(Adnkronos) – Il direttore scientifico del laboratorio d’analisi di Roma spiega i vantaggi dei microrganismi nella pulizia dei corsi d’acqua e dei mari.
Roma, 16 settembre 2024. I recenti giochi olimpici di Parigi hanno mostrato al mondo intero alcune problematiche legate alla pulizia della Senna, corso d’acqua dove con difficoltà sono state disputate alcune delle competizioni legate al nuoto con grandi rischi per la salute degli atleti. Eppure, negli anni che hanno preceduto le olimpiadi 2024 l’amministrazione comunale ha investito ingenti risorse per il potenziamento dei depuratori, con risultati insoddisfacenti. “Il miglioramento delle tecnologie legate ai depuratori non ha portato gli effetti sperati perché sono sufficienti giornate di pioggia intensa per riversare nel corso del fiume grandi quantitativi di batteri fecali presenti al di fuori delle tubazioni, provenienti dai campi delle industrie alimentari sottoposti a concimazione e dai detriti stradali che si riversano nelle acque”, spiega il Biologo Stefano Trovò, direttore scientifico del laboratorio di analisi microbiologiche e chimiche Chriva di Roma. La sporcizia che si accumula a ridosso dei fiumi e nelle strade cittadine va direttamente nel corso d’acqua, dunque fuori dal controllo dei depuratori. “Motivo per il quale — sottolinea il Dr.Trovò — sarebbe stato meglio utilizzare altri sistemi, come quelli legati ai microrganismi che depurano direttamente le acque, rendendole persino balneabili”. Il direttore scientifico di Chriva annuncia un metodo efficace, rapido e a basso impatto economico per la pulizia di piccoli e grandi corsi d’acqua, tecnica già sperimentata dal laboratorio romano nell’ultimo decennio e implementata proprio a favore delle municipalità di grandi capoluoghi dove scorrono fiumi spesso inquinati, come il Tevere. “In poco tempo, grazie alle nostre tecnologie microbiologiche, potremmo rendere pulite e sicure alla balneazione le acque del Tevere. Gli impatti positivi sarebbero molteplici, sia sull’economia turistico-ricettiva che per la stessa cittadinanza, che si riapproprierebbe di un corso d’acqua storicamente importante e nel quale i romani facevano il bagno fino agli anni ’30 del 1900”. Non solo: dalla pulizia delle acque del Tevere passa la qualità della balneazione delle località dove il fiume sfocia, come Fiumicino, Ostia e Fregene. Il litorale tornerebbe, come il fiume, alle condizioni originali, permettendo il ripristino naturale di flora e fauna del territorio. “L’intervento, oltre a non avere costi esorbitanti, non interromperebbe il passaggio delle attività fluviali. Una garanzia — aggiunge il direttore scientifico di Chriva— per il lavoro di chi vive delle attività svolte nel corso d’acqua e, allo stesso tempo, ridando lustro al fiume più conosciuto della storia antica”.
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