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martedì, Novembre 26, 2024
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Siamo tutti Don Maurizio Patriciello!

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Il prete anti camorra Don Maurizio Patriciello

Di queste tempi, quando si parla di ordigni esplosi, la nostra mente si proietta in automatico all’est Europa dove è in corso una sanguinosa guerra. Eppure le notizie giunte in queste ore ci fanno comprendere che le “guerre” possono avere tante sfaccettature e dimensioni.

Nella giornata di ieri, infatti, è esploso un ordigno nei pressi della Chiesa di San Paolo in Caivano (provincia di Napoli) che aveva un preciso scopo: intimidire indirettamente le azioni del movimento anti camorra in provincia di Napoli e colpire direttamente il prete Don Maurizio Patriciello.

Dopo le minacce nei confronti di Biagio Chiariello (comandante della polizia locale di Arzano) “colpevole” di combattere le attività criminali sul territorio e di Don Maurizio Patriciello (che si oppone da anni alle azioni malavitose di chi inquina i territori del napoletano e del casertano), si è passati ad atti molto violenti (come d’altronde succede da oltre trenta anni a questa parte).

Il 21 Marzo prossimo, come ogni anno e in tutta Italia, migliaia di persone scenderanno in piazza per la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle Mafie. Sarà un giorno per portare alla luce del sole quel conflitto che vede “combattere” quotidianamente migliaia di attivisti contro ogni forma di sopruso e criminalità, violenza e discriminazione, mala politica e collusione con la criminalità organizzata, interesse di parte e negazione di diritti basilari.

Come redazione di Local Page non possiamo rimanere in silenzio rispetto all’evento accaduto in queste ore a Caivano, nè continuare a legittimare un’informazione di parte e collusa. Quello che faremo è usare l’arma della verità per portare a galla tutte le contraddizioni di un sistema marcio e dare voce a chi quotidianamente si oppone alle mafie in ogni ambito.

A tal proposito vogliamo ricordare le parole del giornalista Giancarlo Siani che venne ucciso dalla criminalità organizzata per aver fatto al meglio il suo lavoro da cronista:

“La criminalità, la corruzione non si combattono soltanto con i carabinieri. Le persone per scegliere devono sapere, devono conoscere i fatti. È allora quello che un giornalista ‘giornalista’ dovrebbe fare è questo: informare”.

Siamo tutti Don Maurizio Patriciello!




La NATO ci intima a raggiungere la soglia del 2%

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Il Ministro Guerini a Bruxelles per il Consiglio Atlantico in formato Ministri della Difesa
: il Ministro Guerini a Bruxelles per il Consiglio Atlantico in formato Ministri della Difesa nel Febbraio 2022

Quando si è passati dalle minacce di Vladimir Putin alla guerra aperta tra Federazione Russa ed Ucraina, le paure dei servizi segreti occidentali, che per mesi avevano previsto il conflitto armato, sono divenute concrete. Si potrebbero avanzare molte perplessità sulla politica attuata in questi anni dall’Unione Europea, dalla NATO e dai singoli Paesi verso questa escalation bellica, ma la domanda che i cittadini oggi si pongono è: i governi europei cosa hanno fatto in questi anni in termini di difesa militare per proteggersi da un’eventuale conflitto armato?


Facciamo un passo indietro. Nel Febbraio del 2014, sulla scia delle proteste pro-Europa in Ucraina, che avevano portato alla rimozione del presidente Viktor Janukovyč, la Federazione Russa guidata da Vladimir Putin prende lentamente il controllo di alcune posizioni strategiche in Crimea, una regione Ucraina con una popolazione a maggioranza russa. Nel corso dei mesi successivi, la Russia annette la Crimea alla Federazione e, approfittando delle proteste filorusse nelle regioni del Donbass e dell’ Oblast’ di Lugansk, interviene a supporto dei rivoltosi secessionisti. Nello stesso anno, in Galles, la NATO, su pressione dell’allora Presidente americano Donald Trump e «in considerazione delle gravissime crisi regionali che circondano l’area euro-atlantica», forma un vertice tra i Capi di Stato e di Governo dei paesi appartenenti all’Alleanza. In occasione del vertice, ogni singolo Paese appartenente all’Alleanza Atlantica si è impegnato entro il 2024 a spendere per la difesa il 2% del proprio Prodotto interno lordo e devolvere il 20% di questo budget per gli equipaggiamenti. I recenti eventi hanno portato i paesi europei a correre verso i ripari e raggiungere questa soglia il prima possibile – ha suscitato non poco scalpore il discorso del cancelliere tedesco Olaf Scholz, il quale ha annunciato un corposo aumento del bilancio per la difesa (dall’1,5% al 2% del Pil tedesco). Ma se è vero che gli eventi delle ultime settimane hanno spinto il cancelliere tedesco a compiere una decisione così drastica, potremmo anche leggere questa notizia da un altro punto di vista: a due anni dalla scadenza del termine limite imposto dalla NATO, la Germania non aveva ancora raggiunto la soglia del 2%. Ma la Germania è in buona compagnia, come vedremo.


I dati dell’Italia tra il 2019 e il 2020.

Guardando in Italia, secondo un dossier pubblicato dalla Camera dei deputati il 7 Settembre 2020 (con riferimento ai dati del 2019), «il rapporto tra le spese per la difesa ed il Pil a prezzi costanti si assesta intorno all’1,22 per cento, in aumento rispetto al 2017 e 2018 (1,15 per cento), ma sempre lontano dal 2 per cento fissato come obiettivo per il 2024 dalle NATO». Nel 2014, solo Stati Uniti, Grecia e Regno Unito superavano la soglia del 2%; nel 2019, la situazione cambia di poco, con solo Bulgaria, Stati Uniti, Grecia, Regno Unito, Romania, Estonia, Lettonia e Polonia che superano o raggiungono la soglia prevista. Durante il 2020, nonostante l’impatto negativo del COVID-19 sull’economia, la spesa militare è comunque aumentata rispetto all’anno precedente. Leggendo i dati pubblicati dalla NATO il 16 marzo 2021, nel 2020 il rapporto italiano tra le spese per la difesa ed il Pil a prezzi costanti stimato si assestava intorno all’1,39 per cento.


I dati del 2022

Sembrano dati poveri, questi, ma leggendo i numeri delle Spese per la Difesa nel bilancio dello stato, pubblicati dalla Camera, potremmo notare un trend in costante crescita. Ad inizio 2022, ben prima che iniziasse l’invasione della Federazione Russia ai danni dell’Ucraina, le spese finali del Ministero della Difesa italiano risultano ancora in crescendo rispetto al 2020 e il 2021 raggiungendo quasi i 26 miliardi di euro, ovvero oltre il 3% delle spese finali del bilancio di stato. A seguito, pubblicheremo una tabella riassuntiva delle spese della Difesa di questi anni:

Come è capitato per la Germania, anche l’Italia, dopo gli eventi di fine Febbraio, corre ai ripari. Il ministro della Difesa Guerini, in un’intervista a La Repubblica, non nasconde l’intenzione di incrementare ancora la spesa militare. Probabilmente, dunque, raggiungeremo presto anche noi la linea del 2% e questo, forse, risponderebbe anche alla domanda di inizio articolo: quantitativamente, stiamo per raggiungere l’obiettivo previsto e, dunque, ci faremo presto trovare preparati.


La spesa militare è sempre in crescita. A cosa serve?

Soffermarci un attimo sui dati esposti fino ad ora. Seppur la maggioranza dei membri della NATO non abbia raggiunto ancora l’obiettivo del 2% del pil, è indubbio che la spesa per la difesa dei paesi dell’Unione Europea è in costante crescita da anni. Prendendo i dati del SIPRI di Stoccolma, il giornalista de Il Sole 24 Ore Filippo Mastroianni ha rappresentato graficamente le stime delle spese militari nel mondo.

Dal grafico si evince che i membri della NATO sono già i maggiori investitori sul piano militare superando, per oltre la metà, la spesa dei paesi del resto del mondo. Il primo paese al mondo per investimenti militare sono gli Stati Uniti d’America con 767 miliardi di dollari (3,74% del proprio pil); la Russia investe solo 67 miliardi di dollari (4,26% del suo pi) – quarto paese mondiale per spese militari nel 2020). La domanda che dobbiamo porci ora è: ha senso aumentare ancora la spesa per la difesa?

Secondo il docente di politica economica Raul Caruso, «quello di cui avrebbero bisogno i paesi membri dell’Unione europea è una politica di integrazione a livello europeo realmente efficace nell’ambito della difesa, che conduca a una razionalizzazione e quindi inevitabilmente a una riduzione della spesa militare e non viceversa. La guerra mossa dal regime di Putin, pur costituendo un grande stimolo all’aumento della spesa militare, potrebbe invece avere l’effetto di allontanare la realizzazione di una difesa comune e non viceversa». Aumentare gli investimenti in termini quantitativi, dunque, potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, seppur potrebbe sembrare, ad una prima occhiata, la scelta migliore: investire non (solo) sulla difesa, ma sull’integrazione istituzionale sembra ancora una volta la scelta più razionale da portare avanti (oltre quella moralmente più accettabile).

A ragione o torto

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Interdisciplinare presenza da Bagnulo
Gruppo di lavoro trasversale, tra discipline e regioni d'Italia

Affacciarsi alla finestra e guardare il mondo che scorre intorno, magari, considerare il tempo esterno, il clima, solo come valutazione ed optare, se uscire o, restare in casa.. Una vita dedicata allo sport, al Ju Jitsu, alle Arti Marziali, con alti e bassi, nel contesto del politichese, ma certo, nessuno può mettere in dubbio, sue capacità, sua professionalità, sua conoscenza della materia, suo approcciarsi alla marzialità, assorbendo, come spugna, ciò che di interessante vi si presenta e, può essere rivissuto, in altra focalità, colore, immagine, interpretazione… Giancarlo Bagnulo, che certo, non guarda solo dalla finestra.

Non centra appieno personaggio, ma da idea, della situazione e del vissuto, del Maestro che applica ed interpreta, adatta, sua conoscenza (tanta, profonda) alla situazione, al quadro sinottico che, a lui, si approssima.

“Via” Federale ed in EPS, ma sempre al servizio di tutti, al servizio della disciplina che pratica ed insegna, da una vita. Oggi al margine, per situazionalità, per scelta politica, per scelta di esprimere democraticamente pensiero, ma anche personale visione.. E personalmente, sceglie di restare al margine, di restare a quella finestra, a guardare il mondo e restare disponibile per chi, ha coraggio, di richiedere sua maestria.

Non vincolato quindi e libero, di decidere ed esprimersi, senza “giacchette”, oggi, senza essere “tirato di lato” o in “basso”. Diceva un saggio, che ho conosciuto e si chiamava Baldini: “chi vive di karate, deve essere lasciato in pace, deve aver possibilità di vivere di quel piatto ed aiutare, sua famiglia..” allo stesso modo, adattando la frase, lo si può dire di chiunque pratichi disciplina, sport, scelta di vita, come giustamente, dovrebbe essere..

A ragione o torto ha intrapreso una strada; a ragione o torto, lo si dovrebbe lasciar percorrerla… A ragione o torto si dovrebbe lasciar, libero arbitrio; libero pensiero ed in tutti i casi, si dovrebbe dialogar con questi.. Si vince o si perde, nella vita, ma sempre a tutti, và lasciata un’altra chance e, bisogna poter sempre, porgere la mano… da un lato o dall’altro, per chi ha ragione o torto, resta quantomeno riconoscenza, per ciò che si è fatto e, nel bene o nel male.. come andrebbe pur considerato, “valore” e conoscenza e su quest’ultima, certo non ci piove…

Vincitori o vinti, sul palco, si è saliti, scenderne, non è facile, ma se, si tende la mano, salire o scendere, resta meno difficoltosa avventura, riconoscendo, il giusto, aggiunto valore… nel bene e nel male… a ragione o torto..

Si auspica smussatura d’angoli.. si auspica, apertura mentale, da tutti i lati, su tutti i fronti.. Si può sbagliare nella vita, ma ci è stato insegnato, che si può e si deve, perdonare.. come, il non sporcare, ove si è mangiato..

In quest’ottica, da amico, a cui non vi si può dire, di scegliere amico o frequentazione.. sotto, l’ottica, del portar a ragionare; sotto patrocinio non oneroso; sotto sigla di EPS; ma anche quale supporto “al titolo di spesa” sostenuto, nel piccolo e nel legittimo, si è svolto a San Cipriano d’Aversa (CE), c/o la Polisportiva Capasso, Stage di Ju Jistu – Difesa Personale, appunto guidato, da Giancarlo Bagnulo.

Interdisciplinare presenza, interdisciplinare partecipazione attiva, volontà, comunque, di non smettere di praticare, perché la “Via” da praticare, qualunque sia la odonomastica dedicatagli, porta sempre a maggiore conoscenza e maggior bagaglio di vita e marzialità, praticata e quindi, ossequiata.

Interregionale anche la presenza, fra Campania, Lazio e Puglia, certo, neanche è mancata; quando la trasversalità amicale, non conosce dialetti, non conosce confini, non si arrocca, nel proprio territorio.

Ai posteri, lascerem la scelta, del divinire ad empiere.. Certo, non si può dire, che nulla cambia e nulla, può rimanere immutato ed in politica, sportiva che sia, storia, non solo insegna, ma è un riciclar che mena..(LdM).

Donne in March

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Iniziativa a "cartellone" Comunale "Donne in March"
Mai più InDifesa a San Giorgio a Cremano

Terminato il percorso, iniziato qualche tempo addietro, dalle “Donne” della FLAT Sport Srl ed aderenti, con il Patrocinio della Città di San Giorgio a Cremano (NA), al PalaVeliero cittadino.

Un percorso, che come tutte la “azioni” territoriali degli ultimi tempi, ha dovuto adeguarsi anch’esso, alle vicende pandemiche che ormai affliggono, qualsiasi progettualità, anche nell’ambito sportivo.

Il percorso: “Mai più InDifesa”, riportava anche il Patrocinio del Comitato Regionale Campania FiJLKAM – sezione MGA e, si è inserito, anche nell’azione sociale: “Per le Donne.. Noi ci siamo!” dell’8.03.2022, indetta dallo stesso Comitato riportato.

Tale protocollo, ha comunque radici più profonde e si sviluppa, sul lavoro portato avanti dal capofila, Giovanni Vivona (vero ammaliatore della parola e culturalmente, al di sopra delle righe) e dal suo gruppo: Berlingeri Salvatore, Cristofano Alfonso, Ascione Davide con la collaborazione esterna, di Mario Dell’Aquila (purtroppo assente, per motivi personali).

Nella giornata conclusiva, l’importante presenza telematica, della Dott.ssa Antonella Lauri (Sostituto Procuratore della sezione violenza di genere e tutela, delle fasce deboli della popolazione, della Procura della Repubblica di Napoli) che, ha reso eccelso, il lavoro tecnico applicato.

Buona la presenza partecipativa e buona, la qualità “immagazzinata”, quale feedback positivo, di resa.

L’importante supporto e lavoro svolto da questo gruppo di uomini e dalla Srl Flat Sport, ha convinto il Sindaco Giorgio Zinno ed il Consigliere, Raffaella Iuliano ad inserire, quanto portato alle discenti, nel cartellone degli eventi comunali: “Donne in March” a firma, anche dell’Assessore alle Pari Opportunità, Maria Tarallo.

Soddisfatto il gruppo di discenti in “rosa”, sentite ed osservate, dal Fiduciario Regionale FiJLKAM MGA, Luigi Di Maio, presente lui stesso e interessato, alle “azioni” e variazioni, compresi, gli interventi sull’anatomia umana, elargite dall’anfitrione Vivona, valente professionista in Anestesia e Medicina dello Sport.

Per la realizzazione di questa progettualità, la Srl Flat Sport, ha trovato la vicinanza di: Il Marchese; Madonnelle Srl, Fusion Caffè, tutte, in San Giorgio a Cremano (NA).

E’ importante, al fine, che lo Sport e/o le organizzazioni sportive, si facciano carico di supportare, in tale contesto sociale delicato, assistenza contro la violenza di genere e diventino, portatori sani, del verbo anti discriminatorio che, sempre più, trova terreno fertile, nel tessuto sociale urbano delle ns città. Continuino ad essere, come sempre hanno fatto, veicolatori di “buone maniere” e “buoni propositi”, come siano, confine legale, a cui, potersi rivolgere ed appoggiare, quali traghettatori e supportatori, di cruda denuncia verso il sopruso dilagante che, la pandemia, ha maggiormente evidenziato, quale “male” interno, verso una fragilità mentale ed etica, purtroppo diffusa.

Siano, da monito ed esempio, tali positive iniziative, verso quel mondo, silenzioso, che ancora si trincera dietro l’omertà sulla violenza gratuita, figlia, dell’impoverimento culturale, della degradazione sociale, di una patologia mentale di genere, derivata, anche dall’incolta trasmissione familiare (Pater Familias). (LdM).

Azzurri, il ritorno dell’incubo

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13 Novembre 2017. La nazionale italiana di calcio tocca il punto più basso della propria storia recente: fuori dai playoff mondiali per mano della Svezia, gli azzurri non parteciperanno nuovamente al torneo per nazionali più importante 60 anni dopo l’ultima volta, nel 1958. A raccogliere i cocci del disastro targato Ventura, viene chiamato un allenatore di alto livello, capace di vincere svariati trofei anche fuori dai confini italici: Roberto Mancini.


La situazione sembra finalmente migliorare e la squadra tricolore fa bottino pieno nelle qualificazioni per Euro 2020, 10 vittorie su 10. Dopo l’anno di stop causa Covid, accade l’impensabile: contro ogni pronostico, l’Italia alza al cielo la coppa dell’Europeo interrompendo un digiuno nella competizione che durava dal 1968.

La nazionale sembra pronta a tornare ufficialmente tra i giganti del calcio, ma le partite immediatamente seguenti al trionfo continentale riportano a galla l’incubo di 4 anni prima. A settembre infatti, arrivano due inaspettati pareggi con Bulgaria e Svizzera e a novembre ne arrivano altri due, nuovamente con gli elvetici e con l’Irlanda del Nord, che sanciscono il secondo posto degli azzurri nel girone e i conseguenti playoff.

I tifosi sono sconcertati, quando tutto sembrava pronto per vedere la nazionale nuovamente protagonista, ritorna il timore di non partecipare alla coppa più importante. I vicini playoff di marzo non lasciano alternative, bisogna battere la Macedonia del Nord e la vincente di Portogallo-Turchia (da affrontare fuori casa in caso di finale) per tornare al Mondiale 8 anni dopo l’ultima volta. Non ci resta che attendere per capire quale sia la vera Italia: quella brillante e vincente di Euro 2020 o quella appannata e inconcludente delle ultime partite?

Campania docet

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Festa delle Donne e la Difesa Personale
La locandina dell'evento cumulativo in Campania FiJLKAM

Numeri incredibili, ha registrato l’iniziativa del Comitato Regionale Campania FIJLKAM con “Per le Donne… Noi ci siamo!”, partita, intorno alla Festa delle Donne dell’8 Marzo.

La scia, non si è ancora persa, ed altri centri, per motivi logistici, stanno continuando a tenere iniziative rivolte al mondo delle Donne ed alla tragedia sociale che le vede purtroppo, protagoniste.

Non tutti, hanno compreso le vere motivazioni di questo primo step (altri, ne seguiranno tra breve) e, sbagliando, hanno preso sotto gamba, questo momento anche, di “personale vetrina”. Scelte discutibili, su vari piani di visione; ma ognuno è libero di fare come crede, giustamente, nella propria vita e percorso sociale.

Circa 1000 Donne coinvolte, tramite 150 sodalizi sportivi aderenti ed il tutto, gratuitamente. Un’azione territoriale, con profonde radici e visioni sociali, una demografica iniziativa, che mira, al tentativo del cambiamento.

Il Presidente Regionale FiJLKAM Campania, Antonio Bracciante, con i suoi Vice: Bruno D’Isanto (Judo); Gennaro Esposito (Lotta); Nicola Mirabella (Karate); ed i Fiduciari: Pasquale Stanzione (Ju Jitsu); Giovanni Desiderio (Aikido); Luigi Di Maio (MGA), hanno tentato di motivare base, settori, specialità, per abbracciare causa, per lanciare messaggio netto, preciso, distaccato, dal mercimonio che ruota intorno a questa sociale problematica sul femminicidio e sulla violenza sulle Donne, sulla violenza di genere.

Come comune denominatore Federale, il Metodo Globale Autodifesa; trasversale applicazione Tecnica e, con importante e basilare, supporto psicologico, legale, precautivo. Non, con il “tutto subito” ma, con un’azione capillare, scientifica, programmata, di approccio e di contrasto alla violenza, con ricerca di autostima, di sicurezza di mezzi, di informazione e precauzione, all’ambiente circostante in cui si vive, con cui ci si correla, familiare, sociale.

La Regione Campania, in FiJLKAM, vuole allargare orizzonti, vuole allargare supporto, creare partnership, condivisione con altre entità sportive, allargare “il verbo”, arrivare sempre più capillariamente, a tutte le genti, a tutti coloro, che abbisognano di supporto, creare sinergie, con entità sportive ed entità sociali che, troppo spesso, latitano o sono burocraticamente, inchiodate all’iter ed alla prassi “del carteggio”, ove, la necessità e l’intervento, merita maggiore attenzione e maggiore risolutezza d’intervento.

Altre iniziative, sono già in progettazione e mirano, ad allargare la base d’ascolto, di recezione del messaggio sociale. Prima la Donna, quale prima destinataria, ahimè, di violenza interna ed esterna alla famiglia, della violenza degli esseri umani (che, di umano, niente portano con sé, se non l’anagrafica descrizione di nascita e di sesso e, che niente, hanno di che spartire, con l’uso della ragione e dell’intelletto umano). Bestie! Di animale specie (con rispetto, di quest’ultimi). Il prossimo, sempre, mirato alle Donne ma, allargato alla famiglia, ai figli in primis che, di violenze di genere, spesso, troppo spesso, ne sono testimoni, vittime indirette, spesso, destinatarie di successivi soprusi.

L’Italia, “Terra di Santi, poeti, navigatori..”, accoglie serena, onorata e soddisfatta, la Campania, Terra, anche di idee e…. (LdM).

Sala Consilina e… l’MGA

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Festa delle Donne, la Difesa
Gruppo dei partecipanti alla manifestazione Per le Donne.. Noi ci siamo!

Un terremoto popolare, culturale, ideologico, che ha coinvolto politica, imprenditori, curiosi, Enti, ma soprattutto, le Donne. Un macrocosmo non più sotterraneo, sottaciuto e che più non deve e non può essere, non deve esistere e pronto, a spiccare volo. Un’iniziativa, degna di questo nome, degna di essere raccontata, nel suo calore, nel suo colorato insieme.

L’occasione offerta, dall’iniziativa del Comitato Regionale Campania FiJLKAM, “Per le Donne… noi ci siamo!”, colta e recepita, istantaneamente, dalla ASD Haka Tahir KJC di Sala Consilina, con i Mi Carmelina e Girolamo Casale (figli di Antonio, fondatore del sodalizio) e dell’ASD Lenea, con il M° Emanuele Sarnataro (rinomato campione nel kumitè-combattimento-, degli ultimi tempi), supportati da uno staff, degno di nota, seppur familiare, da Luca Chirichella ad andare avanti.

La location, la splendida struttura sportiva “Palacappuccini” in Sala Consilina. Qui, si sono radunati i convenuti e gli organizzatori e soprattutto, 70 Donne, con colorate magliette che hanno dato giusto merito e risalto, a questa manifestazione che, oltre che sportiva, è d‘intenti, di propositività futura. Saluti di rito, saluti istituzionali e, minuto di silenzioso raccoglimento per le Donne, vittime di violenza e, per le vittime dell’attuale guerra in atto, con l’invasione armata della Russia sull’Ucraina. I tatami (area tecnica di allenamento e gara), simbolicamente, a raffigurare i colori della bandiera Ucraina, onde trasmettere, anche visivamente, la vicinanza, al popolo colpito dalla guerra in corso ed affermare, che lo Sport, è e resta, forte ed alta richiesta, della sospensione e l’annullamento di tutti i conflitti (De Cuobertin, lo aveva riportato nella “carta” dei Giochi Olimpici a futura memoria, prendendo spunto ed inizio, dai Giochi Olimpici di Graecia historia).

La trasmissione tecnica, dei rudimenti alla Difesa Personale, applicata, tramite il Metodo Globale Autodifesa (MGA) della FiJLKAM e soprattutto, i suggerimenti ed il supporto, psicologico, legale, precauzionale, apportante da questa; trasversale e semplice, metodologia Federale, che poi sviluppa, un percorso successivo, dove forma fisica, deve trovare sostegno psicosociologico, nel suo divenire. Trasversale, perché prende spunto da tutte le discipline Federali, praticate, all’interno di questo Ente Olimpionico, diffuse, quali Discipline riconosciute, ove filosofia e spiritualità marziale, sposano ed incontrano l’agonismo, in un “matrimonio” concettuale, fra tradizione e sportività, trovando perfetta simbiosi e, connubio di intenti.

Intervenuti, succedendosi anche negli interventi: il Sindaco del Comune di Sala Consilina, Avv.to Francesco Cavallone; i Consiglieri Regionali, On. Tommaso Pellegrino e On. Corrado Matera; il Vice Presidente alla Provincia di Salerno, Prof. Giovanni Guzzo; il Presidente Regionale FiJLKAM, Antonio Bracciante; il Fiduciario Regionale MGA, Luigi Di Maio; il Fiduciario CONI, Federica Mignoli; il Parroco, Don Luciano La Peruta; il Presidente, della Commissione Pari Opportunità, Dott.ssa Rosa Mega; il Consigliere Comunale, con delega alle Pari Opportunità, Rosa Melillo; l’Arma dei Carabinieri; il Presidente e Vice Presidente dell’ASD Haka Tahir, Dott. Giuseppe Chirichella e l’Avv.to Nicola Colucci; per l’ASD Lenea, Gerardo di Gruccio; per i Lions Club di Sala Consilina, l’Avv.to Rosa Pepe; per il centro, Aretrusa, l’Avv.to Giusy Cariello; “La Colomba”, soccorso. L’attivo e fattivo contributo di: “PrestItalia” di Teggiano; dell’Hotel Magic di Atena Lucana; “Decò” Supermercati di Sala Consilina.

Sulla frase di Maya Angelou, che recita: “Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne”, dulcis in fundo (ma solo per priorità d’articolo – sicuramente, non di secondaria importanza), l’ASD Haka Tahir Karate Judo Club e l’ASD l’Enea, Team Sarnataro, devolvono, sostegno ricevuto per l’evento svolto, quale concreto aiuto, alle popolazioni colpite dalla guerra in etinere.

Quasi 50 anni di storia del Karate (05.10), da Antonio ai suoi figli ed il supporto di altre entità amiche, fanno grande, non solo le persone, Antonio in primis, ma quello che esse, anche nel piccolo, trasmettono alle generazioni future, vero, esempio di buona vita e grande sportività. Grazie (LdM)!

L’altra faccia dei cambiamenti climatici

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pescatore su lago prosciugato

Sierra de Gata, Spagna, 2015.

Le fiamme divampano nella valle. Gli alberi ardono. Il fumo è denso e si gonfia in nuvole nere. Ana piange e cammina. Ha i brividi nonostante il caldo atroce. La sua casa ormai è quasi cenere. Cerca di salvare il bestiame, le decine di capre che le ha lasciato il nonno. Ma anche loro sono stremate. Tante si accasciano, altre si abbandonano alle fiamme. Ana piange e cammina. Deve lasciare tutto.

Kurigram, Bangladesh, 2020.

L’acqua è fonte di vita, ma qui è la culla della morte. Gunjita piange e cammina. Tiene stretto il suo bambino tra le braccia. Segue gli altri sul muretto che un tempo cingeva la scuola del centro. Si muovono tutti all’unisono, senza parlarsi. Tutto è grigio, in cielo e in acqua: la terra non c’è più. Gunjita piange e cammina. Le fanno male i piedi.

Beribavatt, Mauritania, 2021.

La terra è sempre più arida. Un vento tiepido e stanco alza la terra rossa. Non piove da troppo tempo. Mahmoud piange e cammina. Guarda per l’ultima volta il lago di cui porta il nome. Si sta prosciugando. Non c’è più niente da salvare. I campi sono secchi, gli animali tanto deboli. Mahmoud piange e cammina. La strada sarà lunga.

Tutti e tre sono costretti a lasciare il proprio mondo alle spalle e a guardare avanti, a sperare in una possibilità. Tutti e tre rappresentano le milioni di persone che ogni giorno sono costrette ad abbandonare tutto, perché impotenti di fronte alla forza di madre natura.

È proprio quest’ultima, la natura, che stremata cerca di rispondere alle atrocità che le abbiamo inferto. Quei fenomeni devastanti, considerati straordinari, stanno diventando sempre più usuali: presto entreranno a far parte della nostra quotidianità. “La definizione stessa di evento estremo non si potrà più applicare a quell’evento perché la frequenza sarà più alta, e diventerà quindi normale”, afferma Gianmaria Sannino, responsabile del Laboratorio di Modellistica Climatica e Impatti dell’ENEA.

A rimetterci sono e saranno i popoli che meno hanno contribuito all’inquinamento del pianeta. Nei Paesi in via di sviluppo la natura la fa da padrona: si vive seguendone i ritmi, con lentezza e rispetto. Sarà anche questo a rendere difficile l’adattamento ai canoni imposti dai nuovi standard climatici e, soprattutto, a far fronte alle possibili emergenze.

Il numero dei migranti ambientali è destinato a crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni. Come ci dimostrava già il rapporto Myers nel 1995, i profughi climatici entro il 2050 saranno più del doppio di quelli attuali. Saremo in grado di accoglierli? Le istituzioni saranno in grado di proteggerli?

Ad oggi la situazione è già piuttosto delicata. La stessa definizione del loro status risulta complessa: spesso vengono chiamati rifugiati. Ma è giusto definirli così?

Il termine rifugiato, secondo la Convenzione di Ginevra del 1951, sta ad indicare colui che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese”.

La persecuzione è un atto basato su una volontà, la natura non può essere considerata persecutrice. Pertanto, risulta improprio utilizzare questo termine per indicare chi fugge da questo tipo di catastrofi. Tuttavia, nonostante non esistano delle vere e proprie direttive nel diritto internazionale per i migranti ambientali, secondo l’UNHCR, anch’essi sono legittimati a godere della stessa protezione, assistenza e supporto di cui godono i rifugiati.

Del resto, ogni essere umano ha dei diritti inalienabili che devono essere salvaguardati ad ogni costo. Le condizioni di cui parla la Convenzione, assicurano assistenza solo a chi scappa da situazioni di conflitto, senza considerare questo tipo di problematiche.

Chiaro è che dal 1951 ad oggi, la realtà ambientale è cambiata moltissimo e i disastri di cui stiamo trattando erano sicuramente meno frequenti all’epoca. È necessario, però, che venga dato il giusto peso ai cambiamenti che il nostro pianeta e il nostro clima stanno vivendo. È fondamentale che venga messa in luce la difficile condizione di chi migra per motivi di natura ambientale: bisogna riuscire a far fronte a questo tipo di emergenze. A chi è costretto a lasciare tutto deve essere assicurata una nuova vita.

I prossimi Ana, Gunjita, Mahmoud, dovranno essere consapevoli che ci sarà qualcuno a tendergli la mano e a permettergli di pensare al futuro. Piangere e camminare non dovrà mai più essere l’unica cosa da fare.

A tutti va assicurato il bene più grande: la vita.

Il ciclo non è un lusso

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Tampon Tax

Verso i dodici anni una mattina ti svegli ed hai per la prima volta “le tue cose”, è proprio in quel momento che utilizzerai il tuo primo assorbente, da li seguiranno numerosi momenti in compagnia di questo utile amico.

Tamponi; assorbenti e coppette mestruali; pillole per attenuare i crampi; intimo dalla bellezza discutibile e jeans macchiati. Questo e molto altro comporta avere il ciclo.

Fin da piccole ci insegnano che tutto questo è normale perchè avere le mestruazioni fa parte della natura della donna, quello che invece risulta anormale è dover pagare gli assorbenti come se fossero un bene di lusso e come tali vengono tassati con un’IVA pari al 22% a differenza dei beni primari- come pane, latte e libri – la cui IVA è del 5%.

Per molti stati nel mondo avere il ciclo è paragonabile alla scelta di acquistare un nuovo smartphone o un pacchetto di sigarette, un lusso che puoi scegliere se acquistare o meno: perchè secondo voi, se io potessi scegliere ogni mese deciderei di mia spontanea volontà di sanguinare dalla vagina, avere crampi allucinanti ed emicranie insopportabili?  Così ogni mese, puntuale come un orologio svizzero, ricade su di noi quell’ingiusta IVA del 22%.

Aria di cambiamento

L’ingiustizia c’è e a portarla alla luce è stato proprio un uomo. Il deputato Giuseppe Civati ha presentato in parlamento un decreto per abbattere quel muro del 22 per cento, finalmente un provvedimento che aggiungeva le confezioni di assorbenti e in generale i prodotti igienico-sanitari tra i beni essenziali. Appena l’iniziativa è stata annunciata il deputato è stato travolto da una pioggia di scherni e la Tampon Tax è diventata una barzelletta. Per attenuare l’ondata di proteste la Camera dei Deputati ha approvato nel 2019 un emendamento al decreto fiscale che abbasserà l’IVA dal 22 al 5 per cento, ma solo per gli assorbenti biodegradabili e compostabili, questi rappresentano una minima parte dei prodotti presenti in commercio e non sono di utilizzo comune – vuoi per disinformazione o per la scarsa praticità di questi ultimi – la decisione sembra più dettata da valutazioni ambientali che mirata ad eliminare una disparità di genere.

Questa lotta riguarda tutte, ma in particolar modo colpisce le donne con reddito basso, per le quali può essere addirittura un limite alla piena partecipazione alla vita sociale e pubblica, con pesanti conseguenze sulla salute sia fisica che psicologica.

Numerosi sono i paesi che stanno prendendo provvedimenti in merito, ma il traguardo è ancora lontano. Ognuna di noi può fare la differenza, anche sostenendo, con una semplice firma, le petizioni portate avanti dal movimento Onde Rosa e la petizione su Change.org.

Basta una firma per ricordare che il ciclo non è un lusso.

Sorprendere.. ci piace

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L'evento di KickBoxing in Campania
Locandina Interregionali Sud Italia FederKombat

La SSD Fitness Club di Mercato San Severino, ama sorprendere, questo, l’imperaturo monito che anima il Team Kombat, guidato da Raffaele De Nicola, agli Interregionali Sud Italia di KickBoxing, della FederKombat (DSA Effettiva CONI), tenutisi a Mondragone, nel Palazzetto dello Sport locale.

Le specialità previste, quelle da tatami ed a contatto leggero: Il Point Fighting, il Light Contact, la Kick Light.  Unica, la tappa prevista a calendario, a differenza degli anni precedenti, causa pandemia. Infatti, in tali manifestazioni, erano soliti partecipare circa 1000 Atleti, ma il Covid 19, che ancora miete vittime (anche se sottaciute, considerata l’attuale guerra in atto, con l’invasione Russa ai danni dell’Ucraina), ha registrato una drastica riduzione partecipativa (poco più di 300 Atleti), a questi eventi che, sono uno degli step, partecipativi per giungere alle finali dei Campionati Italiani (resta ancora da superare la Coppa del Presidente ed il Criterium – Jesolo 31.03/03.04.2022).

Prima delle competizioni, un minuto di silenzioso raccoglimento, per la dipartita di Tonino Russo, da poco scomparso, Tecnico Federale campano ed un minuto di silenzio, per i caduti nella guerra in corso, Russia/Ucraina.

Presenti: Lucio Stella (Vice Presidente nazionale FederKombat); Vitale Monti (Medico Federale, nazionale); Marco Pacor (Componente della Commissione Nazionale Arbitraggio); Gianni Di Bernardo (Presidente Campania); Giorgio Lico (Presidente Calabria).

Raffaele De Nicola, tra l’altro, responsabile regionale per la Kick Light, ha schierato 13 Atleti e con tutti, ha raggiunto obiettivo.

Risultati ed Atleti:

  • Daniel Pio Bassano, Kick Light, maschile, Y Cad, BMN, kg.-57, Oro
  • Francesco Miki Carratu, KL, M, Y Cad, BMN, kg.-57, Argento
  • Martina Giarletta, KL, F, GAV, Senior, Kg.-60, Argento
  • Vito Colucci, KL, M, O Cad, BMN, kg.+70, Oro
  • Gerardo Lemmo, KL, M, Cadetti, BMN, Kg.-47, Oro
  • Carlo Siano, KL, M, BMN, Sr, kg.-94, Argento
  • Gennaro D’Aponte, KL, M, BMN, Sr, kg.+94, Argento
  • Andrea Ciancio, KL, M, BMN, Sr, Kg.-69, Oro
  • Pasquale Stanzione, KL, M, BMN, Y Cad, Kg.-37, Argento
  • Noemi Vietri, KL, F, Cadetti, BMN, Kg.-55, Oro
  • Felice De Pascale, KL, M, BMN, Sr, Kg.-74, Bronzo
  • Gabriele Sessa, KL, BMN, Y Cad, kg.-37, Oro
  • Vincenzo Plaitano, Light Contact, M, GAV, Kg.-60, Oro (appartenente all’APD Bu Sen Salerno, allenato c/o la Lux Martial in Giffoni Valle Piana, in forza di tesseramento c/o il sodalizio Fitness Club)

Compagine, forte, compatta, da tempo sui palcoscenici Nazionali ed Internazionali (ultimo, in ordine di tempo, il Bronzo Mondiale di Nello Iannone, sempre nella KL, kg.-89).

Una Federazione che guarda già all’olimpismo (la compagine azzurra, sarà infatti presente, ai Giochi Europei 2023); una Federazione che guarda lontano: che cura l’organizzazione interna; la formazione; l’aggiornamento continuo e costante; crede nei propri valori; è già proiettata verso il lavoro con i “diversamente abili”; attenta al sociale. Una Federazione giovane, con una grossa percentuale di Tecnici giovani e soprattutto, votati alla “conoscenza” (LdM).

Chi ben comincia….

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Foto di rito
festeggiamenti a bordo area gara

Inizio col botto…

L’inizio, della ASD Poseidon KickBoxing Capaccio/Paestum, nella prima esperienza agonistica e non di piccolo impatto, agli Interregionali Sud Italia della FederKombat (DSA Effettiva CONI), tenutisi a Mondragone (CE).

La Campania, ha ospitato: Puglia, Calabria, Basilicata, Molise. Purtroppo, ancora una volta, la pandemia, ha lasciato il segno. Si era abituati a numeri che sfioravano le 1000 unità, tanto da essere costretti, dal punto di vista organizzativo, ad effettuare almeno due fasi interregionali per le qualificazioni italiane, mentre oggi, i numeri, talmente ridotti (poco sopra le 300 presenze), hanno portato ad una calendarizazione diversa.

Questo però, nulla toglie allo spirito di approccio e all’andrenalina che entra in circolo, per questi ragazzi, appena varcano, le soglie di un Palazzetto dello Sport, soprattutto, dopo quasi due anni di fermo, Covid 19.

Lo Sport, come tutte le attività, ha subito danni catastrofici e, nello Sport, con una maggiore demarcazione di tutte le problematiche annesse e connesse, che vi si aggiungono, dal punto di vista neuromotorio, psicologico, sociale, di prevenzione alla salute: aumento obesità; disagio sociale; disagio di reinserimento; disagio interpersonale; calata emotività e coinvolgimento fra i pari; aumentata pigrizia; calata, all’opposto, l’attività salutare, dell’attività motoria, anche generica/basica; demotivazione; depressione e dall’altra, aumento dell’aggressività… Danni che non hanno eguali e che, le generazioni, pagheranno a caro prezzo.

L’attività svolta, in questo evento, dedicata agli Sport da combattimento “leggeri” e da tatami. Il ring, effettua percorsi diversi di qualificazione ai Campionati Italiani. La posta in gioco, l’accesso al Criterium, alla Coppa del Presidente (31.03703.4.2022 Jesolo), ulteriori step, per l’accesso ai Campionati Italiani di specialità.

Ferdinado Polito, già militante in FiJLKAM, con il Karate, con lusinghieri successi e con trascorsi nella KickBoxing, con la sua società, ha voluto intraprendere anche questa nuova strada, che già conduce ai Giochi Europei del 2023. Ha quindi, voluto approcciarsi cautelativamente, a questa nuova esperienza ed ambiente. Presenta quindi, un solo Atleta (appartenete al suo sodalizio), Biagio Scorzelli e, con lui, ha sperimentato le specialità del Point Fighting e del Light Contact. Ha quindi, ben iniziato e Biagio, nella categoria dei kg.-80, porta a casa, rispettivamente, un Bronzo ed un Argento.

Che dire, <<chi ben comincia è a metà del viaggio..>> (LdM)..

La tragedia e la violenza sulle Donne, non si ferma.

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Fiaccolata di Pace.. Fiaccolata per Anna, vittima di ennesimo femminicidio
ph: Vincenzo Massa - la Piazza Felice Sabbato gremita

Non si può morire per amore, amore malato, malsano, tragico, già nella sua connotazione.

Anna, 30 anni, muore tragicamente, perché era sbagliata la tipologia d’amore, era sbagliato il rapporto instaurato, con il suo ex fidanzato?

Tragedia annunciata, calcolata, premeditata. Omicidio e tentato omicidio, in una giornata appena iniziata, su un luogo di lavoro non deputato ad essere scena di un crimine. Una giornata iniziata come tante e come tante, si aspettava finisse, ed invece..

Teatro, una parruccheria di Pontecagnano Faiano, sita in Via Tevere, che affaccia sulla strada nazionale, ove insiste, la Parrocchiale Chiesa.

Anna Borsa, aveva appena iniziato la sua giornata lavorativa, all’interno, già qualche cliente. Lei occhi chiari, bella, giovane ed allegra, solo qualche pensiero recondito, ogni tanto, gli aggrottava la fronte, o quando intravedeva, il suo prossimo assassino, passare o entrare nel negozio, per rimarcare, ipotetico, malato, possesso su lei; così, rimane terrorizzata, nel vederlo ancora entrare, sulla scena del crimine di questa, nefasta giornata.

L’omicida, conosceva luogo, situazioni, orari, la sua azione preventivata, studiata a tavolino, progettata freddamente, chissà da quanto tempo. Entra armato di pistola ed inizia a sparare. Lui, 40 anni, l’ex fidanzato di lei, Alfredo Erra, la centra al capo, ferisce gravemente anche un presente e, si dà alla fuga, lasciando l’arma sul posto, con matricola abrasa, segno ulteriore, di premeditata follia, come quella, di portar con sé, un trolley, per la sua tentata latitanza (fantomatica?). Fugge in auto, poi a piedi; raggiunge un autogrill, poco distante, nel Comune di San Mango, sull’autostrada per Napoli. Lì, lo raggiungono e lo arrestano, trovandolo in stato confusionale (chissà, forse qualcuno gli ha consigliato di farsi arrestare e magari, di fingere lo shook, per attenuare gli “umori” ed i pensieri della gente? Magari domani, i capi d’accusa o linea difensiva? Interessante, studiare i tabulati telefonici anche, di quelle ore, fra l’azione criminale e l’arresto). Tutte le Forze dell’Ordine, allertate alla sua ricerca, in primis, l’Arma dei carabinieri della Compagnia di Battipaglia al comando del Maggiore Sisto. A trovarlo, la Polizia Stradale. Nel frattempo, sul luogo dell’efferato omicidio, la Scientifica ed il Medico Legale, Marina D’Aniello. La fuga di Erra, dura poche ore. Tragica similitudine, ci riporta a qualche anno addietro (2015), quando, poco distante, a Campigliano, accadde similare vicenda; solo per rammentare, quante tragedie, ripetutamente nel tempo, si susseguono impunemente.

Ripetutamente, l’aveva già infastidita, ripetutamente e violentemente, l’assillava, di persona e sui social; Anna, dall’interruzione della loro relazione, risalente all’incirca a Luglio di quest’anno, non aveva pace. Come sempre, il timore di denunciare persecuzione, l’essere additata, accusata dalla gente superficiale, che cerca sempre scusanti ed attenuanti a discapito delle Donne.. della Donna.. di Anna, fiore reciso, anche dal giudizio della gente.

La libertà, non si conquista con il silenzio, nella speranza che il tempo, faccia suo corso ed attenui, forse cancelli, colpe che non appartengono, a chi, è vittima annunciata. La libertà, non è la morte; liberazione da un giogo, di cattivi sentimenti, di pessime lingue, di errati consigli.

Ad un passo, dalla Festa della Donna (8 Marzo), un’altra tragedia ci riporta ai femminicidi che riempiono la nera cronaca, ancora una volta, l’inciviltà impazza e riempie le pagine dei quotidiani. Speriamo stavolta, la pena sia certa, senza attenuanti, senza scusanti, l’efferato agire, è più che palese e per quanto sia giusto, il diritto alla difesa, condanna sia certa ed esemplare modello, di futura applicazione, non interpretativa, della Legge Italiana.

Le Associazioni cittadine, indicono corteo, fiaccolata silenziosa, come silente protesta. Lutto cittadino, è stato indetto, bloccate, tutte le iniziative per il Carnevale.(LdM).

“Per le Donne… Noi ci siamo!”

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iniziativa regionale federale
mobilitazione generale delle associazioni fijlkam sul territorio campano

Lanciato, con una campagna mediatica (condivisa da tutti i settori del Comitato Regionale Campania FiJLKAM), che raggiunge, tutte le associazioni, i sodalizi, le strutture sportive territoriali, capillarmente (tramite piattaforma on line), il progetto “Donna” per l’8 Marzo c.a.

Buono il numero delle associazioni presenti e tantissimi interventi a favore dell’iniziativa. Creatività e condivisione.

Il progetto, dal titolo: “Per le Donne… Noi ci siamo!”, mira a coinvolgere, contemporaneamente, tutti gli afferenti Federali che, si proiettano insieme, su un’azione sociale, rivolta, ad una delle componenti che “soffre”, con altre, la violenza di genere.

Ma la forza impattante, anche mediatica, oltre che politica, è anche, il raggiungimento di una coesione estesa e trasversale, che renderebbe, la Regione capofila (dell’idea di progetto), maggiormente accreditata, anche a livello “popolare”. Un’azione quindi, compatta, cumulativa, contemporanea (se possibile), che deve coinvolgere ogni settore ed ogni sodalizio campano, rendendolo protagonista ed attrattore verso l’esterno.

Con il comune denominatore, della Difesa Personale, l’MGA (trasversale metodo Federale, comune a tutte le discipline dell’Ente sportivo di riferimento), diventa traino e veicolo attrattivo. In un momento sociale, ove la richiesta, è diventata maggiore e maggiormente, è aumentata la richiesta fisiologica (ovvero, la necessità di adeguarsi, almeno, di una conoscenza basica) che renda, una maggior consapevolezza di se stessi ed una maggiore autostima.

Con questa azione, i settori Federali e le associazioni (ad essa appartenenti – tutte), diventano indirettamente, beneficiari attrattori a cascata di tale azione sociale. Si spera, di porre in essere, simultanea azione (in ogni località territoriale), tanto da rendere l’impatto mediatico, travolgente. Se, tale azione, si riuscisse ad effettuare in streaming, profittando della tecnologia a disposizione, il “terno secco” sulla ruota di Napoli, farebbe impallidire le ricevitorie del Lotto.

Il progetto, rende merito e riconoscenza, si, al Metodo riconosciuto, ma tende ad amplificare ogni realtà presente, sul territorio campano. Questo l’obiettivo.

Una vera azione di marketing che deve essere correlata ad altri eventi e non finalizzata e “raggomitolata” su se stessa e neanche racchiusa, nel lasso temporale, ristretto, dell’evento stesso. Così, similarmente, ogni appuntamento o “ricorrenza” sociale, può essere presa a “spunto” ed utilizzata, per gli stessi fini istituzionali comuni. Questo, è solo il primo passo… da fare insieme (LdM)….

La trasformazione di incarico: Il Fiduciario Manager

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Fiduciari a rapporto
Una parte del gruppo dei Fiduciari Regionali MGA FiJLKAM

Dal 24 al 26 Febbraio c.a. si è tenuto e concluso il corso di formazione di 3° livello MGA della FIJLKAM, nello spettacolare “teatro” olimpionico “Matteo Pellicone” in Ostia Lido. L’unico campano, ammesso al bando nazionale, è stato Domenico “Mimmo” di Nuzzo, prettamente judoka (cultore delle Arti Marziali), che ha ben rappresentato lo stato di salute dell’MGA Regionale, guadagnandosi qualifica. Al termine di questa tre giorni, convocati ufficialmente in riunione nazionale, i Fiduciari Regionali del Metodo Globale Autodifesa (MGA).

Non tutti presenti, per varie problematiche personali e legate ancora, alla presente pandemia, possessori di green pass rafforzato e “tamponati” all’arrivo, nel Centro Olimpico Federale, in perfetta armonia delle disposizioni sanitarie vigenti, si sono riuniti nell’Aula Magna, alla presenza di parte della Commissione Nazionale e dei componenti presenti, in ogni caso, dinanzi al reggente Presidente di Commissione, Vincenzo “Enzo” Failla, i Fiduciari Regionali, convocati.

L’appuntamento prevedeva, l’aggiornamento in itinere delle progettualità nazionali e/o cambiamenti in atto; l’esposizione delle relazioni da parte dei regionali fiduciari; e, la parte di attività pratica.

I nuovi cambiamenti, che saranno esplicitati in apposita circolare successiva, aprono, finalmente l’accesso, alla conoscenza dell’MGA, alle cinture nere ed agli Ufficiali Gara. Apertura rilevante, considerato la grande richiesta e bisogno sociale, di conoscenza della “difesa” e soprattutto, alla prevenzione dal pericolo e dall’aggressione di genere, di qualsiasi tipologia essa sia. Certo, ci saranno dei paletti, legati alla formazione teorica generale (anatomia, psicologia, psicopedagogia, metodologia all’insegnamento, etc.) che, saranno rilegati alle Scuole Regionali, ma è un primo passo, verso la richiesta della base, la Campania in primis che, si è fatta portavoce di una serie di proposte, ancora al vaglio del nazionale (per chi vuole approfondire tematica, sulla pagina Facebook: https://www.facebook.com/groups/287611531253535 MGA Campania FiJLKAM-nda) ed alle quali, presto, si aggiungeranno nuovi suggerimenti.

Molti, gli argomenti posti in discussione e molte le tematiche esposte, dalla Commissione Nazionale e dai presenti; tutti comunque, hanno presentato lo “stato” delle proprie Regioni. Presentato, anche il vademecum dedicato, in bozza, che anch’esso, a stretto giro, sarà inviato alle Regioni.

Vero, la pratica conta, specie per chi, è anche e soprattutto, Tecnico deputato alla divulgazione e promulgazione di “buona e corretta” “dimostrazione tecnica”. Ma il ruolo di Fiduciario, è anche politico, di promozione e di sviluppo del Metodo, in base Regionale. Oggi, più di ieri, di “procacciatore” di economia, di sostentamento, forse, di “profitto” (in senso largo del termine) per la propria sezione regionale. Il post (sperando lo sia davvero) Covid, oltre ad inginocchiare la base, ha messo in grave difficoltà, economica/gestionale, la stessa Federazione. Oggi, il Fiduciario, deve essere soprattutto il manager “aziendale”, della sua stessa struttura; pronto a supportare, sue stesse iniziative e cercare di dare, linfa di idee, ai similari territori nazionali e colleghi; questi, a loro volta, dovranno cercare di far rete, onde costituire, una forza, capace da sola, di sviluppare, proprio percorso e propria esistenza. Le sezioni MGA territoriali, non possono e non devono, gravare sul bilancio “familiare”, regionale e nazionale. Il Fiduciario, oltre che Tecnico, oltre che la sola pratica tecnica, deve pensare al suo “franchising”, affidatogli dalla “casa madre”, deve, da solo, trovare le risorse.

Un nuovo approccio manageriale, attende e si protende, nel futuro di queste genti. La struttura è obsoleta, ha bisogno di nuova linfa, nuovi approcci, nuove idee, nuova vitalità, deve organizzarsi diversamente e diversamente, protendersi e proporsi sul territorio. L’immagine conta; la presenza conta; il supporto alla base, regionale, deve essere reso, anche per affrontare le nuove problematiche sociali che si palesano. E’ un nuovo mondo, ove il Tecnico, così come concepito, fino ad ora, è tassello, non più o, non solo, volano. Adeguarsi, necessario mezzo di trasformazione, evoluzione (LdM)!..

“ai posteri, l’ardua sentenza”.

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L'iniziativa Provinciale Judo FiJLKAM
Una parte del gruppo dei partecipanti e dei presenti

Dallo stagnante pantano, melmoso, un rigagnolo, finalmente ne fuoriesce e speriamo, si trasformi in fiume, che raggiungerà la piena, ben irrigando campi assetati…

Queste, le prime parole, la prima frase, che viene in mente, che sorge spontanea, dopo, finalmente, il primo raduno tecnico di Judo, in Salerno e Provincia. Dopo il Karate, che ha già mosso i primi passi, regalando al territorio, due primi appuntamenti, in pompa magna e finalmente (lo ripetiamo, nel caso, fosse sfuggito ad alcuno) parte, anche il Judo.

La storia si racconta e si presenta da sola. Il territorio salernitano, da antica memoria, non ha mai prodotto, finora (se non qualche sporadico e personale, episodio), qualcosa che facesse bene alla comunità in toto e su di essa, potesse, cadere a pioggia. Si potrebbero fare nomi, ma non ci sentiamo, in questa sede, di indicarli, se non altro, per rispetto alla stessa disciplina, che merita e, per quei “prodotti” (gli Atleti) che, in ogni caso, ne sono fuoriusciti. Pochi, in verità, perché forse, è mancata la collaborazione fra le entità che insieme, avrebbero potuto crescere e forse (ci si ripete), raccogliere maggiori frutti, dal frutteto, dalla cura della pianta e del terreno, dalla cooperazione di tutti. Purtroppo, ancora oggi, qualcuno, non vuol reperire e comprendere messaggio. Anche in questa “prima apparizione”, non si crede, con onestà, al completo cambiamento recepito, da alcune entità, seppur “presenti” ma, “ai posteri, l’ardua sentenza” (dal 5 Maggio di Alessandro Manzoni-nda), del dubitar, mi è lieto.

Il rigagnolo ha nome: Roberto Serrano (Delegato Provinciale FiJLKAM), a cui fanno coro, sostegno ed immissione d’acqua, Michele Lionti (Vice Delegato Judo), Ferdinando Gallia (Ufficio Stampa Regionale e judoka). Presenti all’evento: Antonio Marino (DT per Salerno); Marotta; Delli Bovi; Salernitano; Zecca.

L’appuntamento, dedicato al collegiale per le categorie Cadetti e Junior, salernitane, presso lo Skorpion Team in Eboli, PalaSele. Evento, nell’evento, la premiazione ed il ringraziamento agli Atleti, che si sono contraddistinti, nell’ultimo periodo: Luigi Pippa; Ilenia D’Amato; Imma Nacchio; Francesco Cavallo; Sola Anthony. Presenti, solo le società: Skorpion Team (ospitante); Judo Salerno; Il Gabbiano; Yama Arashi; Il Rio; Azzurra; Uchi Kundachi.

Lustro, alle rappresentative presenti, personalità politiche e sportive territoriali. Come sempre, per quanto suo possibile, Antonio Bracciante (Presidente Regionale Campania FiJLKAM); il Sindaco di Eboli, Avv.to Mario Conte; il Presidente cittadino della Commissione Sport e Politiche Giovanili, Prof.ssa Lucia Polito; gli Assessori, allo Sport, Damiana Masiello ed alle Politiche Giovanili e Pari Opportunità, Alessia Palma.

Da qui, parte rigagnolo, da qui, si aspetta che cresca, fiume in piena (LdM)..

Sperare contro ogni speranza: il messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2022

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Sulla linea dell’Enciclica Fratelli tutti e in continuità con tutto il magistero di Papa Francesco, il messaggio per la Quaresima 2022, è un invito concreto alla speranza, speranza cristiana che non è in aria, ma concretamente con i piedi per terra. L’immagine evocativa utilizzata dal Santo Padre, e ripresa dalla lettera ai Galati di San Paolo Apostolo (Gal 6,9-10a), è quella del seminatore, il quale attende pazientemente il compimento di quella promessa racchiusa nel seme. Quest’immagine diviene quanto mai evocativa in questo tempo: «La Quaresima ci invita alla conversione, a cambiare mentalità, così che la vita abbia la sua verità e bellezza non tanto nell’avere quanto nel donare, non tanto nell’accumulare quanto nel seminare il bene e nel condividere», afferma il Santo Padre. Il primo seminatore è Dio stesso, che non si stanca di diffondere semi di bene nel mondo, nonostante le tante difficoltà, problematiche e drammi che sussistono nel mondo. Senza dubbio l’attenzione di questi giorni è catalizzata dai venti di guerra che soffiano nuovamente nel mondo, ma come sottolinea Suor Alessandra Smerilli nella conferenza di presentazione del testo del Santo Padre, «tutto ciò non può farci perdere la speranza».

Una Quaresima nel segno delle azioni concrete, che richiamano i credenti ad un’autentica vita del Vangelo, perché «la Quaresima ci chiama a riporre la nostra fede e la nostra speranza nel Signore (cfr 1 Pt 1,21), perché solo con lo sguardo fisso su Gesù Cristo risorto (cfr Eb 12,2) possiamo accogliere l’esortazione dell’Apostolo: «Non stanchiamoci di fare il bene» (Gal 6,9)».

La preghiera, che rafforza il nostro rapporto personale e comunitario con Dio, permette ciascuno ad uscire dall’illusione dell’autosufficienza per fidarsi di Dio; il richiamo al sacramento della Penitenza e della Riconciliazione, è occasione per riconoscere la propria fragilità e combatterla per aprirsi realmente all’altro. Di grande forza il richiamo alla concretezza delle relazioni umane, in questo tempo logorate dall’abuso dei mezzi di comunicazione. Il connubio necessario è dunque con azioni concrete nella quotidianità della vita: la Quaresima è tempo opportuno «per prenderci cura di chi ci è vicino, per farci prossimi a quei fratelli e sorelle che sono feriti sulla strada della vita». Azioni concrete e gesti di vicinanza sono quei piccoli semi che germogliando portano frutti di vita eterna, perché seminati nel solco dell’azione di Dio nella storia. «La quaresima non è tempo cristiano se ci si ritira dal mondo», così ancora Suor Alessandra. Il cristiano è colui che “agisce per” e non si accontenta di “stare in”. Alla Vergine Maria è dunque affidato questo nostro impegno, perché ci ottenga da Dio il dono della pazienza e della perseveranza. 

MGA Campania 2002 .2

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Il secondo step formativo MGA
Foto di gruppo di una parte dei partecipanti

Un altro impegno inanellato, onorato. Movimento che cresce, cresce il gradimento, gratificando lavoro che, dietro le quinte, è posto in essere.

Le nuove proposte, la nuova linfa, le nuove progettualità, colgono segno e le risposte, sono tangibili, indiscutibili, l’aumento di presenze, di accrediti.. testimonianza.

Nel centro sportivo dell’APD Karate Team Capasso – Gruppo Sportivo Associazione Nazionale Carabinieri in San Cipriano d’Aversa (CE), ospitati dal buon Nicola Capasso, immerso nel verde e con la presenza di un piccolo zoo annesso, si è svolto il secondo step formativo della Sezione MGA Campania, rivolto, ai primi e secondi livelli del Metodo Federale. Circa 50 corsisti, con la presenza di qualche 3° livello, ben contento di portare il proprio contributo attivo. Fra questi: Andrea Bresciani, Pasquale Stanzione, Adolfo Quocci, Domenico Di Nuzzo (prossimo all’esame, 24/26.02.2022). Anche in questo caso, ad onorare parterre, partecipanti, curiosi, simpatizzanti, il Presidente Regionale FiJLKAM, Antonio Bracciante che, oltre a trovar modo di portare i propri saluti istituzionali, ha anticipato la nuova iniziativa regionale e trasversale (per i settori dell’ente rappresentato), del prossimo 8 Marzo, rivolto alle Donne Campane. Come, non sono mancati, gli incontri politico/sportivi che, vedevano presenti, altre figure istituzionali della Campania. Fra questi: Domenico Doria, Enzo Morgillo, Ciro Aversano, Massaro Giovanni e lo stesso Fiduciario Regionale MGA, impegnato sui due fronti, Luigi Di Maio.

Come di nuova costumanza (dopo gli accrediti di rito ed i controlli sanitari previsti), i lavori sono iniziati con il tema assegnato: “Elementi di Psicologia applicati all’autodifesa nelle Arti Marziali, peculiarità conseguenti, derivanti; sfaccettature ed inserito quadro teorico/pratico sullo sfondo integratore del P.I.D. (Potenziale individuale difensivo), della teoria dello stress e della gestione del conflitto non violento” che, doveva essere tenuto dai: Dott.ri Raffaele Funaro e Maria Palmieri, moderatore: Riccardo Marzi. Purtroppo, il Dott. Funaro (anche formatore nazionale), avendo avuto problemi personali, non ha potuto onorare impegno. La sezione, si riserva riproporre intervento. I materiali, in ogni caso prodotti, consegnati alla sezione, quale corredo didattico a pubblicarsi, saranno resi agli aventi diritto, nelle formule più consone ma, in ogni caso, a tutela della natura ed in opposizione, allo spreco cartaceo.

La commissione della sezione campana, formata da Domenico Farina, Luigi Garofalo, Riccardo Marzi, supportata dai 3ì livelli presenti, ha lavorato alacremente. Sudore e sorrisi, erano felice corredo di questa giornata di impegno formativo.

Certo, tutto è ancora in divenire, cadenzando progettualità; tutto ancora trasformabile; qualcosa da aggiustare, mettere a punto, ma il percorso riceve consensi, gradimenti, l’innovazione, la nuova impostazione, riesce a smuovere acque stagnanti che, alla fine, non portavano beneficio allo stesso movimento ed ora, vive di luce diversa, propria. Almeno sembra. I settori Federali, hanno iniziato a comprendere quanto sia importante portare avanti, specie in un momento sociale così delicato, questo Metodo di Autodifesa, semplice, nel suo insieme, ma capace, di dare vera essenza alla prevenzione, soprattutto.

I prossimi appuntamenti, tutti più o meno già calendarizzati (considerato il buon risultato), continueranno a perseguire cammino tracciato, nella progettualità iniziale e prevista, dal Fiduciario reggente e, vedere abbinati, al percorso formativo, delle “puntate a tema” (stage). Il prossimo, dedicato al Judo (LdM)..

Da quando Baggio non gioca più, non è più domenica

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Roberto Baggio compie oggi 55 anni. Il Divin Codino è stato non solo un calciatore, ma un’icona del suo tempo. “Da quando Baggio non gioca più, non è più domenica” cantava Cesare Cremonini, una citazione che fa capire quanto questo giocatore sia stato un simbolo per molte generazioni.


L’inizio della carriera


Roberto Baggio nasce il 18 febbraio 1967 a Caldogno, in provincia di Vicenza. Sesto di otto figli, il padre Florindo, appassionato di calcio, lo chiama Roberto in onore di Boninsegna. Roby si avvicina al calcio sin da giovanissimo, entrando nelle giovanili vicentine del Lanerossi a 13 anni. Nel 1983 debutta in prima squadra e l’anno successivo realizza 12 gol in 29 presenze, riportando i suoi in Serie B. Una B che però non giocherà, perché la Fiorentina investirà quasi 3 miliardi di lire su di lui per portarlo a Firenze. Poco prima di firmare con i viola, Roby subisce un gravissimo infortunio al crociato e al menisco ma nonostante ciò il club toscano crede fortemente in lui e lo ingaggia ugualmente. Baggio resterà lontano dai campi per più di un anno, ed è in questo periodo che inizia ad avvicinarsi al buddhismo, che lo aiuterà molto nel recupero fisico ma anche nella crescita  mentale e spirtuale. Quando torna, un nuovo infortunio lo costringe a stare fermo, totalizzando  solo dieci presenze in due anni. Poi però al suo rientro definitivo esplode, mostrando a tutti la sua classe, con tre stagioni di grande livello che gli valgono anche la convocazione con la nazionale a Italia ’90. Baggio, partito da riserva, conquisterà il ruolo di titolare ed insieme al compagno Schillaci porterà i suoi fino in semifinale contro l’Argentina che però andrà in finale battendo l’Italia ai rigori.

1988, 1993, 1998: gli anni di Baggio

È un’estate particolare per Baggio che viene “costretto” ad andare alla Juventus e i tifosi della Fiorentina insorgono contro la dirigenza, scendendo in piazza e  protestando vivamente. La volontà di Baggio contò poco come più volte ha ammesso anche lo stesso calciatore, dimostrando sempre stima per Firenze, una città che ha sempre creduto in lui quando nessun altro  lo avrebbe fatto. Celebre infatti l’episodio in cui si rifiutò di battere un calcio di rigore contro la “sua” Fiorentina quando tornò per la prima volta a Firenze da avversario con la maglia della Juventus, raccogliendo poi, all’uscita dal campo, una sciarpa viola lanciatagli dagli spalti. Forse è per questo che con l’ambiente juventino non riuscì mai a legare del tutto. Eppure con i bianconeri realizzò 115 gol in 200 partite e il 1993 fu il suo anno, in cui vinse la Coppa Uefa con la Juve e a livello individuale fu premiato con il Pallone d’oro e il Fifa World Player. A questo periodo è legata la sua iconica immagine del codino, e la sua partecipazione ai Mondiali del ’94, in cui, trascinò l’Italia di Sacchi fino in finale, segnando 5 gol nella fase a eliminazione diretta. Nella finale contro il Brasile, purtroppo però, Baggio sbagliò il rigore che consegnò la coppa ai brasiliani, una ferita e un rimpianto che hanno segnato per sempre Roby nell’animo. Lasciata la Juve dopo l’esplosione di Del Piero, Roby andò al Milan. Nel primo anno vinse di nuovo lo Scudetto, ma nel secondo, prima Sacchi e poi Capello non mostrarono particolare attenzione nei suoi confronti, e così, Baggio decise di passare al Bologna. Qui avvenne la sua rinascita, diventando il leader dei rossoblu, con 22 gol in 30 partite. Nel Mondiale del ’98 l’Italia con Baggio perse per la terza volta negli anni Novanta ai rigori, questa volta ai quarti contro la Francia. Baggio passerà all’Inter di Moratti, che però sta vivendo un  periodo difficile, che non faciliterà nemmeno l’esperienza di Roby. Baggio decide così di trasferirsi al Brescia, neo-promosso in Serie A. Con Mazzone in panchina vive quattro anni splendidi, in cui non solo salva i suoi ma il porta anche a sognare per l’Europa mostrando ancora classe e talento all’età di 35 anni, esprimendo ancora calcio per il semplice piacere del gioco, che lo ha sempre contraddistinto nella sua carriera. Trapattoni non lo convoca per i Mondiali 2002, e così nel 2004 decide di dire addio alla Nazionale e al calcio. Il 16 Marzo, in un San Siro che lo ricopre di applausi, dopo 19 stagioni in Serie A, 643 presenze e 291 gol in tutte le competizioni, Baggio saluta definitivamente il calcio. 

L’uomo dietro il campione

Locandina del film Netflix
foto © Netflix

Il “Divin Codino” è il film sulla vita di Roberto Baggio e il brano “L’uomo dietro il campione” di Diodato, che fa parte della colonna sonora del film, sintetizza al meglio quello che è stato Roby per tutti noi. La sua carriera lunga e gloriosa, è stata colpita dagli infortuni, dalla sfortuna  e spesso anche dai rapporti complicati con i suoi allenatori che gli hanno impedito di lasciare un segno ancora più profondo nella storia del calcio, ma forse hanno contribuito a renderlo ancora più amato, al di là dei confini del tifo per questa o quella squadra di club: “Che poi Roberto in fondo tutto questo amore è pure figlio del coraggio, di quel campione che toccava ogni pallone come se fosse la vita. Lo so potrà sembrarti un’esagerazione ma pure quel rigore a me ha insegnato un po’ la vita”. Buon compleanno Roby, per sempre il nostro Divin Codino.

Un passo alla volta, fino alla meta – Lotta Campania

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storia si interpreta: La Lotta
I neo Aspiranti Allenatori nella Lotta Olimpica

Un passo avanti, importante, sullo sviluppo della Lotta Campana, quella Olimpica. Oggi, sono stati diplomati diversi nuovi Aspiranti Allenatori; un’apertura eccezionale, considerato i numeri ufficiali della Lotta in Italia.

I nomi: Di Lucci Michele; Aleotti Stanislao; D’Ambrosio Orlando; Liuzzi Patrizia; Danise Eduardo; Della Corte Vincenzo; Imbimbo Roberto; Castaldi Paco; Vitale Valerio Vincenzo; Martini Alessio; Salernitano Domenico; D’Antonio Giorgio; Lionti Angelo; Riziero Genovese; Petti Raffaele; Pitone Antonio; Lionti Michele. A questi, si aggiungono: Botto Fabrizio, Presidente di Giuria e, Pitone Antonio, Arbitro Regionale.

Il movimento cresce e crescono, le iniziative. A coronare l’evento, evento, nell’evento, il collegiale Regionale, aperto a tutte le Associazioni territoriali; il primo, di una lunga serie, calendarizzato in maniera itinerante, su tutto il territorio Campano. Coinvolti, Bambini ed Agonisti, Amatori e simpatizzanti.

Nel rispetto delle indicazioni di prevenzione sanitaria Covid 19, solo 60 Atleti (sono stati ammessi, a questo primo step, per contenimento di numeri), si sono cimentati sulla materassina della Lotta, a scaglioni; prima i Bambini (10.00/11.00), poi gli adulti (11.00/13.00).

Il sodalizio ospitante, è stato quello del Wrestling Liuzzi, a Melito (NA), del M° Michele (ha partecipato alle Olimpiadi di Atlanta 1996; Medaglia D’Argento, ai Giochi del Mediterraneo nel 1993 e, agli Europei di Minsk, nel 1999). L’apertura tecnico/didattica degli allenamenti, svolta in tandem, con la figlia, Patrizia.

Fra Tecnici e parte politica sportiva, presenti ed intervenuti, a vario titolo: Antonio Bracciante (Presidente del CR Campania FiJLKAM); Gennaro Esposito (Vice Presidente Lotta); Antonio Finizio; Ciro Palladino; Pasquale Stanzione (Fiduciario Ju Jitsu); Michele Lionti (anche in veste di Vice Delegato per Salerno, settore Judo); Maurizio Mirarchi (CT Regionale); Riziero Genovese (anche in veste di Vice Delegato Salerno, settore Ju Jitsu); Riccardo Marzi (anche quale componente della Commissione Regionale MGA).

Ai neo Aspiranti Allenatori di Lotta, oltre alla certificazione di Qualifica Federale, è stato rilasciato un completo sportivo; ai Bambini partecipanti, un patch/toppa/badge da “giacca”, con riportata, la mascotte della Lotta.

Il sorriso dei bambini, ha portato il sole, la luce, anche all’interno della struttura, mentre fuori, primeggiava l’astro, di luce e calore. I presenti, a vario titolo, hanno potuto gioire di quel che vedevano e sognare, sognare a lungo termine. Gli Atleti, hanno ricalcato materassina, provato i loro passaggi migliori, incontrato, colleghi di altre compagini, fors’anche, l’avversario a breve termine, ma poco importa, la stretta di mano e la soddisfazione di essere storia, in questo nuovo movimento è tutta, differenza. Un passo alla volta, fino alla meta e perché no, fino all’Olimpiade (LdM).

Salerno FiJLKAM, la Delegazione coesa

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momento d'incontro
Palestra Nicodemi, discipline FiJLKAM a confronto

Portata a termine, la seconda riunione della Delegazione Provinciale Salerno FiJLKAM, aperta a tutti i settori e, tenutasi a Salerno, c/o la palestra Nicodemi, ospiti del Fiduciario Regionale Federale, settore AIKIDO, nonché, componente della Commissione Nazionale, Giovanni Desiderio.

Presenti: ovviamente, il Delegato reggente, Roberto Serrano (Judo), con il suo vice, Michele Lionti (Judo): l’addetto stampa regionale, Fernando Gallia (Judo); ed i vice di settore: Riziero Genovese (Ju Jitsu); Vincenzo Benincasa (Karate); Valerio Vincenzo Vitale, per delega di Eva Alfinito (Lotta), impegnata, in altra contemporanea riunione in streaming, con i rappresentanti Federali locali ed il CONI Point Salerno, come, il Presidente Regionale, Antonio Bracciante, impegnato, nella stessa riunione. Presente anche il Fiduciario Regionale MGA, Luigi Di Maio.

Tante le idee, poste in discussione, tante le progettualità, segno vitale di riscossa, di una Provincia, che è stata da troppo tempo, inerte e dipendente, esclusivamente, dalle iniziative Regionali. La voglia di cambiamento, è nell’aria da tempo e forse, finalmente, può essere espressa sul campo. Certo, le remore, non mancano, qualcuno, lamenta qualcosa, che può essere evitato, se, solo vi fosse, un po’ di buona volontà da parte di tutti e, si capisse, che il tempo, del “muro del pianto” è finito o, è da accantonarsi, rimboccandosi le maniche.

Il lavoro di squadra, diventa, primaria volontà e giusta azione, da porre in essere. Il collegamento fra i settori; il lavoro interdisciplinare; il contatto, interdisciplinare; il dialogo interdisciplinare; una forza trasversale, deve essere posta in essere, a vantaggio di tutti, senza esclusioni, gelosie, remore, invidie. La compattezza del gruppo, deve essere la forza trascinante e dirompente, pronta, anche a rompere i vecchi schemi, ancora, purtroppo, in essere e, nella testa della gente. Certo, ci vuole il coraggio di cambiare, rasentare, anche il rischio di insuccesso.  Questo, deve essere il nuovo diktak, che questi, tutti, devono imporsi, per il bene e la crescita, trasversale, dei settori, della federazione, in questa Provincia. Gli ostruzionisti, i detrattori, si adegueranno o, resteranno alla bandierina di partenza, forse, magari, traendo qualche briciola di vantaggio, che con il tempo, si disperderà nel vento.

Buone le idee, di organizzare due eventi nell’immediato; uno, verso Giugno e l’altro, verso Settembre, pubblici e su suolo pubblico, in presenza e collaborazione condivisa; come quella, di partecipare ad iniziative già in essere, allargandole agli altri settori, una, del buon Benincasa e l’altra, del buon Genovese.

<<Lasciate che i fanciulli, vengano a me>> (LdM)..