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martedì, Novembre 26, 2024

La KickBoxing docente di Storia

ITALIACAMPANIALa KickBoxing docente di Storia

Scrivere la storia, esserne parte ed entrare in essa, dare contributo a ciò che i posteri poi, potranno leggere, magari, approfondendo i risvolti, calandosi, nella realtà del tempo che si vive. La storia di chi la fa, interpretandola e scrivendola, magari, a caratteri cubitali e di chi, la subisce.

Nelle Arti Marziali, il sogno, la storia, è sempre stata improntata e protesa al raggiungimento delle Olimpiadi. Così, dal Pancrazio alla Lotta Greco Romana e Libera, dal Pugilato al Taekwondo, dalla Scherma all’entrata e fuoriuscita immediata, del Karate; il sogno, divenuto realtà e poi sfumato o continuato o in bilico. Una Storia di millenni, che non lascia spazio, se non ad infiniti iter e Federazioni centenarie che la accentuano.

Ma ecco, che la globalizzazione e la rincorsa alla modernizzazione, per snellire iter, meglio posizionarsi nell’offerta del “mercato”, le nuove linfe che ammodernano visioni e la volontà, ferrea, di raggiungere obiettivi, senza spaccature e diatribe interne ed esterne e “visioni” prosaiche, del: “tutto lascia come si trova” perché è storia, è filosofia, è tradizione, naufraga, di fronte alle sponde, dell’incessante cambiar del tempo e delle velocità, delle vision future, che sono anche attrattiva mediatica.

<<Tutto cambia, tutto si trasforma>>, tutto si adegua agli incessanti ritmi del social vivere e del necessario raggiungere. Obiettivo!

L’obiettivo prefissato e segnato, creduto e ricercato, rincorso, nel medio/breve tempo. Una Federazione giovane (a fronte delle altre blasonate “colleghe”), che si è impegnata in toto, in Italia come all’estero, con Dirigenti giovani (a fronte delle cariatidi che circolano ancor oggi ed ancorate al potere della poltrone che alla fine, si trasforma, quasi sempre, in pochi spiccioli, ma tanto “potere” politico sportivo; la “poltrona”!), che ha unico Credo, unico fine, senza le influenze degli “stili”, del prima e del dopo, del “sapere” di uno, a discapito dell’altro. Federazione, ove è facile vedere e giudicare, chi “vince” e chi “perde”. Ove democrazia impera, seppur velata da itrasposizioni “partitiche d’orticello”.

Federazione, che ha cavalcato l’onda ed ha preso scia, tenendo la rotta e la “barra” del timone, ben dritta nel vento. La FederKombat oggi (23.05.2023), diviene FSN (Federazione Sportiva Nazionale, seppur giuridicamente, dal 01.01.2024), dopo aver attraversato l’iter burocratico di DSA Sperimentale (Disciplina Sportiva Associata -1978), DSA (2005) e DSA Effettiva (2015) e, nel frattempo, in campo internazionale, tramite la WAKO, aver raggiunto e agguantato, avendone titolo e merito (accrescendo numeri ed appeal mediatico), tutti i passaggi che la collocano, quale disciplina sperimentale, per le Olimpiadi del 2028 a Los Angeles (il 21.07.2022 la WAKO, l’IFMA e la FIAS internazionali, a cui fa capo la FederKombat nostrana, hanno ottenuto il riconoscimento del CIO) mentre, è già inserita, nelle III Olimpiadi Europee (Cracovia, con il Full Contact, Point Fighting, Light Contact, Muay Thai, dal 21.06 al 02.07.2023) e negli sport Universitari (EUSA, Zagrabia, 20/23.07.2023, con il Point Fighting, la Kick Light, la Light Contact ed il K1 Style, partendo dal Criterium salernitano del 19.06.2011 ad opera dell’APD Bu Sen Salerno). In soli 49 anni “di nuoto sincronizzato in un mare tempestoso”, partendo dalla FIAM (1974) alla FIKeDA (1975), passando a FIKB (1977) in FIKBMS (2016), fino ad approdare all’attuale denominazione di FederKombat (2020).

Dirigenti eccellenti, hanno tenuto redini, spronandola ed inseguendo volata, da Ennio Falsoni (oggi Presidente Onorario), all’attuale Presidente in carica, Donato Milano. E dietro questi, una scia che ha compreso funzione e finalità, che ha tenuto banco e guardato meta, fino ad inanellare risultato, uno dietro l’altro. Gente comune, con stoffa da dirigente, iniziando da Atleta in primis, “pestando” materassine in gara, per poi scalare verso il vertice, passando per Tecnico, Ufficiale Gara, Dirigente Periferico o Nazionale, ma proponendosi con idee e progettualità, accolte anche dal vertice, riconoscendo merito ed attribuendo riconoscenza. Federazione del fare e non del dire o, del solo “yes man”. Dove i titoli, sono certificati e riconosciuti, senza “tornei del condominio” dove i campioni (ma di serie “B”), prolificano, saltando fra “i pianerottoli” di gradi e qualifiche; dove la formazione è di qualità e certificata, in vera armonia con lo SNaQ e dove i CF, hanno un senso, nel proprio progressivo cammino. Dove il Fair Play, non è parola d’abuso ma di uso.

Adesso, ci si aspetta tentativo “di salita sul carro dei vincitori”, di ripensamenti dai “pentiti” di sigla, di quelli che alla “stoffa”, preferiscono il “sintetico”. “Campioni” dalla facile vittoria, provate davvero a cimentarvi in “tenzone” di reale agonismo e soprattutto, di qualità.

Adesso, i Comitati periferici, avranno un bel da fare e ad “attenzionar attenzioni”. La Campania, capitanata da Giovanni “Gianni” Di Bernardo, che vanta, Consigliere Nazionale nella figura di Lucio Stella, come da sempre, si rimboccherà le maniche e procederà nel suo cammino imperituro.

La Federkombat è realtà vincente, dove i nomi, hanno storia, accrescendo la storia, di questa (LdM).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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