(Adnkronos) – Michele Piagno è un talento corteggiato anche all’estero. Recentemente è stato invitato a partecipare alla prestigiosa Fiera internazionale del libro de L’Avana con il suo ricettario che esplora la storia, narra gustosi aneddoti e propone 51 versioni dell’iconico Mojito.
Milano, 12 novembre 2024. Nel settore del beverage di alto livello, l’Italia può vantare figure di spicco, riconosciute anche a livello internazionale. È il caso del famoso barman Michele Piagno, originario di San Vito al Tagliamento (PN), il cui talento è celebrato sia nel nostro Paese sia all’estero. Maestria, creatività e innovazione sono le cifre distintive che lo hanno reso una figura di riferimento tanto da attirare l’attenzione anche a Cuba, dove è stato invitato a presenziare alla Fiera Internazionale del Libro de L’Avana, un evento di grande prestigio che celebra non solo la letteratura, ma anche il connubio tra cultura e ospitalità.
L’invito a Piagno a partecipare a questa manifestazione testimonia come il mondo del beverage possa diventare il crocevia di culture diverse e, perché no, di cocktail iconici. Al centro di questo invito, infatti, c’è il suo libro El Señor Mojito. Cinquantuno ricette e alcuni segreti, considerato tra i migliori testi italiani dedicati al Mojito.
«Sono stato contattato da una delle organizzatrici dell’evento che, dopo aver letto il mio libro, mi ha invitato a partecipare a questa manifestazione di respiro internazionale: si tratta di un’opportunità che sto valutando con grande interesse. Per me è un onore sapere che hanno apprezzato il mio lavoro: ne El Señor Mojito racconto una breve storia su come è nato questo iconico drink, narro alcuni aneddoti, con un tono a volte anche un po’ autocritico e ironico e immaginando El Señor Mojito come un bicchiere di Mojito che parla a un certo punto gli faccio esclamare: ‘Ma chi è questo Piagno che si permette di darmi 51 vestiti diversi?’».
Nel testo, infatti, l’autore propone ben 51 varianti del celebre cocktail: «Inizio il libro con la ricetta dell’original Mojito, il vero Mojito cubano, preparato con succo di lime fresco, hierba buena (una varietà di menta), zucchero di canna bianco, rum cubano, cubetti di ghiaccio e completato con acqua gassata. Va precisato che, originariamente, a Cuba il Mojito veniva realizzato con ghiaccio a scaglie, ottenuto manualmente con uno scalpello. Successivamente, introduco anche il Mojito “europeo” o “sbagliato”, una variante che si prepara tuttora, in cui si utilizzano lime a fette, zucchero di canna grezzo, foglie pestate, rum, ghiaccio tritato e acqua. Questa versione è in realtà più simile a una Caipirinha rivisitata». Piagno subito dopo esclama: «Tuttavia quando vedo un Mojito preparato così mi sanguinano gli occhi!».
I restanti “vestiti”, come li definisce Piagno stesso, sono versioni che possono essere facilmente replicate anche a casa.
«Nel testo – conclude – cito, ad esempio, il “Fidel”, con un top di birra chiara, il Mojito della Regina dove uso il gin al posto del rum, e il “Branca Mojito” che sostituisce il rum con Branca Menta. L’ultima ricetta, la 51esima, è un omaggio a Reggio Emilia: qui ho usato un siero di parmigiano reggiano al posto dell’acqua, su una base di lime, rum, zucchero di canna bianco, basilico e pomodorini ciliegino tagliati a metà».
Michele Piagno, maestro di mixologia molecolare e tra i primi a introdurre in Italia la tecnica della sferificazione, vanta un brevetto mondiale per i cocktail fluorescenti, che hanno lanciato una vera moda a livello globale. Ora si prepara a una stagione ricca di viaggi e novità: la prossima tappa nella sua esperienza internazionale potrebbe essere Cuba, un’occasione per ricevere il giusto riconoscimento alla straordinaria carriera e al contributo innovativo che ha dato al mondo del beverage.
Sito internet: https://michelepiagno.it/