(Adnkronos) – Milano 22 luglio 2024 – La fiducia in un legale. Come si acquisisce? Come si trasferisce all’assistito, o al potenziale tale? Risponde il giuslavorista, Francesco Rotondi, name partner di LabLaw di Milano, noto studio legale milanese che si occupa sopratutto di diritto legato al lavoro. ‘Credo che la “distinzione” nasca da molto lontano perché il “diritto del lavoro” non è solo una “attività professionale” bensì una passione. Credo che questo elemento concorra a delineare un quadro molto peculiare del “giuslavorista” rispetto agli altri settori del diritto. Il “lavoro” lo si respira sempre, ovunque e a prescindere dall’essere un avvocato, un medico, un ingegnere, un impiegato, una casalinga, si confonde con la vita quotidiana, lo si “legge” e “sente” ogni giorno per tutti, tutto l’anno. È parte integrante della società, della socialità, della politica. Questo senso, sentimento significa: passione, passionalità, quotidiana lotta non solo “tecnica” ma anche con le contingenze del Paese. Penso che sia una caratteristica che faccia la differenza in tutti i campi ed i settori professionali: competenza olistica, capacità di interagire e gestire le situazioni critiche. Se dovessi pensare ad un riassunto delle caratteristiche direi che si deve dare, offrire “fiducia”, fiducia nella capacità di interpretare non solo il diritto, ma anche la situazione, la prospettiva, di trovare la giusta soluzione percorribile. Si conquista inizialmente con la competenza e l’assenza di “errori” nella gestione delle pratiche affidate; nella costante “presenza”, con la tempestività. Credo che per arrivare alla fiducia si debba intraprendere un percorso che passi prima dalla dimostrazione di “affidabilità”. Non dimentichiamo però che certe professioni godono o soffrono anche di forti elementi empatici, che qualcuno chiama “chimici”, e credo che se essi non ci sono sarà un po’ più difficile continuare il percorso. Non si deve mai scadere nel fornire il parere o il consiglio che l’assistito vuol sentirsi dare. L’onestà e integrità professionale, direi l’etica, non va mai persa di vista.Altro è poi fornire tutto il supporto possibile quando si sceglie una via diversa, difficile e che potrebbe aprire contenziosi o altro; qui si tratta di dovere professionale’. Rotondi interviene anche sull’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo legale: ‘riguarderà anche il settore legale in genere e, nello specifico, alcuni settori come quello degli avvocati. Il progresso e, più generalmente, l’evoluzione ha sempre portato ad un aumento delle conoscenze, che impone un percorso nuovo di apprendimento, di studio, di applicazione; non so se sarà meglio o peggio, di certo si apriranno altri canali di professionalità e competenza. Quando si alza l’asticella normalmente la competenza viene apprezzata di più.
Ufficio Stampa
Francesca Schenetti
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