(Adnkronos) –
Milano, 11 Luglio 2024 – Il mondo delle professioni sta vivendo un importante percorso di cambiamento, che coinvolge diversi ambiti della loro attività: gli scenari economici, tecnologici e sociali pongono, sempre di più, la business community di fronte a nuove sfide e, allo stesso tempo, a opportunità particolarmente interessanti.
Con l’obiettivo di far luce sull’evoluzione del ruolo dei professionisti all’interno del processo di digitalizzazione del Paese, TeamSystem – leader in Italia nei software gestionali e nei servizi di formazione per imprese e professionisti – ha condotto una ricerca di mercato in collaborazione con The European House Ambrosetti.
Il punto cardine, nonché la vera novità della survey, è il ruolo dell’Intelligenza Artificiale all’interno degli studi professionali. Questa viene giudicata come uno strumento di efficientamento operativo, con vantaggi significativi nell’ottimizzazione del tempo e della produttività. Il 70% dei professionisti, ad oggi, ha approcciato iniziative legate all’implementazione dell’AI, seppur con differenze sui tempi e i modi di attivazione:
• Il 30% sta già utilizzando soluzioni di Intelligenza Artificiale
• Il 27% di chi ha già adottato strumenti di AI riferisce di aver riscontrato importanti vantaggi dal punto di vista del tempo e della produttività;
• Il 40% degli Studi è in una fase preliminare di studio e pianificazione della tecnologia AI;
• Il 30% degli Studi, infine, non ha ad oggi un piano operativo di implementazione della tecnologia AI.
Ciò che accomuna praticamente tutti i professionisti (80%) è la fiducia riposta nei contenuti originati dall’Intelligenza Artificiale, oltre che nel suo utilizzo, relativo soprattutto all’automazione di task routinarie e alla raccolta di dati complessi. Le preoccupazioni, infine, sono limitate e legate alla sola tutela della privacy.
E il dato prende ancor maggiore interesse se si considera la situazione dell’AI in Italia: l’Europa, in generale, presenta un forte gap da riempire per quanto riguarda gli investimenti per l’AI, contribuendo solo per il 7% degli investimenti annuali globali in queste tecnologie (USA e Cina insieme arrivano all’80%). Le PMI italiane sono al 12° posto in UE-27 (1,8% contro 1,7% della media UE), mentre le grandi imprese sono in 14ª posizione: 11,1% contro 12% della media UE.
Il sondaggio, inoltre, conferma ancora una volta l’importanza del Cloud (tecnologia utilizzata dal 56,3% dei rispondenti), oltre che delle soluzioni plug&play, costruite per ridurre il tempo dedicato alle attività di minor valore aggiunto. Nel dettaglio, l’Italia è quinta in UE-27 per numero di imprese che acquistano servizi Cloud di medio-alto livello, mentre sale al terzo posto per quanto riguarda le aziende che utilizzano IoT nei propri processi produttivi.
Infine, dall’indagine emerge una forte consapevolezza rispetto ai benefici della digitalizzazione sulla produttività: tra i principali effetti, un’evoluzione, sempre più chiara, verso il ruolo di business partner. A questo si affianca un certo grado di convinzione degli stessi professionisti in merito alla propria maturità digitale: il 50% posiziona sé stesso a un livello medio-alto.
Responsabilità editoriale
Andrea Puchetti
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