(Adnkronos) – Roma, 9 agosto 2024. Adnan Kemura è un ingegnere edile originario della Bosnia ma capace di accumulare esperienze in giro per il mondo, dalla Germania fino a Abu Dhabi: “Sono andato via da Sarajevo -spiega- prima della guerra nel ‘89 e ho scelto l’Italia come mio paese di adozione. Sono diventato ingegnere ispirato da Eratostene, che ha calcolato correttamente la circonferenza della terra analizzando le lunghezze delle ombre in vari luoghi, dagli astronomi e matematici arabi e da Galileo che ha posto le basi alla moderna scienza che si basa sulle osservazioni e sulle verifiche sperimentali. Ed è qui a Roma che ho iniziato la mia attività nei cantieri dove sono cresciuto nella conoscenza delle norme e delle tecniche innovative del settore. Un continuo studio e aggiornamento professionale per essere competitivo non solo in Italia ma anche all’estero.
Nel 2006, Kemura, sempre attento alle novità, propone nei cantieri, dove presta la sua opera, l’adozione delle nuove norme anti-sismiche come plus indispensabile per render sicure le abitazioni. Ma i tempi non erano ancora maturi e non viene ascoltato. Due anni dopo il terremoto all’Aquila aprirà uno scenario completamente diverso: “Ma io -sottolinea Kemura- avevo già deciso di andare via. Ritenevo che, all’epoca, l’Italia non fosse al passo con quanto proponeva l’ingegneria moderna. Andai dunque nel Middle-East, a Dubai e poi a Riad, e feci un’importante esperienza anche in Libia. Sono stati per me anni rilevanti nei quali ho aggiunto nuovi capitoli alla mia vita professionale nei vari settori della ingegneria”.
Fino al Covid che spinge Kemura a tornare nel nostro Paese: “In 14 anni -ricorda- ho visto che pian piano l’Italia aveva preso una china decisamente diversa e, con la nuova normativa tecnica per le costruzioni NTC 2018, il Belpaese si è collocato all’avanguardia internazionale. Con il SismaBonus e Superbonus110%, l’edilizia è poi esplosa con la possibilità di ristrutturare le abitazioni secondo regole che andavano verso la sicurezza e l’efficienza energetica. Ho prestato la mia opera in diversi progetti con lavori eseguiti a regola d’arte. Ma sognare il futuro migliore è per me primario ed è così che propongo ora tecniche che puntano al green. Ho verificato, ad esempio, che è possibile utilizzare varie tipologie delle scorie dell’industria metallurgica (Italia ne produce cc 26 milioni di tonnellate annualmente) per sostituire quote del cemento sia per cemento armato sia per le strutture non portanti. Ho calcolato che si tratta di un’operazione che, in totale sicurezza, fa più che dimezzare per metro cubo di calcestruzzo di emissioni di Co2, dipende dal tipo del progetto, arrivando a ridurre emissioni anche 5 volte, cioè usando solo 80 kg di cemento invece di 400kg e 320 kg di scorie. Una rivoluzione che guarda all’ambiente e che scrive un futuro possibile”. Ad esempio in un progetto in Dubai, dopo che la ditta ha cambiato metodo di costruzione per utilizzare i prefabbricati, gli ho proposto di ridurre profondità delle fondazioni per 30 cm, perchè analisi geotecniche lo permettevano. Per 660 ville, sulla base del risparmio di quantità di cemento armato si è risparmiato cc 750 tonnellate o 0.75 milioni di kg di CO2, ma grazie all’uso delle scorie di metallurgia per ogni metro cubo di calcestruzzo, sia in c.a. sia per elementi non strutturali, in tutto progetto si è risparmiato quasi 10 milioni di kg di CO2, cc tra 13 e 20 volte più grande del risparmio basato su l’ottimale dimensionamento delle fondazioni”.
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