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martedì, Novembre 26, 2024

Fiumicino palcoscenico dell’inclusività, in scena ‘Medea’ del Teatro Patologico

CULTURA E SPETTACOLOTEATROFiumicino palcoscenico dell'inclusività, in scena 'Medea' del Teatro Patologico

(Adnkronos) – Quando l’arte e l’inclusione si fondono, l’inaspettato diventa realtà. Questa mattina, l’aeroporto di Roma Fiumicino, luogo d’eccezione di performance artistiche e di esposizione di straordinari capolavori come il Salvator Mundi di Giovan Lorenzo Bernini, è diventato palcoscenico di un teatro della diversità e dell’inclusione, grazie all’inedita collaborazione tra l’Associazione Teatro Patologico Onlus, compagnia teatrale composta da attori e attrici con disabilità psichiche e Aeroporti di Roma. Nella suggestiva Piazza dell’area di imbarco A del Terminal 1, dieci attori del Teatro Patologico si sono esibiti nell’interpretazione di una delle scene più significative della “Medea” di Euripide, incantando e coinvolgendo i passeggeri in transito e aggiungendo un tocco di inattesa magia al loro viaggio. 

È la prima volta che l’Associazione Teatro Patologico Onlus si esibisce in un aeroporto. Al centro di uno dei luoghi più iconici del Leonardo da Vinci, ha preso così vita una delle scene maggiormente evocative della tragedia greca, quando Giasone confessa a Medea che sposerà Glauce, la figlia di Creonte, scatenando così l’ira e l’atroce vendetta dell’amata. La performance, che rappresenta temi, paure e drammi ancora attuali, è terminata con una danza rituale. Lo spettacolo teatrale ha coinvolto attori professionisti e attori diversamente abili che, accompagnati al pianoforte dal Maestro Francesco Santalucia, hanno recitato in greco antico questo frammento della tragedia “Medea” di Euripide, riadattato dal direttore artistico e fondatore della Compagnia Stabile del Teatro Patologico, Dario D’Ambrosi.  

Ad introdurre la performance dopo il saluto del Sindaco di Fiumicino Mario Baccini, il Presidente di Aeroporti di Roma Vincenzo Nunziata e il giornalista Rai Domenico Iannacone che, in una delle puntate del programma d’inchiesta da lui ideato “I dieci comandamenti” su Rai3, ha ospitato e raccontato il lavoro della Compagnia, dimostrando una grande sensibilità per il Teatro Sociale.  

Unica nel suo genere, l’associazione Teatro Patologico Onlus si occupa da oltre 30 anni di creare un punto di incontro fra il teatro e la disabilità mentale attraverso una costante ricerca metodologica che coinvolge ragazze e ragazzi diversamente abili. Molto più di un semplice luogo di spettacolo, un universo in cui l’arte si mescola con l’inclusione, generando una magia trasformativa. Ad emergere è un potente messaggio: l’arte non conosce limiti e, attraversando le barriere, riesce ad unire mondi apparentemente distanti, creando una connessione autentica tra gli individui. 

“La performance della Medea si è rivelata molto più di uno spettacolo teatrale: è stata una dimostrazione tangibile del potere dell’arte di abbattere barriere e creare, invece, collegamenti tra le persone – ha commentato il Presidente di Aeroporti di Roma, Vincenzo Nunziata –, amalgamando l’energia pulsante e frenetica dell’aeroporto con la bellezza intima della performance e modificando al tempo stesso l’idea del viaggio. In questa nuova narrazione, ogni individuo, indipendentemente dalla propria abilità, può sentirsi parte di una storia in cui l’inclusione viene messa in scena, con l’aeroporto come palcoscenico. Ancora una volta il Leonardo da Vinci diventa uno spazio di approfondimento, riflessione e inclusività, in linea con la nostra strategia di cultura e sostenibilità”. 

Il Teatro Patologico in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, ha fondato il primo corso universitario al mondo di teatro integrato dell’emozione, rivolto a disabili psichici e si è esibito in quattro continenti, a Tokyo, New York, Johannesburg e Londra. Ai presenti è stata consegnata una t-shirt con il messaggio “Io sono un po’ matto…e tu?” a lasciare intendere come sia profondamente sbagliato giudicare il prossimo, visto che in ognuno può albergare un briciolo di sana follia.  

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