(Adnkronos) –
Nell’anfiteatro del comune biellese, l’esordio di un’iniziativa che ha già suscitato l’interesse di pubblico e istituzioni: produrre opere liriche coinvolgendo insieme professionisti e abitanti del territorio
Novara, 29 settembre 2023 – L’innovazione, spesso, arriva da un attento sguardo alle tradizioni. È cogliendone il senso profondo che si ha la possibilità di scoprire nuovi significati e offrirli al pubblico, in cerca di continui stimoli.
È in quest’ottica che va letta “L’Opera, che Passione!”, iniziativa che la Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara ha realizzato in collaborazione con il comune di Sordevolo (Biella) lo scorso giugno, mettendo in scena il Nabucco nel suggestivo anfiteatro cittadino.
Un’iniziativa che, nell’opera e nella location, non avrebbe nulla di innovativo, se non fosse per l’intuizione del direttore del Teatro Coccia Corinne Baroni, partita da un evento che a Sordevolo si realizza da più di due secoli:
«Da allora ogni cinque anni, nell’anfiteatro, l’intera cittadina si impegna nella messa in scena della Passione di Cristo. È un evento al quale ho assistito nel 2022, scoprendone l’impressionante potenza drammaturgica», quella di un rito che unisce teatro, tradizione e comunità.
Tre elementi che si sono riversati nell’opera di Giuseppe Verdi, trasformandola in un esperimento tanto innovativo quanto emozionante:
«Abbiamo portato in scena il Nabucco coinvolgendo centinaia di figuranti dell’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo. Questo, naturalmente, grazie alle istituzioni locali che hanno sposato il progetto sin da subito*».
Il risultato, a parte il successo di pubblico, riguarda soprattutto le prospettive:
«A Sordevolo abbiamo trovato una comunità capace di fare vera innovazione – racconta la Baroni – capace di dare nuova linfa a una lirica che in questo modo si riscopre più viva che mai».
Non a caso il connubio nato fra il Teatro Coccia e la città di Sordevolo è già un sodalizio destinato a coinvolgere sempre più pubblico:
«A luglio 2024, insieme al regista Alberto Jona, metteremo in scena l’Aida. Lo spirito sarà lo stesso: coinvolgere la cittadinanza e l’intero territorio. Attraverso una call to action, chiunque potrà sentirsi parte di un progetto di ampio respiro e di grande valenza culturale e sociale. Il tutto con il preciso intento da un lato di implementare l’audience development dell’Opera e del teatro lirico, dall’altro di rivitalizzare il territorio, di raggiungere target sempre più capillari di pubblico e di attivare flussi di turismo culturale anche da fuori Regione».
Flussi che potrebbero diventare costanti, ben oltre la cadenza quinquennale della Passione di Cristo, che nel comune biellese attira già turisti da tutto il mondo.
Su questo Corinne Baroni ha le idee chiare:
«“L’Opera, che Passione!” a Sordevolo mira a diventare un monumento corale, un segno di presenza forte e incisivo, uno slancio inclusivo a vantaggio del territorio, dei suoi abitanti e di tutti coloro che vorranno scoprire lo stupore di un progetto in grado di unire il fascino dell’opera e l’incanto del territorio, un binomio la cui bellezza si è già rivelata nel Nabucco».
* “L’Opera, che Passione!” è stato realizzato con il patrocinio di Ministero del Turismo, Regione Piemonte, Comune di Sordevolo, con il sostegno di Gruppo Banca d’Asti, Fondazione Biellezza, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Banca Sella, in collaborazione con Associazione Teatro Popolare di Sordevolo e Il Contato del Canavese.
Contatti:
https://www.fondazioneteatrococcia.it/