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martedì, Novembre 26, 2024

Fuori da Giochi!

ITALIAFuori da Giochi!

L’apparizione del Karate, alle Olimpiadi di Tokyo 2021 (slittate, per la Pandemia, dal 2020, come quadriennio, di solito recita), registra altro clamoroso arresto, dopo aver già perso, “il carro”, ormai in corsa, di Parigi 2024.

Los Angeles, il CIO, le Olimpiadi del 2028, dicono ancora no, alla disciplina marziale che unisce milioni di persone ed appassionati in tutto il Mondo ma, non trova “corpo” politico sportivo, per assurgere ai Giochi Olimpici. A serio rischio, ormai quasi conclamato, anche per pugilato, pentathlon moderno e sollevamento pesi, dall’esclusione delle 28 discipline del programma olimpico, salvo che esse, non si adoperino ad accettare le condizioni poste dal CIO (gli scandali che le coinvolgono, a livello delle Federazioni Mondiali, mal si addicono, ai dettami imposti per il miglioramento dell’immagine, di efficienza e capacità di giudizio che vengono perseguiti per le discipline sportive, in generale).

Il karate spettacolo, presentato sulla pedana del Nippon Budokan di Tokyo, non ha trovato approvazione, nel Comitato Internazionale Olimpico e nel pubblico internazionale degli appassionati, ma ancor peggio, le divisioni che ancora restano, all’interno del movimento dedicato. Dall’Italia all’estero, con proiezioni, poco edificanti, dal punto di vista di propaganda e coesione interna del movimento stesso, il karate mondiale e nazionale, al palo resta ancorato e poco liete, le prospettive future che già nell’oggi, come ombre, su esso, si proietta.

Tokyo, la prima e l’ultima, a quanto sembra, a quanto, nei corridoi della politica internazionale, si vocifera. Troppe le divisioni, troppe le scissioni, troppe le sigle internazionali che decantano il proprio operato, la propria “arte”. Là dove, doveva avvenire la svolta, essa è mancata, naufragata sulle spiagge di una condotta politica sportiva, non condivisa.

E’ sbagliato l’approccio internazionale, sono sbagliati gli uomini che, non raccolgono la fiducia di tutti e con essa, l’accorpamento, il supporto internazionale. 

Il valore italiano, il sacrificio, l’alloro consacrato, che ha cinto la testa con l’Oro di Luigi Busà ed il Bronzo, di Viviana Bottaro, saranno la storia, saranno le uniche, con i Cinque Cerchi.  

Ed in Italia, si continua a “menar il can per l’aia”. Da sempre si parla e si professa Olimpiade ma, nei fatti e nelle verità, è solo propaganda, è solo speranza, sogno, mai raggiunto o solo sfiorato. Fiato sprecato. Meglio, rimboccarsi le maniche, meglio posare i piedi in terra, meglio non decantar vittoria, se non l’hai nel sacco e risparmiare soldi ed energia che, servono invece, al movimento di base, tutto.

La corsa all’imitazione (prima i guantini colorati e diversi, ora il kimono, con le bande differenziate e poi, il caschetto dal 2024 ma, non vi sono altre discipline, cugine e/o similari che da tempo, fanno già lo stesso?), alla spesa eccessiva per entrare nei ranking (ormai, si incentivano solo certe tipologie di gare che consentono il tanto sospirato posto in nazionale, con spese abnormi per le famiglie e sacrifici inutili, per le stesse e per gli Atleti), qual è il pro? Il contro, è che le famiglie, che prima speravano nel sogno olimpico e magari, nel posto fisso nelle varie “armi” (che chissà, se ancor interesse avranno a farsi coinvolgere, nei proclami, del fallimento ormai accertato), oggi si ritrova con il solo sogno ed una spesa, per mantenere i ritmi di gara all’estero e/o costosi esborsi per i figli che, seppur talentuosi, poi, dovranno far di conto e valutare, se la spesa, val l’impresa.

Il vantaggio? Solo per gli EPS che quantomeno, contenendo spesa, promuovono attività, premiano operato delle società, gratificano ragazzi/e, supportano attività di base che è quella, che sostiene sport (LDM).

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