Lo studio Leone-Fell & C. ha notificato al Tar del Lazio il primo ricorso amministrativo per contestare i test d’accesso
Dopo aver denunciato pubblicamente le irregolarità della nuova modalità d’accesso a Medicina, lo studio legale Leone-Fell & C. ha depositato il ricorso collettivo al Tar del Lazio per i primi 350 ricorrenti.
Quarantasette pagine di ricorso depositate per raccontare, prove alla mano, tutto ciò che non ha funzionato ai Tolc di Medicina.
“Il fatto più scandaloso è di sicuro la ripetizione dei quiz tra aprile e luglio – spiegano i legali – che ha portato alla creazione, da parte dei candidati e delle scuole di preparazione, di una vera e propria banca dati contenente centinaia e centinaia di quiz poi diffusi nel web. Non c’è stata parità di trattamento e la graduatoria che ne è conseguita è di certo illegittima”.
Intanto anche la polizia postale, che indaga sulla vicenda, ha voluto vederci chiaro e dalle analisi delle prove depositate dallo studio legale pare abbia già trovato i primi riscontri.
“Un altro tasto dolente – concludono i legali – è il mancato accesso agli atti. Al termine delle prove i candidati non hanno potuto neanche visionare i propri elaborati e verificare la correttezza delle risposte date e i parametri utilizzati dall’amministrazione per la determinazione del punteggio equalizzato”.