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Le Scuole campane e il progetto “Tutti giù per Terra”

BENESSERE E SALUTELe Scuole campane e il progetto “Tutti giù per Terra”

Terminato, il 2° step del progetto Federale FiJLKAM, “Tutti giù per Terra”, in Campania, presso gli Istituti scolastici della Primaria che, prevedeva la copertura, in monte ore di attività motoria, stavolta specifica, da Settembre a Dicembre.

Gli Istituti coinvolti, grazie al volere del Presidente Regionale Campania, Antonio Bracciante, in questo pezzo d’Italia, sono stati 4. L’unica Regione dello “Stivale” ad ottenerne un così cospicuo numero, a differenza di quanto, era stato progettato, inizialmente, dall’ente Sportivo ideatore, con l’approvazione di Sport e Salute.

Interessati: Istituto Comprensivo Statale “Gennaro Barra” e I. C. S. “Torquato Tasso/G. Rodari” di Salerno; I. C. S. “F. De Santis” di Caposele (AV); I. C. S. “Piedimonte Matese 2 Castello” (CE); ed i Tecnici: Aldo Capolupo (J,L,K); Angelo Lionti (Judo); Domenico Farina (Judo); Genny Fortino (Karate); Gianluigi Leggiero (Judo); Isidoro Benincasa (Tutor); Luigi Di Maio (Karate); Michele Esposito (Karate); Michele Lionti (Lotta); Michele Negri (Tutor); Nicola Angelo Fetto (Lotta); Salvatore de Lucia (Lotta).

La Regione Campania, cerca di dettare passo, stringendo connubi con le Scuole di ogni ordine e grado, sfruttando, ove possibile, le progettazioni federali che gli vengono proposte, diversamente, cerca di esercitare in proprio, la possibilità di esserci e, contribuire allo sviluppo motorio, degli Alunni Statali. Certo, le ancestrali convinzioni di molti Dirigenti Scolastici, ancora “cozzano” con la scientifica applicazione pediatrica, psicomotoria e le indicazioni che pervengono, dal mondo medico che, trovano, nelle arti marziali, il nuovo fronte di supporto, alla matura e giusta crescita, allo sviluppo, delle giovani generazioni. La “violenza”, purtroppo, molto spesso espressa in film di genere, mal si associa e si accomoda invece, con la realtà comprovata, dal mondo scientifico che, da contro, ha dimostrato, in maniera inconfutabile, quanto invece, sia da perseguire, per uno sviluppo armonico del futuro cittadino. Quanto, lo Sport di genere, sia di prevenzione e necessaria necessità, per l’essere umano ed il “maturo” di domani.

L’Italia certo, da questo punto di vista, è ancora indietro “anni luce” dal comprendere quanto, l’attività fisica e motoria di genere, sia necessaria fonte di approvigionamento e sviluppo, sociale, culturale, preventivo sanitario, accompagnamento adattatorio nel tempo, ove, le altre “istituzioni”, sono deficitarie, manchevoli del più semplice approccio metodologico allo sviluppo dell’essere. Che sia ben chiara e netta, la differenziazione fra sviluppo e promozione, fra ricerca e semplice applicazione di “accompagno”, fra FSN e EPS e, rispettati i canoni formativi dettati dal CONI ed oggi, ancora in mano a “diplomifici” di convenienza economica, che nulla hanno di qualificante e qualitativo. Siano riconosciuti, ad esempio, dal MIUR, le qualifiche Federali certificate SNaQ, equiparandole, ad esempio, al vecchio sistema “universitario” ISEF, magari, con qualche esame integrativo e questi, siano inseriti nelle Scuole italiane, a supporto dell’attività motoria, almeno di base. Che lo Sport, sia gestito da sportivi praticanti e/o che hanno praticato, siano a conoscenza dei problemi della base e siano investiti, per conoscenza diretta, di come il “sistema sportivo”, sia da risanare, ammodernare. Trovare soluzioni, se si vuole, non è difficile.

Basta poco, che c’è vò (LdM)?!

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