Anche quest’anno, il corso formativo, nell’anno sportivo corrente, relativo all’MGA FiJLKAM Campania, è stato consegnato ai posteri, alla storia di questa Regione, con la sessione di verifica, posta in calendario ed in essere, presso la struttura ospitante “Pomilia”, in Pomigliano d’Arco.
Alla presenza del Presidente regionale, Antonio Bracciante, del Presidente del Judo, Bruno D’Isanto (che, oltre ad essere il ns anfitrione, ci ha omaggiato di sua presenza e di gadget), della commissione demandata da regolamento, con il docente nazionale, Raffaele Funaro, con il 3° Livello, Andrea Bresciani, con il Fiduciario e Direttore del Corso 2023/2024, Luigi Di Maio, sono stati valutati i discenti e presenti, alla sessione, supportati, dalla sezione deputata, formata da: Domenico Farina, Luigi Garofalo e Riccardo Marzi.
Gli assenti, giustificati, per forza di concomitanza sportiva e/o lavorativa e/o medica, saranno successivamente integrati con sessione straordinaria a stabilirsi. Indietro, non si lascia nessuno.
Un altro gruppo di Tecnici, deputato al Metodo Globale Autodifesa (MGA), è stato consegnato alla FiJLKAM; un altro gruppo di Tecnici, che hanno condiviso percorso, visione, hanno imparato a socializzare fra loro, senza preoccuparsi della provenienza di settore, scambiando conoscenze, imparando ad osservare e prendere, ciò che ritenevano utile e manchevole, alla propria conoscenza e formazione personale, è stato reso idoneo all’insegnamento ed alla promozione del metodo federale.
Gli elogi di merito dei presenti, alla qualità espressa dai discenti, anche se a volte, condizionata dall’ansia prestativa, non è mancata ed anzi, ha accolto maggiore consenso, nell’azione di divulgazione, che si vuole continuare a tendere; l’orgoglio, della sezione campana, ha avuto maggiore stimolo, nel prosieguo del cammino e vision, intrapreso.
Un ringraziamento pubblico ed ufficiale, alla chiamata del verdetto finale, ha posto accento, sulla presenza immancabile, del 3° Livello e Tecnico, in diverse specialità federali, di Adolfo Quocci che, anche in questa occasione, non ha mancato suo contributo alla causa, umilmente ponendosi, anche ad essere ukè, dei colleghi posti a verifica, dimostrando quanto (ove ve ne fosse ancora bisogno), questa nuova “via” intrapresa, sia dimostrazione di “buona pratica” marziale ad adottarsi; perché mai si dimentichi, che il “Maestro”, prima di tutto, è educatore sportivo; deve essere portatore di “esempio” senza erigersi e nascondersi, dietro la demagogica scusante, dell’IO leader, in quanto tecnico e non, dell’IO, essere umano, eletto, dalla classe dei pari.
Umiltà e modestia, che si collima, alla sete di conoscenza, mai paga, mai delimitata, se non dalla limitata visione, di chi arte marziale, eventualmente, solo insegna, senza conoscerne, veritiero assioma, nesso filosofico, Credo di pratica e conoscenza, da approfondire ed ampliare sempre; di chi, ha visione limitata e terrore, di scambio di conoscenza e del sopraggiunto eventuale giudizio (meglio, considerazione), dell’altro.
L’interscambio, la consapevolezza dell’essere, dell’essere per gli altri, ove l’autostima, evita il plauso ma è gratificata dal risultato sperato, magari programmato, dove il “Maestro” è punto di riferimento, non della semplice tecnica, ma della sapienza, concessa e devoluta, perché espressione di gruppo che si riconosce nel proprio rappresentante, il leader espresso. L’insegnamento è, nelle arti marziali e nella conoscenza, approfondimento, di esse, è nella “VIA”, è nella vita, di ogni singolo praticante.
L’essenza della “difesa”, è nell’essenza della modestia di approccio, nella pratica quotidiana della propria ricerca di conoscenza, quella vera, senza essere artefatta, dall’egoistica ricerca dell’IO (LdM).