, che dovrebbe andare in vigore a breve, perché, onestamente, alcuni articoli, sono veramente capestri per le attività di base ed anche per le stesse Federazioni e certamente, non ci si riferisce alla scadenza dei mandati che, resta legittima.

23 anni d’attesa, dall’ultima “Serie A”: Salernitana

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E, son tre.. Serie A
Scudetto

Salernitana, come ormai, la sua consorella di Serie A, l’Inter, si anticipa su tutte le protagoniste del Campionato di serie B di quest’anno e si aggiudica la “piazza” di qualificazione alla classe superiore.

Una storia, quella del calcio salernitano, che parte dal 1913, con la Salerno FootBall Club e la Presidenza, di Donato Vestuti. Poi arrivò l’Audax Sport Club Salerno e, il 19 Giugno 1919, si costituisce l’Unione Sportiva Salernitana, partecipando al primo Campionato di Promozione, del Comitato Regionale Campania.

Nel Dicembre del 1922 la Salernitana, per problemi tecnico/economici, si fuse con l’Audax Club, costituendo la Società Sportiva SalernitanaAudax che, comunque, per le stesse motivazioni che l’avevano portata alla fusione, nel 1924/25, scomparve.

Si dovette attendere nuova fusione, fra il Campania e la Libertas Salerno (1925/26), che prese il nome di Unione Sportiva Fascista Salernitana iniziando ad indossare il colore granata, quale identificativo per la maglia del team.

Dopo brevi periodi, interconnesse con le vicende della Grande Guerra e dopo l’annata che la vide vincitrice del Campionato Centro Sud (1945/46), ottenne la prima promozione in Serie A nel 1946/47. Fu solo nella stagione 1966/67 che si trasformò in SpA. Il primo sponsor ufficiale, Antonio Amato, arrivò nella stagione 1981/82.

La seconda presenza in Serie A, si deve alla seconda presenza dell’Allenatore, Delio Rossi, alla guida della compagine granata (1997/98), era, coincidenza, il 10.05.1998.

La Salernitana Calcio 1919, si costituì nell’estate del 2005, con una cordata di imprenditori locali, guidata da Antonio Lombardi, avvalendosi del Lodo Petrucci

Ieri (10.05.2021), con un buon margine di anticipo, sulle altre giornate di calcio a disputarsi, per la terza volta, nella storia di questa compagine, la Salernitana approda in Serie A e la città, la Provincia, si dà alla gioia, alla festa, ai fuochi pirotecnici, alle sfilate,  ai caroselli senza fine, per le strade.

La festa, purtroppo, ha un risvolto negativo, l’incidente accorso ad un 28enne in motociclo, sul lungomare cittadino che, listerà a lutto, questa nuova conquista della squadra e della tifoseria.

E se faccio una rubrica la chiamerò “Meticcia”

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Meticcia è una rubrica, ma anche tanto altro.

Alcuni anni fa ho partecipato, come uditore, ad un’assemblea all’università degli studi di Salerno dal titolo “La Campania accoglie. Contro razzismo e fascismo”. L’iniziativa, organizzata da Gennaro Avallone (all’epoca professore di sociologia urbana) aveva l’obiettivo di sviscerare lo stato di salute del sistema d’accoglienza in Campania e innescare una disccussione collettiva sul fenomeno delle migrazioni a 360 gradi.

Era il 2017. L’anno dei decreti Minniti e Minniti – Orlando. Quelli del daspo urbano, della marginalizzazione dei poveri e degli stranieri, dal razzismo istituzionale che ha aperto la strada all’attuazione dei decreti sicurezza (I e II) firmati dal governo a maggioranza gialloverde (Lega e M5s) e non attenuati neanche lontanamente dai governi a maggioranza giallorossa (Partito Democratico e M5s).

Nell’aula Foa a scienze politiche si respirava aria di cambiamento e voglia di mettere al centro le problematiche reali derivanti dalla mala accoglienza, dal razzismo istituzionale, dalla mancanza di spazi di democrazia entro i quali esprimere dissenso e ribaltare un sistema fortemente ingiusto e gerarchico (aggiungerei coloniale fino al midollo in una società post coloniale).

Quel giorno tantissimi interventi si alternarono in un continuo scambio di idee e impressioni. Tra questi uno, in particolare, mi colpì: l’intervento di Dimitri Meka.

Dimitri nel 2017 era un ospite del progetto Sprar di Torrioni ed esordì nel suo intervento con parole che ho ancora impresse nella mente.

“Io sono contento di quello che sta avvenendo qua. Sono contento dei giovani che ci sono e che si discuta del futuro, ma non sono d’accordo. Non sono d’accordo sul fatto che a parlare delle questioni che riguardano noi migranti ci siano tutti bianchi che decidono e due stranieri. Se avete bisogno di sapere di cosa abbiamo bisogno, chiedeteci”.

Con una semplicità disarmante e in poche parole, Dimitri ci fece capire che è fondamentale la prospettiva dalla quale si osservano i fatti e che, come scritto da Sayad e tanti altri studiosi con uno sguardo eretico rispetto alla tematica, siamo abituati a vedere il fenomeno migratorio mettendo al centro la visione occidentale e tutte le sue storture derivanti da un passato e presente da colonizzatori. Il suo intevento mi ha fatto molto riflettere nel tempo, oltre che farmi porre una domanda a cui in parte credo di aver già trovato una risposta.

In fondo chi è il migrante nella visione occidentale se non il soggetto da gestire perché pericoloso, da inglobare acriticamente in nome di interessi altri e incatenare attraverso leggi ingiuste che ledono la dignità e creano marginalità?

Criminali; stupratori; terroristi; soggetti da limitare nella “diffusione”; uomini e donne da includere nell’interesse economico ed escludere rispetto al campo dei diritti; eterni bambini da infantilizzare nel sistema d’accoglienza e “poverelli” da accogliere e aiutare; i vù cumprà, quelli che vendono in maniera illegale, che tolgono il lavoro agli italiani; “ciucci da soma da spompare” nei campi a paghe misere e senza nessuna tutela; quelli che “si, ma aiutamoli a casa loro” o “la loro cultura non va bene nel nostro paese. Devono seguire le nostre regole”; prostitute, ruba mariti, rovina famiglie.

Tanti aggettivi e modi di dire che ho elencato (e potrei aggiungerne altri) che danno una dimensione di cosa significhi attraversare la tematica delle migrazioni a partire da un punto di vista predefinito e senza mai porre domande a chi vive l’emigrazione e l’immigrazione (due fenomeni assolutamente complementari e che non possono essere letti in maniera separata ad uso e consumo da parte di chi detiene il potere economico e politico).

Parole e concetti che pongono la necessità di una narrazione alternativa che non si fermi al semplice proferire, ma punti alla costruzione di “coscienze e comunità meticce” nelle quali ci sono un continuo scambio e una evidente commistione tra persone diverse per vissuto, cultura, etnia, religione, esperienze di vita.

Da qui nasce “Meticcia”.

“Meticcia” è uno strumento per una narrazione altra da quella dominante. “Meticcia” è il megafono di chi viene quotidianamente silenziato. “Meticcia” vuole essere una rubrica con l’obiettivo di attraversare la tematica delle migrazioni grazie alle parole, ai pensieri, alle azioni, ai corpi, ai bisogni e sogni di chi migra. “Meticcia” non è semplicemente la rubrica di una persona, ma un percorso che non può che essere collettivo e in continuo divenire.

Mi chiamo Gerardo Ragosa, sono un attivista salernitano e questa volta mi limiterò ad ascolterò. O almeno ci proverò.

La Festa dei Campioni FiJLKAM Campania

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La Campania si festeggia
I Campioni con il Viuce Presidente di Settore Nicola Mirabella e Bracciante Antonio

Sabato, si è tenuta la premiazione e gratificazione, degli Atleti della Campania che, per i loro prestigiosi risultati, si sono distinti nelle discipline in seno alla Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali.

Il sinodo, era dapprima nato, quale riunione dei settori Federali, per le imminenti Elezione Regionali (22.05 c.a.) su spinta, del candidato a Presidente Regionale, Antonio Bracciante ma, ha cambiato, in corso d’opera, il suo programma.

Vi è immediatamente da segnalare che, all’invito ufficiale, trasmesso, tramite vie burocratiche (Presidenti di settore), è sopraggiunto, diniego partecipativo, da parte del settore Judo (Bruno D’Isanto) e Lotta (Arturo Varriale); onestamente, non si comprende ragione, se non politica, per cui, “punire” gli Atleti, per motivi di dirigenza, lo si considera melodrammatico. Per fortuna, c’è chi la pensa diversamente e qualche sodalizio, ha volontariamente disubbidito al veto. Presente invece, in modo alquanto massiccio, il settore karate.

Sponsor Tecnico della premiazione, l’azienda sportiva Barrus (Elefantino Sport), rappresentata, nell’occasione, da Pietro Elefante.

Campioni del Mondo, Europei e olimpionici, si sono succeduti nel corso della giornata e, per l’occasione, un lauto banchetto, ha allietato i presenti nella struttura di Nicola Capasso, ASD Karate Team Gruppo Sportivo Associazione Nazionale Carabinieri, San Cipriano d’Aversa (CE).

Premiati: Angelo Crescenzo (già Bronzo alla Olimpiadi Europee e, qualificato per l’Olimpiadi di Tokyo), Rosario Ruggiero (già Bronzo alle Olimpiadi Europee), Matteo Fiore, Alessandra Mangiacapra, Alessandro Iodice, Cristian Villano, Carmine Luciano e Daniele De Vivo. Peccato, per l’altro olimpionico Cristian Parlati del Judo e per l’Arbitro Internazionale, Davide Lallo.

Certo, sarebbe stato scenario diverso, se tutta la Campania, fosse stata espressa da tutti i settori in essere, maggiormente plaudibile, trovare una Regione compatta e, non screziata, da subdole correnti sotterranee, che certo, non fanno bene al movimento, certo, non danno giusto pregio e rilievo a questi Atleti e Tecnici, al loro continuo lavoro e sacrificio, che, “la politica”, la lasciano fare a chi, dovrebbe farla ma, senza ledere i diritti degli attori principali, appunto: Atleti, Tecnici, sodalizi

Il programma “Bracciante” è stato ripresentato ai presenti, in una cornice di musica, colore ed applausi a “scena aperta”, finalmente, lasciando giusto spazio a programmazioni a lungo termine, cosa a cui, non si era abituati da decenni e che, solo in questo periodo elettorale, ha visto finalmente “luce”, specie da una parte dello schieramento che, appunto, è stato in silenzio, alienando, i succubi che sono, malamente accondiscendenti, solo per quieto vivere.

La Campania, ancora una volta, sta facendo la storia, come in passato, con i suoi: Infranzi, Panada, Baldini, Parlati, Maddaloni, Marmo e le gloriose accademie, storici baluardi, della Lotta. La Campania, sta scegliendo di cambiare rotta, avere giusto merito e risalto, tracciare solco, pietra miliare della storia italiana nelle arti marziali, dimostrando, che la Magna Grecia, il Regno delle due Sicilie, le 4 giornate di Napoli con Masaniello, non sono stato un caso. La Storia, insegna, se letta, nell’oggettività del verbo.

FITET Regione Campania

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FITET Campania08 e 09.05.2021
Luigi Di Maio e Maurizio Massarelli

La FiTET Campania, presieduta da Pietro Guarino, continua il suo percorso di qualificazione ai prossimi Italiani, con le categorie sesta e quinta, svoltesi nel pieno rispetto della normativa Federale COVID 19 e dei protocolli Nazionali e Regionali, vigenti.

All’ultima gara della Federtennistavolo,  era presente il campano, in Azzurro, Massarelli Maurizio (Campione d’Europa 2013 a squadre -Ostrava in Repubblica Ceca). Tale presenza, nulla toglieva agli acerbi contendenti, principi delle giornate ma, dava solo segno di un fermento agonistico, che nasce dalla base, dalle più piccole associazioni, presenti sul territorio regionale.

Il gioioso ritorno alle gare di Francesco Virtuoso del CSI Cava dè Tirreni, ha dato nota di colore, nel ludico approccio alla competizione.

Divisi per turni, per rispettare distanze ed evitare assembramenti e restare, nei termini di contenimento, della struttura ospitante, il Palazzetto dello Sport e l’associazione di San Nicola La Strada. iI Comitato, riceve nuovamente plauso per quanto posto in essere nel rispetto e nella tutela, di ogni presente e/o di ogni partecipante. I genitori ringraziano, così dicasi Tecnici e sodalizi.

Prossima puntata? Prossima settimana (15 e 16.05.2021), stesso “palcoscenico”; stesso modus vivendi ma, nuova platea, tanto agonismo, tanta voglia di mostrarsi.

Il punto centrale della vita

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Tutte le opere di Luigi Torino

<<Nel mezzo del cammin di nostra vita… >>. La Divina Commedia si apre con una precisa indicazione: la vicenda prende avvio nel 1300, quando Dante ha 35 anni. Il fatto che il Sommo Poeta ritenesse quest’età il «mezzo», il punto centrale della vita, lo spiega in un’altra sua opera, il Convivio, dove, riprendendo un passo biblico, paragona l’esistenza dell’uomo ad un arco il cui apice corrisponde al trentacinquesimo anno di età.

Ha ragione Dante? Siamo sicuri che <<il mezzo della vita>> vada ricercato in una divisione matematica del tempo, ossia tra quello che abbiamo vissuto e quello che presumibilmente ancora ci resta da vivere? O non sia più giusto e, perché no, più esatto attribuire questo significato ad un particolare momento della nostra vita, precisamente a quel momento in cui si acquisisce la consapevolezza della morte in quanto reale, ed il nostro tempo si spezza irrimediabilmente in un prima e in un dopo?

Immagine iconica de “Il sommo poeta” Dante Alighieri

Già Confucio, 2400 anni fa, aveva detto: <<Abbiamo solo due vite: la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne solo una>>.

Quel momento fatidico, il mezzo della vita, può presentarsi per alcuni già in giovane età, per altri in età avanzata, per altri ancora può presentarsi soltanto alla fine della vita. Un evento tragico, la morte di un genitore, di una persona cara, una grave malattia, una forte delusione, ecc., può generare questa ripartizione del tempo, del nostro tempo, in un prima di quell’evento e in un dopo.  Se ti raggiunge una tempesta, quando la bufera sarà finita, su un punto non c’è alcun dubbio: che tu, uscito da quel vento, non sarai più lo stesso che vi è entrato

Io ho conosciuto questo momento a 37 anni. Una sera che ero seduto alla scrivania del mio studio, accusai una fitta al petto. Era un infarto. Mia moglie e mia sorella dottoressa si accorsero subito che non si trattava di un malore di poco conto. In ambulanza venni trasportato all’ospedale dove mi fu somministrato un nuovo farmaco, ancora in fase di sperimentazione, che forse fu la mia salvezza.

Fu quello il “mezzo del cammin” della mia vita: da quel momento non sono più riuscito a sbarazzarmi dell’idea della morte. Cambiai stile di vita, ripresi a leggere libri di narrativa e di filosofia, e mi misi a scrivere non soltanto opere scientifiche, ma anche romanzi e racconti. Nasce da quell’evento il mio primo libro LE MIE RAGIONI, “libro un po’ diario, un po’ saggio e un po’ romanzo”, come lo definì nella prefazione il poeta Carmine Manzi. Seguì il mio primo racconto “Andrea”, che vuol essere uno scritto contro la morte e al tempo stesso sulla necessità, per diventare essere umani, della sua accettazione sia da parte mia sia da parte di tutti gli uomini. 

Come Van Gogh che instancabilmente ritorna a dipingere i Girasoli, cambiando la prospettiva e la luce, così mi ritrovo, o in prima persona o nascondendomi dietro la maschera di un personaggio, a ritornare sempre, in un indissolubile patto di fedeltà, all’evento terribile e fondativo che mi ha fatto scoprire la precarietà della vita e lo scandalo della morte. Un evento che è insieme personalissimo e universale, perché, in un lampo, rende evidente la finitudine che tutti ci accomuna. Ognuno di noi, prima o poi, deve affrontare la prova di veder scomparire ciò che ama, e tutti dovremo restituire tutto al nulla nel quale, a nostra volta, finiremo per scomparire. Ma da quell’evento amaro nasce anche il mio progetto, folle e coraggioso, di tentare di sconfiggere la morte ricordando uomini e donne che ho amato e facendoli rivivere almeno sulla pagina. La “Vita Nova” generata dalla ferita infertami dal tempo è, innanzi tutto, impegno di scrittura come testimonianza. Testimoniare, infatti, è l’impegno che mi sono assunto a partire da “Andrea”, continuando con “Ehi, dottoressa, che isola?”, fino al recente “Va dove ti porta il cane”.

Un collage delle opere di Van Gogh in cui vengono raffigurati i girasoli

Non so se sia stato scritto un romanzo che racconta la storia di un uomo che, dopo aver visto scomparire tutte le persone più care della sua vita (i genitori, il cane, un amico, la donna amata), vede sprofondare anche la propria casa. Un libro siffatto, se da una parte è testimonianza della verità del precipitare degli esseri nel nulla; dall’altra, con il suo rammentare pietosamente ciò che è stato e chi è stato, è anche un “no” a quel niente che rimane l’ultima parola del mondo. E forse, allora, è davvero possibile che ogni morto aspetti la sua perfezione in questo risorgere che un superstite con il suo scritto gli offre.    

Queste considerazioni, che possono apparire come banalità più o meno filosofiche, sono presenti nelle opere dei maggiori scrittori. Molti romanzi e racconti, credo anche qualcuno dei miei, sono la prova della labilità dei confini tra il genere narrativo e il genere filosofico. Un esempio magistrale è la Recherche di Marcel Proust, opera né completamente romanzo né completamente saggio. 

Affidare alla narrativa il compito etico della testimonianza significa anche interrogarsi su quali siano le sue possibilità, sui suoi splendori e sulle sue miserie; significa rendersi conto che il romanzo e il racconto acquistano senso solo in funzione del tempo dove lasciano la loro vana impronta di memoria.

Salerno olimpica: il karate

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Angelo Crescenzo
Il Pass Olimpico del Karate salernitano

   La Provincia di Salerno, contribuisce, nell’accrescere numero di Atleti partecipanti alla prossima Olimpiade Estiva. Stacca infatti il pass olimpico, Angelo Crescenzo, attualmente in forza all’Esercito Italiano ma, cresciuto ed ancora allenato, dalla sua associazione “natia”.

   L’associazione  in questione (APD Shirai Club S. Valentino), è già nota, nell’ambito sportivo per la miriade di risultati raggiunti dalla sua nascita (1993) ma, ancor più, per essere stata la prima in Campania e nel salernitano, con il Karate, a bissare questo risultato di rilievo e prestigioso, storico, pass olimpico.

   Migliaia i risultati che essa può annoverare, sia come sodalizio, sia per ogni singolo Atleta, suo portabandiera. Decine, gli Atleti, “prestati” alle nazionali di classe della FiJLKAM, che salgono sui podi Internazionali, nel tempo.

   Fra tutti, ovviamente spiccano, gli Olimpici: Bronzo, di Ruggiero Rosario alla prima Olimpiade Giovanile del 2018; Bronzo, di Angelo Crescenzo alla seconda Olimpiade Europea ed ora, il pass per le Olimpiadi di Tokyo, guadagnato sul campo e, personalmente. Infatti, in alcune Federazioni, il pass Olimpico, è accreditato all’Ente, quindi, gli Atleti, vengono selezionati in base a criteri interni. Nel Karate, il pass è guadagnato singolarmente dall’Atleta ed in base al ranking.

   Tra l’altro, è bene sottolineare che, ad Angelo, in precedenza, per motivi geopolitici e di “aggiustatura” dei regolamenti di qualificazione, era stato “scippato” il suo precedente pass ed oggi, grazie alla sua forte volontà, la sua grinta, la sua testardaggine e diciamolo, rivalsa, verso un regolamento che lo aveva beffato in precedenza ed in periodo pandemico, con il suo Tecnico, Antonio Califano, pian piano, ha ricostruito percorso e, con sudore e sacrificio immane, ha riportato equilibrio ed aggiustamento, al tiro mancino, subito. Al momento, con lui, sono qualificati di diritto per sommatoria di risultati: Viviana Bottaro e Mattia Busato per il Kata (forme), Luigi Busà e Angelo Crescenzo per il kumite (combattimento).

   Un valore non da poco, quindi, messo in campo, pensando al fermo subito; alla lenta ripresa degli allenamenti; al veder bruciato sogno, solo per una interpretazione diversa, o meglio, un rimaneggiamento di regolamento.. Immedesimatevi, se vi riuscite, in questi panni di Atleta, in questi panni da Tecnico.. Per l’Atleta, dover ricominciar daccapo rincorsa ma, ancor più bruciante, sentirsi defraudato dalle carte, quando, il valore atletico ed agonistico, è stato già certificato dal campo gara ed in una categoria, dove nessuno, credeva al risultato. Pensate alla situazione psicologica ed al carico di responsabilità, da intraprendere nuovamente.. Per il Tecnico, dover lavorare, oltre che sulla tenuta fisica, tecnica e qualità; dover, ogni giorno, supportare i giusti momenti di demoralizzazione e, nello stesso tempo, continuare ad invogliare, a spingere su acceleratore, a motivare.. Un lavoro non da tutti, non per tutti.

   Ora, oltre a tutte le gratificazioni e certificazioni, già conquistate ed accumulate (l’ultima, in ordine di tempo, il “Trofeo Athlon” al sodalizio), a queste genti, oltre al sogno, meritato, resta da intravedere e prendere al volo, con merito, l’alloro olimpico, come allora per i “Dei” Greci olimpici (gli Atleti), nel segno della gloriosità, della storica memoria, della gratificazione e ”venerazione”. Ad Majora!

La Legge, è uguale per tutti

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CONI
Politica e Federazioni

Fin dove può arrivare l’essere umano?  Fino a che livello? Fino a che bassezza? Quanto può valere la propria dignità? Ma, quel che è più assurdo, resta l’eventuale motivazione.

In questo caso, parliamo del quasi niente. Parliamo di una poltrona regionale, a cui non spettano compensi  di qualsiasi genere e natura, se non forse, il prestigio? Forse, la sete di potere, quando niente può essere comandato più di tanto? Forse, la tesa del cappello che si indossa, da troppo tempo, toglie visibilità, offuscando vista? I quesiti che sorgono, sono talmente tanti e senza senso, che non si riesce a venirne a capo e soprattutto, a comprendere, oggettivamente, cosa può muovere animo umano, ove presente.

La contesa, racchiusa, ancora una volta, nel rinnovo di cariche Federali periferiche. Ancora una volta, ne viene coinvolta una Federazione di grandi numeri, quindi, di grossi interessi? Neanche quello, almeno al regionale, forse.. si spera..

La cosa ancor più assurda, è che a muovere tutto questo, è un attempato signore, ultranovantenne, che si ricopre di ridicolo, quando, dovrebbe comprendere, che è ora, di far posto a nuove leve e dare esempio; quando, dovrebbe comprendere, che esiste il Fair Play; quando, dovrebbe comprendere, che in una contesa, specie in ambito sportivo, prevale il più forte del momento, il meglio preparato e, non è giusto, usare mezzi squalificanti e dequalificanti, per cambiar verdetto; quando, dovrebbe comprendere, che le scorrettezze, non portano vittoria; e, tra l’altro, ci si elegge ad educatore.. di cosa? Ci si chiede?

Per una campagna elettorale, si arriva a rivolgersi al Tribunale Federale, per vedere, eliminare avversario? Dove, è la stessa Federazione, che controllati i documenti, ha dato via libera alla candidatura? Ma allora, si mette in dubbio l’operato stesso della Federazione che si rappresenta? Quindi, si sta dicendo, contemporaneamente, che la Federazione non è garante? E che la Federazione, rappresentata, dal candidato, autore del misfatto, ed uscente, non è la madre di tutti i tesserati, in egual modo? A questo punto, viene da dubitare, questo “signore”, ha sempre adottato stesso peso e misura e, quando ciò che accade, non piace, cerca di trovar cavillo e fango, per vincere “a tavolino” il match? Ma, nessuno si vergogna di se stesso e di essere rappresentato in tal guisa, da tal soggetto?

La decisione (06.05.2021), pubblicata ufficialmente, sul sito Federale, avversa, al ricorso promosso in data 29.04.2021, recita testualmente: <<il motivo è infondato e va respinto>> e prosegue, <<Il Tribunale Federale rigetta il ricorso presentato… in quanto infondato nel merito>>

Mai Legge, fu più uguale per tutti; mai Legge, è stata più applicata nel giusto; mai Legge, ha trovato più merito che, meritocrazia.. Giustizia è resa, nel rispetto delle parti.

Sarà, solo l’urna, ha decidere, in questo caso, il vincitore; sarà solo l’urna, a riconoscere merito e Fair Play. Ci si augura solo, adesso, che la coscienza, abbia sopravvento; che la mente, non sia prevalsa dalla pancia, o meglio, dall’appannaggio di ritorno; che tali sistemi, antisportivi ed “illeciti”, per certi versi, siano condannati da chi, ha coscienza tranquilla e possa porre, onestamente, capo sul cuscino, per riposare membra; ed il 22.05 p.v. porti, finalmente, luce e fondamentalità, allo Sport campano e, gli elettor coscienti, a rimirarsi in specchio, con onesta.

Le poltrone dello Sport

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nel Palazzo H di Roma

Siamo ancora in piena corsa elettorale, in alcune zone d’Italia, per il rinnovo delle cariche regionali e (si dovrebbe concludere entro Maggio), mentre continuano le azioni ostruzionistiche (si bannano e si segnalano, sui social, gli avversari, gratuitamente). Nel frattempo, vi sono Regioni, che hanno già intrapreso, cambiamenti.

Veneto (Vladi Vardiero), Toscana (Manuela Bonamici), Emilia Romagna (Maurizio Mariani), in FiJLKAM, sulla scia delle elezioni nazionali, hanno dato, segno e segnale forte, di voler cambiar sistema. Ed è cambiamento, anche il finalmente constatare che, democraticamente, in altre Regioni, vi sono più candidati in corsa, per le disponibili poltrone, cosa che non si vedeva, da tempo immemore. Campania e Lombardia: 6 candidati per 4 posti Dirigenziali. Sardegna, ancor meglio: 9 candidati per 4 poltrone. Così, accade e sta accadendo in altre Federazioni riconosciute dal CONI. Del resto, anche nella casa madre di tutte le entità sportive italiane, ci sono fermenti; così come accadde, qualche annetto addietro, per l’insediamento di Giovanni Malagò, alla Presidenza Nazionale del CONI (anche allora, fu segno di rinnovo e cambiamento).

Il 13 Maggio, per il CONI, registriamo quattro candidature alla Presidenza e trenta, i candidati in corsa, per la sua Giunta. Antonella Bellutti (bi-campionessa olimpica di Ciclismo su Pista), Franco Chimenti (Federgolf), Renato di Rocco (Federciclismo, uscente), Giovanni Malagò (Presidente in carica dal 2013 e membro CIO).  Oltre ad annotare la presenza di una donna, all’importante carica (prima volta nella storia italiana), come non notare, tutta questa concorrenza, alla massima carica dirigenziale dello Sport italiano?

Per la Giunta, già certo, l’ingresso dei rappresentanti in quota Atleti: Antonella Del Core (Pallavolo) e Paolo Pizzo (Scherma), essendo unici candidati, nel rispetto, della quota proporzionale, assegnata da Statuto. La lotta, invece, alle rappresentanze Federali (5 posti), si apre fra: Sabatino Aracu (Sport Rotellistici), Luciano Buonfiglio (Canoa), Angelo Cito (Taekwondo), Giovanni Copioli (Motociclismo), Luca Di Mauro (Hockey Prato), Marco Di Paola (Sport Equestri), Norma Gimondi (Ciclismo), Gabriele Gravina (Calcio), Laura Lunetta (Danza Sportiva), Gianfranco Porqueddu (Twirling), Luciano Rossi (Tiro a Volo), Stanislao Rubinetti (Pallamano), Silvia Salis (Atletica), Giorgio Scarso (Scherma), Siro Zannella (Squash). Per la quota Tecnici, sono in lizza (1 posto): Manuela Benelli (Pallavolo), Ana Bulu (Tiro a Segno), Emanuela Maccarini (Ginnastica), Giliberto Pellegrino (Orientamento). Un altro posto, è riservato agli EPS (Enti di Promozione Sportiva), per esso, scendono in campo: Giovanni Gallo (PGS) e Bruno Molea (AICS). A completare i seggi vacanti, nella massima espressione consigliare nazionale, è riservata una quota, per i Rappresentanti dei Comitati Regionali e dei Delegati Provinciali CONI (1 posto). Qui troviamo, a contendersi scranno: Vincenzo Costa, Sergio D’Antoni, Domenico Ignozza, Raffaele Sannicandro, Claudia Giordani, Raffaele Sannicandro, Riccardo Viola. Per la Campania, il ns rappresentante uscente, nella Giunta Nazionale CONI, Guglielmo “Nello” Talento, non si è voluto ricandidare.

Trasversalmente quindi, ovunque, vi sono moti e movimenti, che lasciano ben intendere, lo stato di fatto dello Sport italiano e del fermento, che li coinvolge, tutti. Non resta che augurare: VINCA IL MIGLIORE! E, se non lo sarà, il dado è tratto, avanti, DEMOCRAZIA!

La contesa, se mai potesse, si fa ancor più tesa.

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Ufficializzati i candidati, alla tornata elettorale, che coinvolge il Comitato Regionale Campania FiJLKAM, del 22.05.2021.

Alla Presidenza del Comitato regionale: Aldo Nasti ed Antonio Bracciante.  Al governo dei settori, con elezione alla Vice Presidenza: Bruno D’Isanto, per il settore Judo; Arturo Varriale e Gennaro Esposito, per il settore Lotta; Nicola Mirabella, per il settore Karate.

Allo stato, solo le new entry, del salernitano Bracciante e del partenopeo Esposito, sono da registrare, nel sequenziale e perpetrato, continuum temporale, che coinvolge tale entità locale, anche se restano, registrati malumori, più volte evidenziati dalla base che, ancora una volta, non è appieno coinvolta e soprattutto, non sentita e supportata, dalla dirigenza uscente.

Così, come al nazionale, già raccontato in precedenza, la copia è riproposta nell’ambito della Regione, con tutti gli sgambetti, paletti, storpiature, che lo Statuto vigente, ancor prevede, in barba, a quanto in essa sentenziato ed in sola voce, dell’art. 35 (norma transitoria), in esso, in extremis, recitato. Altro che risanamento dello Sport. Vi è sempre, l’ancora di salvezza, per “riparare” alla Legge..

E, ove non bastasse, l’esercizio del potere coercitivo. L’ultima, in ordine di tempo, ad esempio, il diniego, alla partecipazione formativa di Responsabile Covid Federale (figura attualmente in auge e necessaria, onde poter ripartire, in sicurezza, con le attività federali), negata, per palesato sostegno alla candidatura, in opposizione, alla Dirigenza uscente. Come le ciliegie, parafrasando: una vergogna, tira l’altra.. Anche in questo caso, non vi è solo, da vergognarsi.

Età venerabili, si riaffacciano allo scranno ed al trono detenuto, mandati che si ripetono e ripropongono e, tutto tace. Correnti interne e sottobanco, muovono, da capo all’altro, barca che rema e cerca di approdare, hai voglia, a soffiar di vento e cercar bonaccia.

La peggior cosa, che inoltre si produce, è che gli amici, o i ritenuti tali, si volgono di spalle, senza ascoltar la voce, che diede calore al cuore e, solo il tirar giacchetta, ancor s’ode, al melliferar veleno che, nel padiglione auricolare, ancora fanno eco e rendono piacevole, somministrar cicuta.

E tutto questo, venendo anche meno, a patto fra gentiluomini ed alla parola data, all’ultima tornata, del quadriennio Olimpico passato; “promessa” e/o, solo “fessa”, in pubblica assemblea. Per non parlar dei progetti a divenire, che tutti credevano, fossero messi in campo. Uomini o maschi o, come diceva il famoso Totò, “quaquaraqua”?

Insomma e badate bene, ancora oggi, dopo catastrofica pandemia, ancora in atto, si cerca ancora, di tener fede, all’interesse proprio a scapito magari, del giusto cambiamento che, seppur malefico poi sia, resta sempre, coraggioso tentativo, di cambiar sistema e regalare poi, almeno,  democrazia.

Dignità allo sport… Dignità sportiva

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Preannunciato, riavvio delle palestre.. Badate bene, 1° Giugno 2021.

   Ora, una persona normale, si dovrebbe chiedere, qual è il senso ed il buon senso?

   Questa sperimentazione, era stata già provata lo scorso anno (Maggio, in questo caso) per poi, richiudere il tutto nuovamente ad Ottobre (ma questo, è un altro argomento, che speriamo, nuovamente non si riproduca) e quali furono i benefici ed i risultati?

   Si premette che, in tutto questo, casi di focolai, nelle palestre, non sono stati provati e/o riscontrati e se qualche positivo, è stato rilevato, proveniva dall’esterno; anche in quel caso (tenuto conto di tutta la profilassi, le precauzioni, le distanze, poste in essere, a salvaguardia degli utenti), sono state evitate qualsiasi propagazione. Inoltre, il controllo, è stato effettuato, senza esito negativo, ergo….

   Ritorniamo ai corsi e ricorsi storici che, non insegnano, a quanto pare, ad alcune menti eccelse. Lo scorso Maggio (2020), dopo il fermo di tutto ed il lokdown subito, si permetteva la riapertura delle strutture sportive. Già all’epoca, avevamo segnalato che la cosa era anomala ed i risultati, sarebbero stati quelli preventivati. Ed infatti.. Eravamo a ridosso delle elezioni regionali…

   Adesso, ripetita iuvant (ma, in questo caso, andrebbe aggiunto: sed stufant o, sed continuata secant), siamo in prossimità delle amministrative, in diversi Comuni italiani, quindi, questa la vera motivazione, come quella, appunto, di Maggio, perché diversamente, ripetendoci, non si comprende senso e buon senso…

   Siamo un Paese, in mezzo al mar.. escluse alcune zone. Già a Maggio, si pensa al mare, figuriamoci a Giugno.. Poi e, non tanto poi, siamo ancora, in piena fobia pandemica ed inoltre, si ricomincia all’esterno..

   Ora, ci si chiede: 1° Quante strutture, hanno spazi esterni? 2° Quante sono a norma? 3° Quante, sono ancora nei centri metropolitani e qualcuna, con gravi rischi di sovrapposizione fra utenti? 4° Quante pensano di riaprire, tenendo da conto dell’approssimarsi dell’estate e del calo di partecipazione all’attività motoria (cosa già registrata appunto, a Maggio, dello scorso anno)? 5° Certo, la disperazione, porterà al tentativo di riapertura, ovvio, quindi, ripartiranno le corse al ribasso di abbonamenti e qualità? 6° Certo, dall’altra vi è anche la voglia di riprendere, di socializzare nuovamente ma, attenzione, cosa ricercheranno gli utenti nell’immediato, come recitano alcuni sondaggi?

   La verità, è che questa, “ventilata riapertura”, nasconda ben altro, oltre a quanto già evidenziato…

   Lo sport, crediamo abbia bisogno di vestire nuova pelle, o meglio, crediamo abbia bisogno, venga tutelato e soprattutto, si riappropri del proprio scopo, del proprio emendamento, del proprio spirito e della propria anima, della propria dignità e che ritorni alle origini; venga innalzato al rango che gli è dovuto; che gli venga, finalmente riconosciuta, veste sanitaria di tutela e prevenzione; sia equiparato, a presidio medico, sociale, psicoterapeutico, altro che chiacchiere, altro che ripresa.