(Adnkronos) – Il centro propone un approccio integrato, che unisce la Stimolazione magnetica transcranica a percorsi psicologici e farmacologici
Varese, 22 Luglio 2024. La dipendenza da sostanze stupefacenti è in continuo aumento, in particolare tra i giovani. Basti pensare che 960mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni, pari al 39% della popolazione studentesca italiana, afferma di aver consumato una sostanza illegale almeno una volta nella vita. Lo rileva la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, che registra anche il progressivo aumento della quota dei ricoveri direttamente legati al consumo di cocaina, che nell’ultimo decennio sono saliti dal 12 al 25%.
Un contesto di questo tipo richiede un’azione il può efficace possibile, che tenga conto di tutti gli strumenti disponibili, compresi i più innovativi, come la Stimolazione magnetica transcranica (Tms). “Rispetto alla dipendenza da sostanze, in particolare da cocaina, l’efficacia del trattamento arriva al 69%, con dimostrata riduzione del craving, cioè del desiderio di assumere la sostanza, e del liking, il piacere legato all’utilizzo della sostanza stessa” spiega Marco Chiaravalli, direttore sanitario di Sinapsy, struttura ambulatoriale che impiega le tecniche più innovative ed efficaci nel campo della neuromodulazione, l’unica di questo tipo presente nella provincia di Varese e tra le poche in Lombardia.
La Stimolazione magnetica transcranica, approvata dalla Food and Drug Administration (Fda) americana per il trattamento della dipendenza da sostanze stupefacenti, interviene sul meccanismo di rilascio della dopamina e consente di avere risultati già nella prima settimana di somministrazione. “Il percorso prevede una visita clinica con uno specialista della neuromodulazione, nel corso della quale si valutano anche la storia, le modalità e la quantità delle assunzioni del paziente, quindi si procede all’elaborazione di una proposta di trattamento nel rispetto dei protocolli riconosciuti dalla comunità internazionale” afferma Chiaravalli, sottolineando “l’importanza di un approccio integrato, che unisca al trattamento con stimolazione magnetica transcranica quello farmacologico e, soprattutto, quello psicologico”.
Il trattamento, infatti, permette di migliorare il tono dell’umore e il sonno, di ridurre l’ansia, l’impulsività e, di conseguenza, il numero delle ricadute e degli abbandoni terapeutici, ma non può prescindere da un adeguato supporto di carattere psicologico, che vada ad agire anche sulle motivazioni che hanno spinto il paziente verso l’utilizzo di sostanze stupefacenti.
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