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Violenza su donne: #Sempre25novembre: 12 storie per un futuro diverso

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(Adnkronos) – Innalzare il livello di consapevolezza sul fenomeno della violenza di genere attraverso l’idea semplice ma potentissima che le nostre scelte consapevoli possono determinare un futuro diverso. È questo l’obiettivo della settima edizione di #Sempre25novembre, che Sorgenia rilancia in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne e che svilupperà nel corso di tutto il 2025 con una serie di importanti collaborazioni. 

I dati continuano a essere poco confortanti. Cresce tuttavia la consapevolezza dell’emergenza: basti pensare che nei primi sei mesi del 2024 le chiamate al numero antiviolenza 1522 sono state quasi 33mila, il 70% in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Il progetto di quest’anno, realizzato con la collaborazione di Fondazione Pangea Ets, mostra come alcuni episodi di violenza siano nascosti tra le pieghe della vita quotidiana. Ne sono un esempio il controllo del telefono o dell’abbigliamento, la discriminazione in ambito lavorativo o familiare, il consenso anche tra fidanzati. Il focus, dunque, è su situazioni all’apparenza innocue che celano invece una violenza sottile, quasi invisibile. Situazioni che le nostre scelte possono far cambiare, concorrendo così a scrivere un finale diverso.  

Per coinvolgere le persone e far loro sperimentare come anche le piccole decisioni quotidiane possano contribuire a creare un futuro migliore, Sorgenia ha ideato una pagina online con dodici storie interattive (www.sempre25novembre.it), ispirate a fatti realmente accaduti. Per ognuna, come una persona che assiste, il lettore può scegliere quale azione compiere, ciascuna delle quali decreta un epilogo ogni volta differente. Ci si rende così conto di come ogni decisione, anche la più piccola, possa modificare il corso degli eventi. Il punto di vista è quello di amici, colleghi, familiari, di chi sta accanto a persone che vivono la violenza. L’esperienza si conclude con un breve approfondimento sul fenomeno rappresentato. Le storie sono accompagnate da installazioni in cui i racconti sono introdotti da immagini di apparente normalità: inquadrando un QR code sarà possibile svelare la violenza o la discriminazione celata dietro ogni scatto, come a dire che non sempre la realtà è ciò che appare a un primo sguardo superficiale.  

Con il 2025, la campagna approderà in alcune Università italiane grazie alla collaborazione di Sorgenia con il progetto sociale #NonCiFermaNessuno ideato e condotto da Luca Abete dal 2014 con l’obiettivo di incoraggiare i giovani studenti italiani. Allo stesso modo il progetto #sempre25novembre sarà veicolato nelle scuole italiane, grazie alla collaborazione con Parole O_Stili: lo scorso anno, grazie alla diffusione fatta dall’associazione sono stati coinvolti oltre 80mila studenti in lezioni che hanno preso le mosse da materiale appositamente preparato da Sorgenia, per accrescere la loro consapevolezza sul tema della violenza di genere. Prosegue anche la cooperazione con le aziende del Gruppo F2i: continua l’attività informativa iniziata lo scorso anno negli aeroporti del Gruppo per la diffusione del numero verde antiviolenza e stalking 1522 del Dipartimento Pari Opportunità-Presidenza Consiglio dei Ministri.  

Sorgenia ha inoltre organizzato un ciclo di incontri formativi interni, aperti a tutti i dipendenti della holding, che in azienda hanno potuto seguire gli interventi di Elisa Ercoli, presidente dell’Associazione Nazionale Differenza Donna che gestisce il numero 1522; Maria Teresa Manente, responsabile legale dell’Associazione e Arianna Gentili, responsabile nazionale del 1522.  

Elisa Ercoli, presidente dell’Associazione Nazionale Differenza Donna, che affianca Sorgenia nell’edizione 2024 di #sempre25novembre, illustra alcuni dei dati raccolti dalla ricerca ‘Giovani Voci per Relazioni Libere’, condotta dall’Associazione stessa tra ragazzi e ragazze tra i 14 e i 21 anni: “Il 30% dei giovani crede che la gelosia sia una dimostrazione d’amore, percentuale che sale al 45% tra i 14-15enni, mentre il 19% considera la geolocalizzazione accettabile. Il 39% dice di aver subito violenza, con picchi tra le persone non binarie (55%) e le ragazze (43%). I responsabili delle violenze sono nell’ 87% conoscenti, nel 30% familiari, nel 29,5% amici, nel 27,2% partner o ex partner. Solo l’1% dei ragazzi si rivolge ai Centri Antiviolenza; il 25% non parla con nessuno. In base all’esperienza personale per i giovani le principali forme di violenza sono lo stalking (33%), la violenza verbale (30,5%), psicologica (26,7%), fisica (14,4%), sessuale (11,6%). Secondo la ricerca il controllo su abbigliamento, uscite, geolocalizzazione e accesso ai messaggi è diffuso, specialmente tra i più giovani: 16% minimizza il controllo sull’abbigliamento, il 61% ha subito controllo sulle uscite, con il 18% che lo subisce sempre”. 

Inchiesta Zero Titoli, legali: ‘Modaffari estranea ai fatti’

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(Adnkronos) – “Non solo estranea ai fatti ma vittima del ‘sistema Catalano'” Maria Saveria Modaffari , coinvolta nell’ ambito dell’ inchiesta Zero Titoli della Procura di Trani nei mesi scorsi ma ad oggi in stato di libertà, difesa dagli Avvocati Giacomo Iaria ed Antonella Modaffari . Gli stessi legali spiegano che “la difesa di questi mesi è stata incentrata nello studio ed acquisizione di tutto il materiale fondamentale a chiarire in una lunga istanza trasmessa al Gip di Trani la posizione della Modaffari narrando come la stessa aveva conosciuto Lucia Catalano (indagata nel procedimento e già condannata per altri reati) nel 2018 per tramite della Confederazione Esaarco e con la quale aveva stipulato un accordo di collaborazione come semplice procacciatrice per attività di formazione come point CS con l”Associazione Professionale consorzio e formazione Unimorfe’ di cui la Modaffari era responsabile, poi assunta come dipendente di una delle società di Savino Cianci coniuge di Lucia Catalano, anch’egli indagato”.  

“Tale accordo/rapporto lavorativo -precisano i legali- dura solo poco tempo per poi concludersi nel 2020 quando la Modaffari , scopriva che i titoli che erogava la Catalano Lucia erano palesemente falsi denunciando tempestivamente la Catalano ed i suoi point, venendo a conoscenza anche che i titoli venivano stampati presso una copisteria di Foggia come confermato agli inquirenti anche dal proprietario della copisteria. La scoperta avviene tramite documentazione di cui la Modaffari è venuta in possesso e da vocali-testimonianza acquisiti su indagini difensive di parte da persone truffate. Dai vocali emerge che il gruppo Catalano aveva scoperto che la Modaffari fosse stata avvertita dell’illecito e da qui la decisione del gruppo di orchestrare un’accusa a carico della stessa Modaffari , ignari del fatto che la stessa potesse avere documenti e le prove testimoniali che dimostrino il contrario. Altresì dalle registrazioni emerge che i proventi illeciti sono da ricondurre alle società CS Consulting Group , CS Uniforma Albania , Universo docente e Cs Uniforma associazione della Catalano Lucia, società a tutt’ oggi attive ed operanti su direzione della stessa Catalano come si può verificare dai vari profili social nonostante siano sotto sequestro, mentre l’Associazione Professionale della Modaffari era stata già chiusa nel lontano 2020”. 

I legali della Modaffari hanno poi trasmesso al Gip Anna Lidia Corvino “le visure camerali delle società estere Unimorfe oggetto di indagine dalle quali emerge che i nomi dei soci ed amministratori, risultano Lucia Catalano e Savino Cianci”. I legali Avvocati Giacomo Iaria ed Antonella Modaffari nella nota dichiarano che “la Modaffari metterà a disposizione anche le registrazioni in suo possesso collaborando con la giustizia”. 

Vimi Fasteners: Le donne scrivono il Bilancio di Sostenibilita’

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(Adnkronos) – Novellara Reggio Emilia 25 novembre 2024 – Il 30% delle persone impiegate in Vimi Fasteners, società impegnata nella progettazione e produzione di organi di fissaggio ad elevato contenuto ingegneristico per i settori industriale, automotive, oil&gas ed altri, è donna. Storchi: ‘Sostenere le donne rappresenta un plus per l’azienda che si traduce in competitività’
 

Una percentuale che riflette la consolidata convinzione dell’azienda a valorizzare il merito indipendentemente dal genere, dando così concretezza a quei parametri ESG, contenuti nel Bilancio di Sostenibilità, che è giunto ormai alla terza edizione. 

Nella redazione del Bilancio il contributo delle donne risulta determinante. Ognuna per il ruolo che riveste in azienda, ha portato il suo contributo: Marcella Cartia, Hr Director, Stefania Davolio, Hr Specialist, Serena Ferrari, Group consolidation manager & IR support, Giorgia Gandolfi, Executive & Sales Assistant, Silvia Di Meo, Quality, EHS System Manager, ed Elisa Mariani, EHS specialist (nella foto). 

“Siamo convinti che le donne portino nel mondo del lavoro un contributo importante all’equilibrio complessivo dell’ambiente in cui operano – spiega la Hr Director Marcella Cartia -. Siamo allenate a gestire situazioni complesse, per la molteplicità di impegni che siamo chiamate ad affrontare fuori e dentro il mondo professionale, ottimizzando tempi e risorse”.  

Valorizzare le energie e le caratteristiche delle donne contribuisce a generare valore per l’azienda e per il territorio in cui l’attività economica è inserita. 

Fabio Storchi, presidente di Vimi Fasteners sostiene che “valorizzare la professionalità femminile è un plus che si traduce in un fattore di competitività dell’impresa. In un ambiente storicamente maschile, le donne rappresentano infatti, un elemento di novità che, con il loro approccio differente, facilita i processi di creatività e di innovazione a 360 gradi in azienda”.  

Francesca Schenetti  

giornalista professionista  

Ti Lancio, agenzia di stampa quotidiana  

39 339 8093543  

Ottone Lambiase, Tutor Consulting: “Imprenditori, attenzione alla formazione del lavoratore e alla manutenzione dei macchinari”

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(Adnkronos) – I maggiori controlli ispettivi degli ultimi anni portano spesso a sanzioni per il mancato addestramento specifico del lavoratore e la cattiva manutenzione delle macchine 

Torino, 25 novembre 2024. Mancanza di un addestramento specifico del lavoratore alla mansione ed una cattiva manutenzione delle macchine, degli impianti e delle attrezzature in genere. Sono queste le principali carenze riscontrate durante i controlli ispettivi per verificare il rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro. Controlli che negli ultimi anni sono aumentati a seguito del maggior numero di assunzioni. “E’ vero – osserva l’ingegner Ottone Lambiase, cofondatore della Tutor Consulting, società specializzata in formazione e sicurezza sul lavoro – dalla nostra lunga esperienza possiamo confermare che le principali mancanze riscontrate sono proprio quelle due. E sono due aspetti fondamentali perché la loro inadempienza causa oggi, purtroppo, molti incidenti sul lavoro, a volte mortali”. 

Partiamo dalla formazione specifica alla mansione. “E’ necessario – spiega Ottone Lambiase – che un dipendente o un operatore sia ben informato sulle istruzioni specifiche del macchinario che utilizza e soprattutto sulla valutazione dei rischi e pericoli derivanti da un uso scorretto. Deve essere una formazione vera, non solo sulla carta, che tenga conto anche delle possibili difficoltà linguistiche di lavoratori stranieri. Tutti devono essere consapevoli della propria mansione e dei rischi connessi”. 

La manutenzione delle attrezzature è fondamentale per garantire la sicurezza sul lavoro e un funzionamento efficiente delle macchine. “Deve essere una manutenzione programmata periodicamente – continua l’ingegner Lambiase – e che parta da un’attenta valutazione dei rischi. Dovrebbe essere anche preventiva ossia prevedere l’esecuzione di controlli e interventi prima che si verifichino guasti o malfunzionamenti. Purtroppo ancora troppi imprenditori sottovalutano la manutenzione periodica e questo, oltre a far incorrere in sanzioni durante i controlli ispettivi, costituisce un importante pericolo per la salute e l’incolumità dei lavoratori”. 

Per ovviare a queste problematiche, il suggerimento è quello di rivolgersi a società esterne competenti e specializzate sia nella formazione alla mansione del lavoratore sia nella gestione della manutenzione periodica dei macchinari.  

Per informazioni e approfondimenti si può consultare il sito https://www.tutorconsulting.it/
 

Contatti: https://www.tutorconsulting.it/
 

Di Venosa: “Denunciare una violenza di genere: perché è bene affidarsi ad un investigatore privato”

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(Adnkronos) – Un’accurata indagine investigativa è un importante strumento in caso di abusi e violenze di genere, perché permette di raccogliere prove incontrovertibili per denunciare il reato. 

Roma, 25 novembre 2024. In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una forma di violenza fisica, sessuale o psicologica. Le forme più gravi di violenza sono da parte di partner o ex partner, parenti o amici. Questo campanello di allarme è ancora più evidente nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata ogni anno il 25 novembre. In linea di principio, la violenza di genere può essere esercitata contro qualsiasi persona o gruppo di persone sulla base del loro orientamento sessuale o identità di genere. I dati nel primo semestre del 2024 non sono di certo rassicuranti, con numerose richieste di aiuto e intervento. Non sempre però le vittime hanno la forza di denunciare o gli strumenti adeguati, con il rischio che si arrivi ad esiti drammatici come i femminicidi: da gennaio a giugno sono state uccise 44 donne in ambito familiare, di queste, 24 hanno trovato la morte per mano del partner/ex.  

“La violenza di genere si può e si deve contrastare, qualsiasi cosa succeda è fondamentale sapere a chi rivolgersi e cosa fare – spiega Fabio Di Venosa, investigatore privato e amministratore delegato del Centro Servizi Investigativi, con un’esperienza di oltre 30 anni maturata sul campo –. Ci sono centri antiviolenza in tutto il territorio italiano, avvocati preparati sull’argomento ma soprattutto è bene avere prove riproducibili in tribunale per sporgere denuncia e querela. È un tema che mi sta particolarmente a cuore, per questo ho organizzato un convegno di approfondimento insieme ad importanti esperti e relatori, nello specifico l’avv. Costanza Gargano del Foro di Milano, Presidente del C.P.O. dell’Ordine degli Avvocati di Milano e componente della Commissione, la dott.ssa Roberta Bruzzone criminologa e psicologa forense, il dott. Alberto Caputo psichiatra forense, l’avv. Patrizia Lepore Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ivrea e l’avv. Roberta Plemone membro del C.P.O. dell’Ordine degli Avvocati di Ivrea. Io stesso sarò relatore sulle attività investigative a supporto della parte offesa”. 

Il convegno, dal titolo “La violenza di genere: strumenti tecnici e casi pratici per il supporto alla vittima e per la difesa in giudizio dell’autore del reato”, si terrà il 26 novembre in modalità online. È stato pensato non solo per parlare di un tema attuale, ma per fornire utili strumenti pratici per gli avvocati e aiutare le vittime di reato per affrontare concretamente queste situazioni difficili. “Se ne parla tanto – sottolinea Fabio Di Venosa –, ma, quando accade, le vittime non sempre sono preparate. C’è una vasta interpretazione applicabile al reato di molestia e riuscire a dimostrare quanto si intende denunciare è fondamentale. Spesso, e sottolineo purtroppo, le donne non vengono credute e le loro dichiarazioni ritenute solo ‘storie inventate’. Per questo si devono raccogliere prove inoppugnabili e incontrovertibili, in maniera tale che gli autori di tali reati siano perseguibili nella giusta maniera. Un secondo aspetto è relativo al fatto che tante persone hanno paura di denunciare molestie e violenze o far emergere certe situazioni, non sapendo come possa proseguire la loro accusa. Un investigatore privato può invece tranquillizzare e dare sicurezza che le prove raccolte saranno fondamentali e potranno essere utilizzate in maniera adeguata in tribunale. Se invece si agisce in modo autonomo, spesso si rischia di venire scoperti dallo stesso molestatore oppure, peggio ancora, si compie a propria volta un illecito che diventa un boomerang controproducente, passando dalla parte del torto”. 

Un’accurata indagine investigativa permette di configurare i comportamenti identificabili come “molesti”: ad esempio attraverso l’uso di social network, la posta elettronica o telefono. Passando dal virtuale al reale, costituiscono reati di molestie i pedinamenti, gli appostamenti, minacciare o intimorire un ex partner con parole o biglietti scritti. “I nostri investigatori privati si occupano della protezione personale della vittima del reato durante tutta la fase dell’indagine, che conduciamo con avanzate tecniche investigative in modo da raccogliere ogni prova valida contro il molestatore e procedere con la denuncia dello stesso”, conclude Di Venosa. 

L’agenzia Centro Servizi Investigativi, con sede a Milano e Roma, dispone di detective privati altamente preparati ed opera in tutta Italia da oltre 30 anni, a tutela delle persone e della loro libertà. 

CONTATTI: https://www.servizinvestigativi.it/
 

Apefacile.it acquisisce www.certificazioneenergeticafacile.it

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(Adnkronos) – Roma, 25/11/2024 – Apefacile.it acquisisce Certificazione-Energetica-Facile.it e rafforza la sua leadership nel settore degli Attestati di Prestazione Energetica ordinati online. 

Apefacile.it, azienda leader in Italia per le Certificazioni Energetiche (APE), annuncia l’avvenuta acquisizione del portale Certificazione -Energetica-Facile.it. Questa operazione strategica consolida la posizione di Apefacile.it come punto di riferimento del settore, garantendo ad una platea più ampia l’accesso ad un servizio semplice, rapido e competitivo dal punto di vista del prezzo finale. 

Grazie a questa integrazione, infatti, l’azienda punta ad un’ulteriore espansione del la propria Rete di Tecnici Certificatori abilitati e ad offrire ai Clienti soluzioni ancora più innovative ed efficienti per l’ottenimento della Certificazione Energetica. 

Fabio Tantari – General Manager di Apefacile.it: “L’obiettivo dell’acquisizione è stato quello di consolidare la nostra posizione di leadership nel mondo degli ordini online di Certificazioni Energetiche APE. 

In questo modo abbiamo potenziato e protetto ancor di più il nostro brand, che continua a porsi sul mercato come il miglior servizio per ordinare una Attestato di Prestazione Energetica in modo sicuro, veloce e conveniente. 

Ora, il gruppo Apefacile.it si rafforza e può servire una maggior quantità di Clienti. Di questo siamo molto contenti poiché la crescita del numero di Certificazioni Energetiche gestite migliorerà ulteriormente l’interazione con la nostra rete capillare di Tecnici, distribuiti su tutto il territorio nazionale.” 

 

La grande esperienza e la struttura organizzata di Apefacile.it hanno permesso all’Azienda di posizionarsi nel mercato degli ordini online di Certificazioni Energetiche come leader del settore. 

Questo è confermato non solo dalla continua innovazione nell’erogazione del servizio, ma soprattutto dall’enorme riscontro positivo che i Clienti testimoniano sui maggiori portali di opinioni in Italia. 

Oggi, con l’acquisizione di Certificazione-Energetica-Facile.it, sempre più Clienti possono conoscere e beneficiare dei vantaggi esclusivi offerti da Apefacile.it. 

Nello specifico: 

● Ottenimento dell’APE in tutte le Regioni d’Italia; 

● Rilascio del Certificato APE in tempi rapidi; 

● Professionalità e competenza dei Tecnici ProApe, del Gruppo Apefacile.it; 

● Accesso a servizi innovativi ed evoluti di Apefacile.it, come il Quaderno degli Interventi Migliorativi e l’Area Riservata; ● Scontistiche e programmi fedeltà per gli Operatori Professionali; 

● Informazioni, cortesia ed esperienza del nostro Servizio Clienti. 

Per maggiori informazioni: 

Apefacile.it di Maia Srls 

https://www.apefacile.it
 

info@apefacile.it
 

02 92958432 

Harry e Meghan lasciano gli Stati Uniti? La fuga dopo la vittoria di Trump

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(Adnkronos) –
Harry e Meghan potrebbero lasciare gli Stati Uniti dopo la vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane. I Sussex vivono negli Usa da quando hanno lasciato il ruolo di membri senior della famiglia reale nel 2020 e, secondo la caporedattrice del Daily Mail, Charlotte Griffiths, la duchessa è rimasta “molto turbata” dalla vittoria elettorale del tycoon, ragione per la quale la coppia potrebbe decidere di lasciare l’America. 

 

I Sussex starebbero dunque pensando di lasciare gli Stati Uniti, non per tornare nel Regno Unito, eventualmente, ma per stabilirsi in Portogallo, dove il secondogenito di re Carlo e la consorte hanno recentemente acquistato una casa. Parlando a Gb News, l’esperta ha dichiarato che Meghan “detestava Trump visceralmente e per molte ragioni diverse, e in passato ha detto in diretta televisiva che è un misogino. Quindi potrebbe voler lasciare l’America”. Già a seguito della prima elezione di Trump a presidente, Meghan aveva “minacciato” di voler rimanere in Canada. La scelta del Portogallo come nuova destinazione per i Sussex sarebbe inoltre motivata dal fatto che la principessa Eugenia e la sua famiglia vi trascorrono molto del loro tempo.  

È noto che Meghan e Harry sono molto legati a Eugenia, protagonista della serie Netflix del 2022 “Harry & Meghan”, e al marito Jack Brooksbank. Inoltre, essendo più vicina al Regno Unito, la coppia potrebbe visitare la Gran Bretagna più frequentemente. L’esperto reale Richard Fitzwilliams ha affermato: “Questa residenza dà a Harry e Meghan un punto d’appoggio nella Ue e una base vicino alla Gran Bretagna”. 

‘Le avventure nel barattolo’, il racconto del cancro al seno da madre a figli

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(Adnkronos) – Mettere in un barattolo dei bigliettini che saranno pescati per dare vita ai desideri in essi scritti. Inizia così ‘Le avventure nel barattolo’, la novella illustrata, edita da Gilead nella quale Enea e Sofia, insieme ai loro genitori, decidono che la malattia della mamma, il tumore al seno metastatico, non impedirà loro di vivere avventure bellissime e magiche. Il libro, presentato in anteprima a Firenze, in occasione del Festival ‘Eredità delle donne’ – iniziativa dedicata all’empowerment femminile che per la prima volta ha dedicato a questo tema con un talk – ha l’endorsement di Europa Donna Italia e il patrocinio della Società italiana di Psico-oncologia (Sipo) e sarà presto disponibile gratuitamente in versione digitale sul sito dedicato alla campagna Gilead (expose-mbc.com/).  

Il racconto – spiega una nota – nasce dall’esperienza di Lauren Huffmaster, una mamma con tumore al seno metastatico, che affronta l’esperienza in linea con quanto affermava Marie Curie, tra le donne più celebri della storia e ispirazione per molte generazioni di donne: “Nella vita nulla va temuto bensì compreso”. Il tema su come comunicare il tumore al seno metastatico ai figli è molto attuale, meno dibattuto è cosa succede dopo, quando la notizia viene condivisa, come affrontare i momenti più complessi che le terapie comportano e come condividere stati d’animo che possono essere molto differenti nei figli in base all’età. 

“La comunicazione della malattia in ambito familiare è un atto di grande coraggio e sensibilità, che non si esaurisce nel momento della notizia, ma si sviluppa e si rinnova ogni giorno, in ogni piccolo gesto e momento condiviso – afferma Dorella Scarponi, Segretario Generale di Sipo – Le avventure nel barattolo rappresenta una testimonianza autentica e preziosa su come sia possibile, persino nei momenti di maggiore difficoltà, coltivare la speranza e mantenere vivo uno spazio per la fantasia e la gioia con i propri figli. In questo cammino la psiconcologia può supportare le famiglie in percorsi di consapevolezza e accettazione, mostrando ai più piccoli che anche le sfide più complesse si possono affrontare insieme, passo dopo passo. Questa è una scelta che porta con sé una straordinaria eredità emotiva e, al contempo, un messaggio di forza rivolto a tutte le donne e a tutte le madri che ogni giorno combattono per sé stesse e per i propri figli”. 

La donna, dal momento della diagnosi di evoluzione della malattia, amplifica i suoi pensieri e le sue preoccupazioni. I figli, che nella maggior parte dei casi, sono già a conoscenza del tumore al seno, devono compiere un passaggio molto delicato. Trovare dei codici di comunicazione efficaci che portino un nuovo equilibrio nella famiglia diventa fondamentale. “Parlare di tumore al seno metastatico in famiglia richiede delicatezza, ma anche coraggio e verità, elementi essenziali per costruire un nuovo equilibrio e comunicare speranza anche nei momenti difficili – osserva Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia – Il nostro impegno come Europa Donna Italia è sostenere le pazienti affinché non siano sole nel loro percorso, affiancandole nel trovare strumenti e risorse per affrontare la realtà quotidiana con forza e dignità. Le avventure nel barattolo si inserisce in questo contesto: pagina dopo pagina, offre una narrazione quotidiana, delicata e piena di empatia, capace di parlare al cuore di adulti e bambini”. 

La presentazione del libro in un’occasione come l’Eredità delle donne percorre in parte il messaggio di empowerment femminile. Il tumore al seno metastatico non è un tema di cui parlare solo in confini sanitari e dibattiti riguardanti la salute ma, anzi, si può portare all’attenzione del grande pubblico in occasione di discussioni più ampie, per dare voce a tutte le donne che vivono un’esperienza di malattia ma che non si identificano e non vogliono essere identificate in essa. “Scegliere di presentare ‘Le avventure nel barattolo’ al festival ‘Eredità delle donne’ è una decisione intenzionale – sottolinea Gemma Saccomanni, Sr. Director Public Affairs di Gilead Sciences Italia – Crediamo infatti che il racconto di una madre che affronta il tumore al seno, le sfide che la malattia porta con sé possano e debbano trovare spazio anche oltre i confini tradizionali della comunicazione sanitaria. Vogliamo offrire una piattaforma che mostri queste donne per quello che sono: forti, coraggiose, che costruiscono ogni giorno una vita fatta non solo di cura, ma anche di sogni e speranze per i propri figli”.  

In 3 anni oltre 450 donne salvate da dispositivo anti-aggressione WinLet

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(Adnkronos) – In meno di 3 anni sono più di 450 le donne soccorse mentre si trovavano in situazioni di pericolo, sia in casi di violenza domestica che di aggressioni avvenute in strada. Un traguardo eccezionale, soprattutto se si considera che è stato raggiunto in meno di tre anni. Lo rende noto WinLet, il dispositivo anti-aggressione nato da un’idea di Pier Carlo Montali, Ceo della startup milanese Security Watch. 

Il sistema WinLet, che ha visto la luce a giugno 2021, ha riscontrando sin da subito un grande successo – informa una nota – Nel 2024, l’azienda ha registrato un incremento di oltre il 200% rispetto al 2023, dimostrando così la capacità di WinLet di raggiungere un pubblico sempre più ampio, che spazia dagli adulti ai giovani, dagli uomini alle donne, passando dalle aziende, che lo hanno scelto come regalo di Natale per i propri dipendenti. Le donne rappresentano comunque una netta maggioranza, l’82% della base utenti con età media intorno ai 42 anni, contro il 18% degli uomini, con un’età media inferiore ai 25 anni. Inoltre, la maggioranza degli acquirenti proviene dalle grandi città italiane, tra cui Milano, Roma, Bologna, Torino, Firenze, Napoli e Palermo. Il 64% degli abbonati si trova nel Nord Italia, il 21% nel Sud Italia e il 15% nel Centro Italia. Infine, è stato dimostrato che la maggior parte degli allarmi (il 73%) viene attivata dopo le 18. 

I dati sono chiari: a sentirsi meno sicure sono le donne, soprattutto nelle ore serali e principalmente quelle che vivono in città di grandi dimensioni, collocate primariamente nel Nord Italia. Ma da quando possiedono WinLet, gli utilizzatori si sentono più al sicuro nel vivere la propria quotidianità: lo ha affermato l’87% degli utenti, mentre il 62% ha asserito di aver regalato il dispositivo anche a un amico o a un parente. Dopo meno di 3 anni WinLet è quindi riuscito a dimostrare il proprio valore, mettendo in luce non solo la necessità di sentirsi al sicuro nel vivere la propria vita quotidiana, ma anche l’importanza di diffondere la cultura della sicurezza all’interno della società, riuscendo non solo a evitare situazioni di emergenza ma anche a prevenirle. 

Mandato arresto Netanyahu, Khamenei: “Ci vorrebbe una condanna a morte”

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(Adnkronos) – La guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha affermato oggi che per i leader israeliani dovrebbero essere emesse condanne a morte, non mandati di arresto, dopo che la Corte penale internazionale la scorsa settimana ha emesso mandati di arresto per il primo ministro Benjamin Netanyahu e per l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant in relazione alla guerra a Gaza. 

In dichiarazioni rilasciate alla forza paramilitare Basij, una divisione all’interno del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e riportati dall’agenzia di stampa iraniana Tasnim, Khamenei giura che “il nemico Israele non vincerà a Gaza e in Libano”. “Bombardare le case della gente a Gaza e in Libano non è una vittoria”, afferma. “Gli sciocchi non dovrebbero pensare che solo perché bombardano le case, gli ospedali e le comunità della gente, abbiano vinto. No, nessuno considera questa una vittoria”.  

“Quello che hanno fatto i sionisti è un crimine di guerra”, continua. “Hanno emesso un mandato di arresto, questo non è abbastanza: una condanna a morte deve essere emessa per Netanyahu. Una condanna a morte dovrebbe essere emessa per questi leader criminali”. 

Nuovi raid israeliani contro la periferia meridionale di Beirut, considerata una roccaforte degli Hezbollah libanesi, sono scattati questa mattina dopo un ordine di evacuazione da parte dell’esercito israeliano. Colonne di fumo si sono levate da due aree colpite mentre l’agenzia di stampa nazionale ufficiale riferiva di “due attacchi successivi”. Il portavoce in lingua araba dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, aveva avvertito sulla piattaforma X che sarebbero stati presi di mira basi filo-iraniane di Hezbollah. 

Quattro persone sono state uccise e diverse sono rimaste ferite in un attacco israeliano a una casa nella zona di Musbah, vicino a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti mediche. 

Circa 20 razzi sono stati lanciati dal Libano verso le zone dell’Alta Galilea e della Galilea occidentale, nel nord di Israele. Lo rende noto l’esercito israeliano, aggiungendo che alcuni razzi sono stati intercettati, mentre altri sono caduti in aree aperte. 

Giulia Cecchettin, pm: “Turetta la manipolava, omicidio ultimo atto suo controllo”

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(Adnkronos) – L’omicidio di Giulia Cecchettin è l’ultimo atto del controllo esercitato sulla vittima dall’ex fidanzato Filippo Turetta. La manipolava e non ha mai pensato di suicidarsi. Così il pm Andrea Petroni nella sua requisitoria al termine della quale è pronto a chiedere l’ergastolo per il giovane, imputato per omicidio volontario pluriaggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere dell’ex fidanzata.  

Presente in aula, Filippo Turetta assiste alla requisitoria immobile, con la testa bassa. È la seconda volta, dopo l’interrogatorio della scorsa udienza, che l’imputato compare davanti alla corte d’Assise. 

Assente Gino Cecchettin, per impegni con la fondazione che porta il nome della figlia morta: a rappresentare in aula la famiglia Cecchettin c’è lo zio e la nonna Carla Gatto.  

 

“Il rapporto tra Giulia Cecchettin e l’imputato è caratterizzato da forte pressione, dal controllo sulla parte offesa, le frequentazioni, le amicizie, le uscite”: quanto accade l’11 dicembre del 2023 è “l’ultimo di quegli atti” di controllo. Per l’accusa, Turetta ha pianificato di uccidere.  

Turetta quando ha ucciso Giulia Cecchettin non ha mai pensato davvero di suicidarsi, così come ha usato questa finta minaccia in altre occasioni per tenere a sé la ventiduenne, sostiene il pm secondo il quale il suicidio va letto “in chiave ricattatoria”, è uno strumento “dell’azione manipolatoria nei confronti di Giulia”. 

Se l’imputato compila un diario dei problemi di coppia – che si riscontrano anche nelle chat chilometriche tra i due -, anche la vittima scrive un ‘memorandum’ per ricordarsi i difetti e continuare a restare lontana sentimentalmente da Turetta. “Ha idee strane su farsi giustizia da solo, i miei spazi non esistono, dice cattiverie pesanti e minacce quando litighiamo, mi controlla”. 

“Ti farò pentire di tutto il male che mi stai facendo…”. È uno dei messaggi che Turetta ha inviato alla vittima letto in aula dal pm per dimostrare lo stalking esercitato dall’imputato alla sbarra per omicidio. “Se la mia vita finisce la tua non vale niente” è un altro messaggio scritto dallo studente che ne invia diverse decine al giorno. 

Il lungo elenco riguarda gli studi – Turetta chiede a Cecchettin di rallentare negli studi – e la volontà che la fidanzata non dedichi tempo alle amiche. Quando sa che sta per uscire per andare a mangiare una pizza, Turetta scrive “non lo fare, è tantissimo, è il limite”. Un’ossessione che porta a crisi di ansia nella vittima. 

 

Giulia Cecchettin è stata aggredita “ripetutamente” già dal parcheggio di Vigonovo e fino ai venti minuti dopo quando la sagoma della ventiduenne viene ripresa, a terra, nell’area industriale di Fossó, ha affermato ancora nella requisitoria Petroni aggiungendo che nel parcheggio “non c’è stato il tempo di una discussione, tutto è durato sei minuti: sono state trovate diverse macchie di sangue, la lama di un coltello senza impugnatura, il sangue è sicuramente della persona offesa. C’è un’aggressione dinamica, Giulia era cosciente e chiedeva aiuto”. 

Giulia viene costretta a risalire in auto e prima di arrivare a Fossó “è stata colpita più volte: sanguina copiosamente come dimostrano le tracce di sangue nell’auto”. “L’aggressione nell’area industriale “dura pochissimo”, il video della telecamera di una ditta mostra soprattutto “la persona inerme in terra che significa che tutta una serie di lesioni, in particolare le 25 lesioni sulle mani, l’immobilizzazione e il silenziamento (uso di scotch, ndr) sono avvenute prima, non hanno ragione di essere dopo”. 

“Non è in dubbio la colpevolezza dell’imputato, le prove sono talmente evidenti contro Turetta, c’è l’imbarazzo della scelta” degli elementi che lo rendono responsabile dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha sottolineato il pm. 

Quando dopo una settimana di fuga, Filippo Turetta viene fermato in Germania e confessa di aver ucciso l’ex fidanzata “non si sta costituendo, ma ha finito i soldi e si prepara all’arresto cancellando le prove sul suo cellulare”. Più che a quanto trovato in auto, il pubblico ministero pone l’attenzione sulle cose di cui si è disfatto l’imputato: “Non c’è il cellulare della vittima, non ci sono i vestiti insanguinati di Turetta” alcuni degli esempi citati dal pm in aula. 

Il corpo di Giulia Cecchettin, coperto da sacchi neri, e abbandonato vicino al Lago di Barcis è stato “trovato in una nicchia, non so come l’abbia trovata l’imputato di notte. Se quella settimana avesse nevicato noi il corpo lo staremmo ancora cercando”., ha sottolineato quindi. 

 

“Ho ucciso Giulia perché non voleva tornare con me, soffrivo di questa cosa. Volevo tornare insieme e lei non voleva…mi faceva rabbia che non volesse” sono state le parole di Turetta. “Ho ipotizzato di rapirla in macchina, di allontanarci insieme verso una località isolata per stare più tempo insieme…poi aggredirla, togliere la vita a lei e poi a me” ha detto l’imputato.  

Local Strategy diventa partner ufficiale di Apple Business Connect Bove:”Più business con un operatore strategico”

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(Adnkronos) – Reggi Emilia, 25 novembre 2024. Local Strategy, marchio d’eccellenza nel settore del Local Search Marketing in Italia, è diventata partner ufficiale di Apple Business Connect, il potente strumento che consente alle aziende di gestire la propria presenza su Apple Maps (link ufficiale Apple). Grazie a questa collaborazione, Local Strategy è in grado di offrire ai suoi clienti funzionalità avanzate di gestione e ottimizzazione delle informazioni aziendali sulle mappe Apple, con l’obiettivo di migliorare la visibilità locale e la qualità dell’esperienza per gli utenti. Il sistema operativo di Iphone rappresenta il 30,84% del mercato tra i sistemi operativi mobile in Italia secondo Statcounter (settembre 2024), indicando una quota di mercato fondamentale da raggiungere per la sua ampiezza e per il suo target. 

Grazie a Apple Business Connect, Local Strategy permette ai propri clienti di: 

●Sincronizzare automaticamente i dati aziendali, come indirizzo, orari di apertura e contatti, su Apple Maps. 

●Monitorare le metriche delle “Place Card”, analizzando l’interazione degli utenti e le performance delle schede aziendali. 

●Pubblicare post e aggiornamenti direttamente sulle schede di Apple Maps, migliorando la comunicazione in tempo reale con i clienti locali. 

Questa partnership rappresenta un ulteriore passo avanti per Local Strategy nella sua missione di supportare in maniera strategica e con una forte componente consulenziale le attività con sedi fisiche, principalmente catene e franchising nella gestione della propria presenza online e di massimizzare le opportunità di visibilità digitale. 

Local Strategy ha già testato con successo le potenzialità di questo canale con il suo cliente Hippocrates Holding, leader nel settore farmaceutico con circa 500 farmacie appartenenti al brand “Lafarmacia.” distribuite sul territorio nazionale. Attraverso la nostra piattaforma, si è provveduto a sincronizzare tutte le sedi delle farmacie del Gruppo su Apple Maps, garantendo un allineamento preciso e puntuale dei dati. Inoltre, abbiamo scaricato in modo massivo e specifico gli insights di Apple Business relativi alle interazioni degli utenti con le diverse sedi, offrendo così al cliente un quadro dettagliato e aggiornato delle performance locali. 

L’integrazione di Local Strategy con Apple Business Connect permetterà anche la pubblicazione dei Post sulle schede Apple, chiamati Showcase, una sorta di alter ego dei Google Post. Questo permetterà di amplificare la propria comunicazione anche su questo canale (maggiori info sul servizio). 

Luca Bove, Amministratore Delegato di Local Strategy, ha dichiarato:”Essere partner di Apple Business Connect è per noi un traguardo significativo. Siamo orgogliosi di poter offrire ai nostri clienti un accesso esclusivo a strumenti avanzati che migliorano la loro visibilità locale e la capacità di interagire in maniera efficace con i propri clienti. Questo ci permette di continuare a essere leader nel settore del local marketing e di fornire soluzioni innovative che rispondono alle reali esigenze delle aziende. Questa partnership ci consente di sincronizzare i dati delle varie sedi anche su questo canale ottimizzando i tempi e riducendo gli errori.” 

Davide Tavaniello, co-CEO di Hippocrates Holding, ha dichiarato invece quanto segue: “La collaborazione tra Local Strategy e Apple Business Connect rappresenta per noi un’importante opportunità di crescita e innovazione. In un settore come il nostro, in cui il valore della prossimità è fondamentale, avere il controllo e l’ottimizzazione delle informazioni anche su Apple Maps è cruciale per garantire un servizio sempre più accurato, integrato e tempestivo ai nostri clienti”. 

Per ulteriori informazioni: 

Local Strategy 

Email: info@localstrategy.it
 

Telefono: +39 3291284815 

Sito web: https://www.localstrategy.it/
 

Violenza su donne, Mattarella: “Non ci sono scuse, quanto fatto insufficiente”

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(Adnkronos) – “La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Giornata contro la violenza sulle donne. E “quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne”, afferma.  

“La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, è il primo strumento giuridicamente vincolante -ricorda il Capo dello Stato- ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani. L’Italia ha ratificato la Convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere. Quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino”.  

“‘Nessuna scusa’ è il tema proposto dalle Nazioni unite per celebrare la giornata odierna. È addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete. È fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto. È un valore -conclude Mattarella- per l’intera società far sì che siano pienamente garantiti i diritti umani dell’universo femminile”.  

Adele si commuove a Las Vegas: “Mi mancherete terribilmente”

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(Adnkronos) – Adele si è commossa durante il suo ultimo residency show di Las Vegas e ai suoi fan ha detto che le mancheranno “terribilmente”. La cantautrice britannica, 36 anni, ha lanciato ‘Weekends With Adele’ al Caesars Palace nel novembre 2022 e sabato ha tenuto il suo 100esimo spettacolo. La serie di concerti, dal tutto esaurito, si è svolta al The Colosseum del Caesars Palace, una location con una capienza di circa 4.000 posti, ed è stata un enorme successo. Lo scorso luglio, Adele ha annunciato che si sarebbe presa una “grande pausa” dalla musica al termine di questo show. Sabato, durante il suo ultimo concerto, la cantante è apparsa visibilmente commossa,mentre si congedava dal pubblico di Las Vegas. “È stato meraviglioso e mi mancherà terribilmente; mi mancherete terribilmente anche voi. Non so quando vorrò esibirmi di nuovo”, ha detto. 

L’artista ha anche rivelato di aver avuto una sorta di “chiusura” emotiva quando la cantante canadese Celine Dion è venuta a vederla esibirsi, raccontando di aver pianto per “un’intera settimana” dopo l’incontro: “È stato un momento che ha chiuso il cerchio per me, perché lei è l’unico motivo per cui volevo essere qui”. Adele ha condiviso un emozionante abbraccio con la Dion dopo aver visto la cantante tra il pubblico durante il suo spettacolo a Las Vegas il mese scorso. 

Dopo l’incontro nel locale, Adele ha commentato in un post su Instagram: “Le parole non riusciranno mai a riassumere quello che significhi per me, o quello che significa la tua venuta al mio show, per non parlare di come mi sono sentita nel vederti di nuovo nel tuo palazzo con la tua bellissima famiglia”. Il Colosseum del Caesars Palace, è stato infatti costruito appositamente per la celebre cantante canadese Céline Dion all’inizio degli anni duemila in occasione della sua prima residency in scena dal 2003 al 2007. 

Banco Bpm, Unicredit lancia offerta di scambio volontaria per 10,1 milioni

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(Adnkronos) –
UniCredit presenta un’offerta di scambio volontaria per Banco Bpm per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni. La combinazione rafforza il posizionamento di UniCredit in uno dei suoi mercati principali e dell’intero Gruppo. E’ quanto si legge in una nota di Unicredit. 

Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha approvato il lancio di un’offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Banco Bpm S.p.A. La decisione è stata resa nota con comunicazione diffusa oggi ai sensi dell’articolo 102 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 e dell’articolo 37 del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999.  

L’Offerta resta condizionata all’ottenimento delle relative autorizzazioni regolamentari e alle condizioni indicate nell’odierna comunicazione, che saranno ulteriormente precisate nel Documento di Offerta. Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco BPM, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione, e un premio pari a circa 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre 20241. Questo rappresenta un premio di circa 15% rispetto al prezzo undisturbed del 6 novembre 2024 (circa 20% se aggiustato per gli acconti sul dividendo già distribuiti a novembre da entrambe le banche), prima dell’annuncio dell’offerta di acquisto di Anima.  

 

L’offerta mira a rafforzare la posizione competitiva di UniCredit in Italia, uno dei mercati principali del Gruppo, creando una seconda banca ancora più forte in un mercato attraente, in grado di generare un significativo valore di lungo termine per tutti gli stakeholder e per l’Italia. La natura complementare delle attività sia in termini di aree geografiche che di segmenti di clientela, unita alla dimostrata capacità di esecuzione di UniCredit, fanno sì che il Consiglio di Amministrazione ritenga che l’operazione rappresenti un rischio di esecuzione gestibile.  

Si prevede che l’esecuzione dell’offerta di scambio sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi. UniCredit ha una solida esperienza in acquisizioni integrate con successo, con le competenze e le conoscenze gestionali necessarie per eseguirle in modo efficiente. Se completata, la transazione consentirà a UniCredit di accelerare ulteriormente la realizzazione di una crescita di qualità, sostenibile e di lungo termine. Rafforzerà sostanzialmente la sua posizione in Italia assicurando allo stesso tempo gli investimenti per la clientela, nei canali di distribuzione e nella tecnologia di Banco BPM. 

Il vantaggio di una combinazione è evidente da un punto di vista geografico, in quanto rafforzerebbe la presenza di UniCredit nel suo principale mercato domestico, che rappresenterebbe circa il 50% dell’utile netto combinato del Gruppo. Per i clienti, la combinazione garentirebbe fabbriche prodotto rafforzate, altamente complementari e al servizio di entrambe le entità, canali di distribuzione più efficaciemente integrati e un’organizzazione più efficiente a supporto. 

UniCredit riconosce che Banco Bpm ha conseguito una distintiva e solida performance operativa. Questo primato non solo sarà mantenuto, ma sarà ulteriormente rafforzato in maniera significativa nel Gruppo combinato, supportato da una migliore efficienza, maggiori investimenti, una copertura dei rischi più conservativa e una posizione più forte di capitale. Ciò andrà a beneficio di tutti gli stakeholder: clienti e comunità, dipendenti e azionisti. 

 

In particolare, dell’operazione beneficerebbero: 

Gli azionisti di Banco Bpm: grazie al valore creato attraverso la generazione di significative sinergie e dalla maggiore diversificazione del Gruppo combinato dal punto di vista geografico, della clientela e delle attività. La nuova organizzazione beneficerà della stabilità finanziaria e patrimoniale dell’entità combinata, dell’esperienza del suo management e della sua capacità di raggiungere risultati di successo, nonché delle best practice di un gruppo pan-europeo in termini di sistemi di controllo e politiche di rischio. Gli azionisti beneficeranno inoltre di una più forte performance, posizione patrimoniale (CET1 ratio pro-forma2 per la transazione al 3trim24 superiore al 15%), insieme a uno dei migliori livelli di qualità degli attivi sia in Italia che in Europa; e una maggiore capacità di generare ricavi e profitti al fine di beneficiare di migliori opportunità di crescita e sviluppo. 

I clienti di Banco Bpm: poiché questa offerta fornirà loro l’accesso diretto a una rete fortemente internazionale e a un’offerta di prodotti più completa e attraente, soluzioni e servizi su misura per individui, corporates e PMI. La forza finanziaria di UniCredit fornirà ai clienti il supporto di un’istituzione più forte e innovativa con una maggiore capacità di erogazione creditizia e di investimento e un’offerta digitale ben sviluppata. Nel complesso, ciò costituirà un partner finanziario più forte a supporto di individui, famiglie e imprese. 

I dipendenti di entrambe le organizzazioni: poiché la nuova entità offrirà un chiaro percorso di crescita e sviluppo professionale all’interno di un gruppo europeo con accesso a 13 mercati, incentrato su una chiara cultura dell’eccellenza. In qualità di leader europeo di grandi dimensioni, la capacità di attrarre i migliori talenti aumenterà e la resilienza e la competitività dell’entità combinata offriranno maggiore sicurezza e stabilità lavorativa. 

L’economia Italiana: poiché l’integrazione rafforzerà e favorirà l’impegno del Gruppo nel sostenere la crescita dell’economia italiana, aiutandola a svilupparsi e supportando la crescita e l’internazionalizzazione dei gruppi industriali italiani. 

Il sistema bancario Italiano: poiché il gruppo combinato lo rafforzerà, unendo due importanti banche italiane, creando la capacità di supportare l’intero sistema economico e aumentando la competitività nel mercato italiano. Il sistema bancario UE: poiché la combinazione di queste due entità incoraggerà ulteriormente il fortemente necessario consolidamento nell’arena bancaria europea, particolarmente importante in un contesto geopolitico incerto. La comunità e l’ambiente: in quanto un gruppo combinato e unito, rafforzerà il suo impegno verso gli investimenti ambientali, sociali e di governance che promuovono la crescita sostenibile e supporteranno i nostri clienti nel ridurre l’esposizione ai rischi climatici e ambientali e nella gestione della loro transizione verde. 

Le comunità locali: poiché fornirà una maggiore forza finanziaria per garantire un migliore supporto alle comunità locali e ai territori in cui sarà presente il gruppo combinato. Se la combinazione dovesse andare avanti, l’impegno di UniCredit a garantire un livello sostenibile e tra i migliori nel settore di distribuzione a lungo termine agli azionisti e a mantenere un robusto rapporto di capitale di almeno il 13% continuerà. Nello specifico: UniCredit prevede un accrescimento dell’utile per azione (EPS) per una percentuale high single digit entro due anni dalla conclusione dell’offerta di scambio, incorporando le sinergie di ricavi e di costi a regime; l’offerta soddisfa i rigorosi parametri finanziari di UniCredit per le transazioni inorganiche, con un ritorno sull’investimento aggiustato per il rischio di oltre il 15%, che si compara favorevolmente con l’alternativa di restituire agli azionisti del capitale in eccesso non utilizzato tramite il riacquisto di azioni proprie. 

Violenza su donne, stupri e maltrattamenti in famiglia in aumento in primi 6 mesi 2024

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(Adnkronos) – In aumento stupri, stalking, maltrattamenti in famiglia e violazioni di divieto di avvicinamento nei primi 6 mesi del 2024. E’ quanto emerge dal report ‘Il Punto-Il pregiudizio e la violenza contro le donne’ realizzato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale, ufficio interforze del Dipartimento della Ps.  

 

Oggi, 25 novembre, è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999. La data del 25 novembre non è stata scelta a caso: commemora l’assassinio delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche dominicane, uccise nel 1960 dal regime dittatoriale di Rafael Trujillo. Le sorelle Mirabal, note come ‘Le Mariposas’, incarnavano la lotta per la libertà e la giustizia sociale, diventando un simbolo di resistenza contro la violenza politica e la repressione. 

 

Con un incremento dell’8% sono aumentati nei primi sei mesi del 2024 le violenze sessuali, reato particolarmente grave, che nel 91% dei casi ha come vittime delle donne (di cui il 28% minorenni).  

Nella prima metà di quest’anno è stato registrato anche un aumento del 6% degli atti persecutori, il cosiddetto stalking, reato che colpisce le donne nel 74% dei casi. Un aumento del 15% anche per i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che interessano le donne nell’81% dei casi. Dall’analisi dei dati relativi a tali delitti nell’ultimo semestre in esame, emerge che il 18% degli atti persecutori è commesso da stranieri, percentuale che sale al 29% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi.  

Un incremento pari al 38% riguarda anche la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.  

 

Per quanto attiene ai reati introdotti dal cosiddetto Codice rosso, legge che ha ampliato il sistema di tutele per le donne vittime di violenza di genere, in termini percentuali i dati hanno fatto registrare, nei primi sei mesi dell’anno in corso, un significativo incremento, pari al 67%, della costrizione o induzione al matrimonio; un decremento pari al 2%, della deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; un incremento pari al 22% della diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, il cosiddetto revenge porn.  

Turetta, oggi parla il pm: chiederà ergastolo per omicidio Cecchettin

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(Adnkronos) –
Filippo Turetta ha pianificato l’omicidio Giulia Cecchettin: si è appuntato su un foglio gli oggetti da comprare per immobilizzare l’ex fidanzata, ha studiato le mappe per potersi disfare del corpo e ha organizzato la sua fuga da Vigonovo (Padova). Non ha mai considerato l’idea di poter lasciare in vita chi aveva deciso di lasciarlo, tanto meno ha pensato di fare del male a se stesso. Ne è convinto il pm Andrea Petroni che lo ha incalzato durante l’interrogatorio e che oggi, davanti alla corte d’Assise di Venezia, è pronto a chiedere l’ergastolo per il ventiduenne, imputato per omicidio volontario pluriaggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere. 

In aula, il pubblico ministero – nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – ricostruirà la relazione altalenate di circa un anno e mezzo fra i due studenti di Ingegneria biomedica, la crescente ossessione dell’imputato, la scelta della vittima di allontanarsi e l’insistenza di Turetta che si trasforma in persecuzione soffocante – fino a spiarla con un’app sul cellulare – che gli costa l’aggravante dello stalking. Impossibile, per l’accusa, non sostenere la crudeltà: sono 75 le coltellate inflitte contro la vittima che lo rifiutava. 

 

“Ho ucciso Giulia perché non voleva tornare con me, soffrivo di questa cosa. Volevo tornare insieme e lei non voleva…mi faceva rabbia che non volesse” le parole di Turetta. E’ nel patriarcato che il femminicidio di Giulia Cecchettin affonda le sue radici.  

Dopo una serata insieme e l’ultimo ‘no’, Turetta realizza il suo piano appuntato nella lista, un elenco di oggetti da comprare e idee, che è la prima parziale confessione. “Ho ipotizzato di rapirla in macchina, di allontanarci insieme verso una località isolata per stare più tempo insieme…poi aggredirla, togliere la vita a lei e poi a me” dice interrogato. Bugie, il piano è sempre stato uno. 

 

L’11 novembre 2023 nel parcheggio di Vigonovo, a pochi passi da casa Cecchettin, Turetta sa cosa vuole. Quando uno dei coltelli si rompe lui non si ferma: costringe l’ex a salire in macchina, la blocca con dello scotch e quando prova a scappare la finisce con un’altra lama, nella zona industriale di Fossò. Dopo cento chilometri abbandona il corpo, avvolto in sacchi neri, vicino al lago di Barcis e prosegue la fuga in solitaria tra stradine studiate in anticipo, usando solo contanti e spegnendo il telefono per non farsi trovare. Fino alla resa in Germania, una settimana dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin.  

Ucraina studia il super missile di Putin. Zelensky: “Dobbiamo fermare l’Oreshnik”

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(Adnkronos) –
L’Ucraina mostra l’ultimo super missile di Vladimir Putin. L’Oreshnik, la nuova arma lanciata dalla Russia contro un impianto industriale di Dnipro nel corso della settimana, è sotto i riflettori degli esperti di Kiev. Le autorità ucraine hanno mostrato alla stampa i resti del missile che Mosca definisce non intercettabile. 

 

L’Oreshnik, per caratteristiche, è ancora un mistero. I servizi di Kiev affermano che il missile è stato lanciato dall’area di Kapustin Yar, nella regione russa di Astrakhan, nota per i test effettuati anche in passato. I rottami recuperati lasciano supporre che il missile fosse dotato di 6 testate. Secondo le informazioni diffuse dalla Russia, e ribadite da Putin nei suoi messaggi dei giorni scorsi, l’Oreshnik ha raggiunto una velocità massima di 11 Mach. Dal lancio all’impatto, sono trascorsi 15 minuti. 

Tutto chiaro? Non proprio. Immagini satellitari relative alla zona in cui è caduto il missile, lanciato contro un impianto industriale ritenuto strategico, mostrerebbero danni estremamente limitati all’edificio colpito. L’Oreshnik non avrebbe prodotto effetti devastanti e il suo debutto sul teatro di guerra sarebbe stato sostanzialmente ‘dimostrativo’. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, è arrivato ad affermare che “non ci sono missili Oreshnik nella Federazione Russa. Questa è un’arma classica, un missile balistico intercontinentale previsto dai trattati”, ha detto. Insomma, Putin avrebbe bluffato. 

 

Zelensky non si sbilancia come il suo consigliere e in attesa di pronunciarsi attende risposte dai suoi uomini: Kiev vuole capire quale nuova minaccia si può concretizzare. 

“Il Servizio di sicurezza e il ministero degli Interni hanno mostrato alla stampa rottami del missile russo che ha colpito il nostro Dnipro. Sono in corso gli esami, stiamo collaborando con i partner per stabilire tutti i dettagli e tutte le caratteristiche di questo missile. Per trovare una risposta a questa escalation russa, bisogna agire insieme”, dice il presidente nel suo consueto messaggio quotidiano. 

“Il mondo ha sistemi di difesa aerea in grado di proteggere” da armi come il missile lanciato contro Dnipro, che sarà oggetto di discussione nel meeting Nato in programma, a livello di ambasciatori, nella giornata del 26 novembre. 

“È necessario che tutti si concentrino su questo aspetto. La Russia deve sentire che ogni passo che fa per allargare la guerra comporta conseguenze. A Putin non può essere data una sola settimana per adattarsi e trovare una contromisura. È necessario fare sempre di tutto affinché la Russia sia costretta a cercare la pace. Una vera pace. E questo può essere ottenuto solo con due cose: aiutare l’Ucraina e fare pressione sulla Russia”, aggiunge Zelensky. 

 

Nelle stesse ore, da Mosca, arriva il messaggio ‘simmetrico’ di Dmitry Medvedev. E’ il numero 2 del Consiglio di sicurezza, mentre Putin si concede un giorno di silenzio dopo le esternazioni in settimana, ad alzare la tensione: “L’Europa non sa più che pesci pigliare, speculando sull’entità dei danni che il missile causerebbe con le sue testate nucleari, sulla possibilità di abbatterlo e sulla rapidità con cui i missili raggiungerebbero le capitali del Vecchio Continente”, dice portando l’Oreshnik sotto i riflettori e ribadendo concetti espressi da Putin: Mosca può colpire ogni parte dell’Europa con la nuova arma. 

“Permettetemi di rispondere a tutte e tre le domande: i danni sarebbero catastrofici; no, non è possibile abbatterli con i sistemi attuali; e sarà una questione di minuti. No, i rifugi antiatomici non vi salveranno. L’unica speranza è che la Russia, per bontà d’animo, avvisi in anticipo del lancio. Quindi che ne dite di smettere di sostenere la guerra?”, ha scritto su Telegram. 

 

 

Israele, l’annuncio in tv: “C’è l’accordo per la tregua in Libano”

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(Adnkronos) – Accordo “chiuso” tra Israele e Libano. Ad annunciarlo è stata la tv israeliana Kan riferendo quanto riportato da fonti del governo di Tel Aviv. Le stesse fonti avrebbero riferito all’emittente che ora il primo ministro Benjamin Netanyahu starebbe studiando come spiegarlo all’opinione pubblica.  

In Israele il mediatore americano Amos Hochstein – riferisce ancora la tv pubblica sul suo sito – ha avuto il via libera per procedere all’accordo.  

Stasera Netanyahu avvierà una consultazione sulla sicurezza con i ministri. Al centro del dibattito ci sarà ora la libertà d’azione dell’Idf nella zona di confine tra Siria e Libano.  

Secondo fonti vicine ai mediatori americani, Gerusalemme ha ricevuto garanzie da Washington sulla libertà d’azione in caso di violazione dell’accordo. 

Intanto nuovi attacchi israeliani hanno colpito ieri i sobborghi meridionali di Beirut dopo l’appello dell’esercito israeliano ad evacuare alcune aree della zona considerata una roccaforte di Hezbollah. “Una serie di violenti attacchi ha preso di mira Haret Hreik, Bir al-Abed e Ghobeiry, nella periferia meridionale di Beirut”, ha dichiarato l’Agenzia nazionale libanese di notizie (Ani). In precedenza, l’Ani aveva riferito di due attacchi da parte di caccia israeliani sul settore di Kaafat, sempre nella periferia meridionale della capitale, che hanno “causato massicce distruzioni”. 

Il portavoce in lingua araba dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, aveva avvertito su X che l’esercito avrebbe colpito “installazioni e interessi di Hezbollah” nei quartieri di Hadath e Bourj al-Barajneh, condividendo le mappe delle aree da evacuare. In serata, ha ripetuto l’appello ad evacuare i due quartieri, elencando anche altri quartieri della periferia meridionale. 

Il Ministro dell’Istruzione libanese Abbas Halabi ha annunciato con un comunicato questa sera che le lezioni in presenza saranno sospese da domani e fino alla fine di dicembre in tutti gli istituti scolastici e di insegnamento superiore di Beirut, Metn, Chouf e Baabda a causa dell’escalation di violenza tra l’esercito israeliano e Hezbollah.