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Il rinascimento di Torino passa dal Salone dell’Auto. Gallina (CCIAA): ‘Futuro luminoso per la nostra città. Infrastrutture, innovazione e attrazione investimenti anche per nuovi costruttori di auto’

IMMEDIAPRESSIl rinascimento di Torino passa dal Salone dell'Auto. Gallina (CCIAA): 'Futuro luminoso per la nostra città. Infrastrutture, innovazione e attrazione investimenti anche per nuovi costruttori di auto'

(Adnkronos) – Torino 12 settembre 2024 – Torino al centro delle cronache nazionali, in questi giorni di Salone dell’Auto, la manifestazione open air che si sta svolgendo nella centro della città sabauda, fino al 15 settembre. Da piazza Carlo Felice e piazza Castello, passando da via Roma, piazza San Carlo e piazzetta Reale, i visitatori possono ammirare le novità di 43 case automobilistiche, prototipi dei grandi carrozzieri, regine del motorsport e modelli unici in una passeggiata con ingresso libero, dalle 9 alle 23.  

Dario Gallina, presidente della Camera di Commercio di Torino, sottolinea il ruolo chiave della città sul fronte automotive anche per l’attrazione che la città può e potrà destare per i potenziali nuovi costruttori di automobili: ‘Torino mantiene una forte presenza di multinazionali e grandi gruppi industriali, sia nel settore dell’automotive che della meccatronica e dell’aerospazio, di cui la nostra città è capitale italiana. Il settore dell’automotive rappresenta circa il 34% della componentistica automotive italiana e rimane una parte importante del manifatturiero italiano, nonostante la grande trasformazione tecnologica ed energetica in corso. Il Salone dell’Auto di Torino, che si tiene in questi giorni , rappresenta un grande ritorno per la città. Questa manifestazione, che ha caratterizzato Torino nei decenni passati, vedrà la partecipazione di grandi marchi internazionali dell’automotive e di design, come Pininfarina, Italdesign, Ferrari e Lamborghini. Siamo orgogliosi, come Camera di Commercio, Comune di Torino, Regione Piemonte e tanti altri sponsor, di aver permesso il ritorno del Salone dell’Auto a Torino dopo molti anni, considerandolo un elemento di ripresa e rivalsa verso situazioni passate. L’evento vede anche la presenza di un gran numero di produttori cinesi, segno di un grande cambiamento sul mercato delle automobili in Europa, al quale bisogna comunque dare risposte e reagire, specialmente per un territorio come il nostro dove la Supply chain dell’auto è ancora molto forte e presente ed occupa oltre 50.000 addetti’.  

Oggi, Torino è una destinazione turistica internazionale, conosciuta per la sua cultura e i suoi bellissimi musei, come il Museo Egizio, che quest’anno compie 200 anni.  

‘L’industria rimane ben radicata, rappresentando almeno il 25% dell’economia della città metropolitana di Torino, mentre il settore turistico rappresenta ora il 10%. Non è più una novità vedere tantissimi turisti stranieri, che rappresentano circa la metà dei flussi turistici, anche nei periodi estivi o ad agosto, cosa impensabile fino a qualche anno fa. Torino ha saputo reagire ai cambiamenti, ma è ancora in un periodo di transizione, affrontando anche una crisi demografica che ha visto la popolazione scendere da oltre un milione a 850.000 persone, anche se la città metropolitana di Torino, con circa due milioni di abitanti, non è diminuita. Torino è una città straordinaria, con una lunga tradizione sia industriale che culturale. Dopo essere stata la capitale d’Italia nel 1864, si spostò prima a Firenze e poi a Roma. Da quel momento, Torino iniziò una grande trasformazione, diventando il centro nevralgico dell’industria e della rivoluzione industriale italiana. Torino ha vissuto anni magici di progresso industriale e crescita economica, diventando un fulcro di innovazione e di nascita di grandi fenomeni tecnologici e sociali come la televisione, la fotografia, la moda e la trasformazione della mobilità con le automobili. Le dinamiche economiche dell’Italia all’inizio degli anni 2000 hanno cambiato profondamente Torino, che ha saputo cogliere l’opportunità delle Olimpiadi del 2006 per rinnovare il proprio centro città e distaccarsi dall’immagine di città industriale e cupa. Una svolta potrebbe arrivare dalle infrastrutture in costruzione, che porteranno Torino al centro dell’Europa grazie alle linee di alta capacità e alta velocità, come la linea Lisbona-Kiev e la linea Genova-Rotterdam, che passeranno per il Piemonte. Queste linee, previste per il completamento entro il 2033, miglioreranno la competitività del territorio dal punto di vista industriale, turistico e logistico. Le sinergie con le regioni Lombardia e Liguria, in particolare con l’accesso al porto di Genova, permetteranno a Torino di intercettare le grandi direttrici delle merci provenienti dall’Oriente e di essere un grande sbocco per le merci italiane, considerando che l’Italia è la seconda manifattura europea dopo la Germania.  

Nonostante la complessa situazione logistica attuale, dovuta alla chiusura della linea ferroviaria del Frejus e del Monte Bianco, sono fiducioso per i prossimi anni. Non dimentichiamo infatti la linea ad alta velocità: Torino-Lione, il cui completamento è previsto nel 2033, ed anche il terzo valico di Genova, i cui lavori, come sappiamo, sono in corso. I grandi progetti del territorio, come quelli legati all’aerospazio e alla manifattura, porteranno Torino all’avanguardia in questi settori strategici. L’intelligenza artificiale gioca un ruolo importante, con la fondazione a Torino della AI4Industry, dedicata alla manifattura e alla mobilità. Questa innovazione attrarrà investimenti e nuove tecnologie, favorendo il trasferimento tecnologico verso le filiere produttive basate su migliaia di PMI con una forte tradizione di conoscenza ed esperienza. Torino dovrà sfruttare il proprio potenziale, basato su una grande conoscenza e esperienza del “saper fare”. Grazie al riposizionamento dei collegamenti e delle infrastrutture, Torino potrà tornare ad essere una delle città più importanti nello sviluppo europeo e al centro dell’Europa – conclude Gallina che rimane comunque prudente e realista – esiste una forte incertezza nell’ambito del settore automotive dovuto alla transizione energetica ed anche alle grandi difficoltà di mercato e della competitività delle nostre imprese, verso cui tutto il territorio è proteso per attrarre investimenti anche di nuovi costruttori di auto’.  

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