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Tronzano, Regione Piemonte: la politica deve saper ascoltare i manager per sviluppare azioni utili allo sviluppo

IMMEDIAPRESSTronzano, Regione Piemonte: la politica deve saper ascoltare i manager per sviluppare azioni utili allo sviluppo

(Adnkronos) –
L’incontro “Transizione circolare e terzo settore”, all’interno dell’Assemblea di Manageritalia Piemonte, ha coinvolto politica, istituzioni ricerca, business community e un folto pubblico.
 

Torino, venerdì 11 novembre 2022. “Stasera siamo stati spoilerati come manager da tutti i nostri prestigiosi ospiti che hanno detto a gran voce che per lo sviluppo di un’economia competitiva, sostenibile, circolare… servono competenze, managerialità e gioco di squadra. Non avremmo potuto costruire neppure volendolo un endorsement così forte. Ora potenziamo le azioni di supporto, anche volontario, con le competenze dei manager nostri associati a pmi, startup e terzo settore in atto già da anni. Per dare ai risultati già raggiunti consistenza e diffusione dobbiamo farlo tutti insieme istituzioni, economia e società” Così Daniele Testolin, presidente Manageritalia Piemonte e Valle d’Aosta, ha chiuso la parte pubblica dell’Assemblea dei manager del terziario.  

Nel dialogo pubblico su “Transizione circolare e terzo settore” le parole manager, competenze e collaborazione sono state le vere protagoniste. A cominciare da Andrea
Tronzano, assessore della Regione Piemonte – Bilancio, Finanze, Programmazione economico/finanziaria, Patrimonio, Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese, che nel suo intervento ha detto: “La politica deve saper ascoltare e mettere questo ascolto a favore di un utilizzo di risorse e azioni utili allo sviluppo. Noi a inizio legislatura abbiamo ascoltato i manager che ci hanno detto che le competenze sono indispensabili per innovare, digitalizzare e sviluppare un’economia sostenibile e allora noi abbiamo messo dei soldi dei finanziamenti europei per supportare le imprese con competenze manageriali. È necessario un cambiamento di paradigma per tutti e anche le piccole e medie imprese se non digitalizzeranno le loro attività saranno fuori dal mercato e chi non lo farà sarà fuori dal mercato. Noi dobbiamo operare per dare un’opportunità a tutti e convincerli a cambiare, partendo da cultura e mentalità per arrivare alle competenze. Finanzieremo anche i circular economy manager”. 

Lo aveva preceduto Sonia Cambursano, consigliera della città metropolitana di Torino con deleghe a Sviluppo economico, Attività produttive, Turismo, Pianificazione strategica, chiarendo che: “L’ente pubblico deve fare policy e azioni che influiscano positivamente sull’attività delle imprese. Per questo, in tema di economia circolare e sostenibilità abbiamo messo allo stesso tavolo Ricerca, imprese e manager e chi gestisce i finanziamenti del Pnrr che per essere ricevuti necessitano di adempiere a ben determinate caratteristiche. Si deve infatti garantire che i progetti non arrechino danno all’ambiente e questo deve essere certificato e costruito con debite competenze e capacità prima di tutto manageriali, pena la perdita dei finanziamenti. E questo deve essere chiaro per tutte le imprese anche per le piccole che devono cambiare, con l’aiuto di tutti, cultura e mentalità” 

Il dibattito sull’economia circolare, moderato dal segretario generale di Manageritalia nazionale Massimo Fiaschi, è stato aperto dalla presentazione di un’indagine su un ampio campione di 1.823 aziende, rappresentativo dell’universo delle imprese della regione, soprattutto torinesi, da parte di Francesco Quatraro, professore Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis”. Partendo dal presupposto che per economia circolare si intende tutto quanto volto a ridurre il ricorso all’estrazione di nuove materie prime e la produzione di rifiuti con il riciclo, i risultati emersi parlano chiaro e sono in parte allarmanti. Infatti, le aziende intervistate mostrano una bassa consapevolezza, meno del 50% delle Pmi, dell’economia circolare e della su utilità, anche per il business. Ma ancor più sconfortanti sono l’interesse e la dichiarazione di voler applicare azioni di economia circolare in futuro. Soprattutto la dichiarata mancanza di competenze all’interno, di collaborazioni all’esterno e voglia di investire sulle competenze necessarie per fare il salto verso un’economia circolare che richiede nuovi modelli di business, di organizzazione del lavoro e di consumo. Certo un fenomeno crescente al decrescere della dimensione aziendale, ma visto il peso delle piccole aziende nella nostra economia, questo porta inevitabilmente ad un insuccesso e a un rischio di sopravvivenza per troppe pmi o microaziende. Per fare l’impresa di passare ad una vera economia circolare, ha detto il professor Quatraro, servono normative restrittive, ma anche lavorare su consapevolezza, formazione ed educazione, aiutare le pmi a superare le barriere burocratiche, far percepire che il passaggio al circolare è una vera e propria leva competitiva e sviluppare interventi per creare ecosistemi di innovazione circolare e favorire le interazioni tra gli attori. 

Roberto Saliola, presidente Manageritalia Lazio Abruzzo Molise Sardegna Umbria, nel suo intervento ha detto che la Federazione vuole sviluppare, come già fatto per l’innovation e l’export manager, apposite figure di circular manager, capaci di aiutare le imprese e il sistema a cogliere le opportunità di questo nuovo e indispensabile modello economico. A significarne l’utilità anche in termini di competitività è stato citato il Centro per il riciclo a livello europeo che Stellantis vuole costruire proprio a Torino. 

Nel corso della parte statutaria dell’assemblea i vicepresidenti Giuseppe Candela e Alfredo Lanfredi hanno illustrato rispettivamente l’attività svolta e le previsioni di bilancio. 

E allora veniamo ai dati sui manager. In Piemonte lavorano 9559 dirigenti dei 114.733 a livello nazionale. Se diamo uno sguardo ai settori emerge che l’industria la fa da padrona, e anche Torino rispetto a Milano e Roma appare ancora lontana da una necessaria terziarizzazione soprattutto con aziende più strutturate e managerializzate, quelle dove ci sono dirigenti. C’è poi il discorso dell’inclusione e in Piemonte le donne dirigenti sono il 16%, contro una media NAZIONALE DI 19%. Va un po’ meglio a Torino con il 18% di donne. 

MANAGERITALIA
Piemeonte e Valle d’Aosta (www.manageritalia.it) – (Associazione dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato del Piemonte e della Valle D’Aosta) – associa 2.200 manager (di cui 1.800 dirigenti e 120 quadri) ai quali fornisce una vasta gamma di servizi: formazione, consulenze professionali, sistemi assicurativi e di previdenza integrativa, assistenza sanitaria ai manager e alla famiglia, iniziative per la cultura e il tempo libero.L’Associazione, insieme ad altre 12 dislocate sull’intero territorio nazionale e una dedicata agli Executive Professional, fa capo a MANAGERITALIA (Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del terziario) la Federazione nazionale che rappresenta dal 1945 a livello contrattuale i dirigenti del terziario privato e dal 2003 associa anche quadri e professional. Oggi MANAGERITALIA significa oltre 38.000 manager in Italia. 

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