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Philip Abussi, la musica e l’Intelligenza artificiale. La rivoluzione è pronta

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(Adnkronos) –
Milano, 29 agosto 2024. Talento e innovazione. Queste le caratteristiche di Philip Abussi, giovane compositore che guarda all’Intelligenza artificiale per dare al suo modo di fare musica un tocco di originalità e unicità: “Anche grazie alla collaborazione con Anita Falcetta e Mokamusic -spiega- sto effettuando delle vere e proprie sperimentazioni con l’obiettivo di realizzare qualcosa di diverso che possa farsi notare in quell’oceano musicale basato su modelli abbondantemente utilizzati. L’AI serve proprio a questo se usata dall’artista come uno strumento, al pari di un pianoforte, di una chitarra o di un sintetizzatore che, se ci pensiamo bene, sono anch’essi estensioni tecnologiche dell’essere umano”.  

Impegnato in diversi progetti che guardano appunto alla modernità, Abussi è noto per la sua capacità di adattare le proprie conoscenze musicali ai tempi del 4.0: “Ho partecipato -ricorda- a un progetto artistico con Mauro Martino al Meet Digital Culture Center e ho preso parte alla Rome Future Week con l’opera audiovisiva “Roma Pons Mundi. Ultimamente, ho curato la composizione e la direzione musicale per l’apertura del Sync Summit 2024 all’Ithra Palace in Arabia Saudita, con un concerto di 2 pianisti che suonano dal vivo creando bellissime immagini generate attraverso l’intelligenza artificiale, un esempio di simbiosi tra uomo e AI. 

Sono da sempre impegnato a scoprire nuovi orizzonti e a puntare su nuovi mondi creativi musicali. Sono certo che, in tal senso, l’ubiquità dell’AI stimolerà una nuova era di autenticità e sperimentazione. Gli artisti la utilizzeranno come uno strumento per amplificare la loro visione creativa unica. Vedremo emergere generi musicali completamente nuovi, nati dalla simbiosi tra sensibilità umana e le potenzialità delle nuove e sempre più raffinate tecnologie”. 

Una sfida quella di Abussi, cresciuto dal punto di vista musicale con i consigli di Riz Ortolani, che si gioca su vari livelli e può avere anche una funzione altamente sociale: “Sono sicuro -ricorda- che l’Intelligenza artificiale rivoluzionerà, ad esempio, anche la musicoterapia. Algoritmi avanzati analizzeranno i nostri parametri biometrici e psicologici in tempo reale, generando composizioni terapeutiche su misura. Ma la partita della modernità potrebbe mandare in soffitta il concetto tradizionale di copyright. Prevedo infatti l’emergere di smart contracts basati su blockchain che gestiranno automaticamente i diritti e le royalties. Questo sistema permetterà una migliore distribuzione dei proventi e incoraggerà la collaborazione creativa tra umani e AI”. 

“Alcuni dei miei strumenti preferiti sono Synth gpt, il primo text-to-synth che permette all’artista o produttore musicale di creare il proprio suono e di suonarlo con una tastiera esattamente come un synth; TextToSample per generare parti ritmiche e Audiogen per le parti ritmiche e per il sound design; Eleven Labs per il text-to-speech (il parlato generativo) e molti altri strumenti dedicati alla post audio per ottimizzare in modo piuttosto efficiente i tempi di mix e mastering.” 

Ma la visione di Abussi guarda oltre: “L’AI permetterà inoltre di creare -conclude- esperienze live su scala globale mai viste prima, Come, ad esempio, un concerto simultaneo in 50 città diverse, dove l’artista si esibisce fisicamente in una location, mentre ologrammi ultra-realistici, potenziati appunto dall’Intelligenza artificiale, replicano la performance nelle altre 49. Ma c’è di più: l’AI sincronizzerà in tempo reale le reazioni del pubblico in tutti i luoghi, creando un’energia collettiva che trascende i confini geografici. Gli spettatori potranno interagire non solo con l’artista, ma anche tra loro, indipendentemente da dove si trovino nel mondo”. 

Un’opportunità dunque che non deve spaventare: “Sono sempre più convinto -conclude Abussi- che l’Intelligenza artificiale possa aiutare l’industria. Inoltre, ci sarà sempre bisogno di consulenza in campo musicale (e non solo) e questo ad oggi richiede ancora una sensibilità e un’esperienza prettamente umane e specifiche”. 

Per informazioni: 

https://www.philipabussi.net/ 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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