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La meravigliosa magia dell’MGA Campania

ITALIABASILICATALa meravigliosa magia dell’MGA Campania

Struttura ospitante, bellissima ed accogliente. 400 mq di area attrezzata, pronta ad accogliere i Tecnici, che sentivano “chiamata”. Puglia, Basilicata, addirittura Lombardia e Campania (poca, in verità, veramente poca, al fronte delle aspettative e soprattutto, manchevole di presenze salernitane.. Un treno, che non si è voluto prendere, al di là delle dichiarazioni rese e delle lamentele di chi, da solo “fiato alle trombe” (sfiatate ormai). Ciò, che per la Campania è stato reso, dalla stessa (soprattutto), non è stata, gravemente, compresa. Nulla, può giustificare lacuna, soprattutto, quando la qualità tecnica, posta in essere, non ha repliche, nel breve periodo. Gli assenti, hanno torto! Se, come sembra, vi è azione politica di danneggiamento o similare, ancor peggio. Soprattutto, quando ad onorare evento, i vertici Federali presenti, seppur ridotti, hanno anch’essi,  magnificato e subliminato, espressione e qualità, posta a disposizione dei presenti.

Giovanni Morsiani (Vice Presidente Vicario FiJLKAM, espressione del settore Lotta), con Salvatore Avanzato (DT Nazionale GR/SL/Femm. -Lotta-, componente Commissione Scuola) e, Vincenzo “Enzo” Failla (Presidente della Commissione Nazionale MGA FiJLKAM), hanno tessuto lodi di merito, accolti calorosamente, dalla platea dei discenti. Chi non si è presentato, ha perso una delle più grandi occasioni, del suo percorso di conoscenza marziale, ad ampio respiro.

Purtroppo, anche le avversità, si sovrappongono e la mancanza, per indisposizione fisica, del Presidente Regionale, Antonio Bracciante, ha segnato passo e come se non bastasse, un sopraggiunto lutto familiare. Umanamente si plaude, tentativo di provare ad onorare impegno e presenze, anche quando fisico, non regge aggravio. Onore al merito!

L’MGA, soprattutto in Campania, resta attualmente, il solo mezzo di accomunamento fra i settori federali, il solo supporto, che riscontra socialità ed intercomunicabilità, fra i tecnici di specialità, forse, l’unico mezzo, da utilizzarsi e utilizzabile, per raggiungere trasversalmente tutti i praticanti e renderli, partecipi a pieno titolo, della federazione, ritrovandosi essi identificati, finalmente, sotto la stessa bandiera. Vi invito a ben meditare, sulle parole riportate.

L’ambiente di lavoro, sereno e disteso, gioviale nel suo insieme, ove non esistevano disparità di grado e conoscenza, di sesso, ragione o religione, gelosie e/o ritrosie di provenienza specialistica (anzi, essa, aggiunta conoscitiva di supporto), ha aleggiato sul rettangolo tecnico allestito, dove anche le luci (provenienti dapprima dall’esterno), affacciandosi nell’interno del palazzetto, si riflettevano, creando giochi di luci e riverberi che, esaltavano colori.

Docenti e discenti insieme, che a vicenda, si supportavano l’un l’altro, rendendo umana, tangibile, la dolce area che trasudava, anche dai corpi impegnati. Armonia aleggiava, sperimentazione si applicava, socialità fra gli esseri, che si traduceva, in quasi confraternita, di affinità emotiva. Dimostrazione di umiltà applicata, dalla semplice tecnica dimostrata, alla disponibilità comprovata, sinanche nello smontaggio dei tatami. Cosa, che i “grandi” tecnici italiani, non avrebbero neanche mai pensato di fare. Turbinio di discipline marziali, si rincorrevano ed incrociandosi, si sostenevano, nelle dimostrazioni, dalle parole ai fatti applicati, subliminate e convogliate, nella Difesa Personale.

La Campania progettatrice, propositiva e sperimentatrice vince e dimostra “con mano”, sopra le amarezze dei poveri di mente, dalle strette vedute, rintanate, dietro le gelosie dei miseri.

Blombers, Capizzi, Hogsander (i tre Tecnici chiamati alla docenza, provenienti da Norvegia, Francia, Svezia, Maestri marziali delle discipline rappresentate e nei loro Paesi), ci hanno dimostrato e riportato, sulla retta via (DO) della marzialità, facendoci con mano toccare, quando e quanto, si è Maestri di vita e nella marzialità, nella quotidiana e praticata vita, senza arroccarsi, dietro la qualifica o grado rappresentato e, che forse, neanche rappresenta, gli arricciati nasi, dei rosiconi gelosi (LdM).

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