Martedì 7 febbraio comincerà la 73ª edizione del Festival di Sanremo. A poco più di un mese dall’inizio del Festival della musica italiana, non si può non ricordare colui che, su tutti, ha fatto la storia di questo evento: Domenico Modugno. 95 anni fa, infatti, nasceva uno dei padri della musica leggera italiana, che ha vinto ben quattro volte a Sanremo, tanto da detenere ancora tuttora, insieme a Claudio Villa, il record di vittorie al Festival. Successi frutto di una carriera che ha consegnato Modugno all’Olimpo della musica italiana, e non solo.
Volare
Domenico Modugno nacque il 9 gennaio 1928 a Polignano a Mare, in provincia di Bari. Da giovane, ereditò la passione per la musica dal padre che gli insegnò anche a suonare la chitarra e la fisarmonica. Stanco della vita di paese, a 19 anni, però, decise di scappare di casa per andare a Torino in cerca di fortuna. Dopo aver lavorato sia come cameriere che come gommista, nel 1949 fu chiamato a svolgere il servizio militare. Al termine della leva, Modugno partì nuovamente, ma non per andare a Torino, bensì alla volta di Roma nella speranza di cominciare finalmente la sua carriera artistica. Riuscì ad iscriversi al Centro Sperimentale di Cinematografia e a vincere, successivamente, una borsa di studio come miglior allievo della sezione di recitazione.
Nel 1952 partecipò alla trasmissione radiofonica “Trampolino” e Fulvio Palmieri apprezzò la prestazione di Modugno; l’allora direttore del secondo canale della RAI gli offrì una trasmissione musicale che prese il via all’inizio del 1953 con il nome di “Amuri… Amuri”. Alla fine di quell’anno, però, la musica prese il sopravvento sul mondo cinematografico. Modugno iniziò ad incidere i suoi primi dischi con canzoni in dialetto pugliese e siciliano che richiamarono l’attenzione della critica. Il suo primo album uscì nel 1955 con il nome di I successi di Domenico Modugno I.
Nel blu dipinto di blu
Da allora iniziò ufficialmente la sua ascesa nel mondo della musica che, nel 1958, lo portò a partecipare per la prima volta al Festival di Sanremo. Con la collaborazione di Johnny Dorelli, Modugno vinse all’esordio grazie alla canzone che diventerà un vero e proprio inno dell’Italia: “Nel blu dipinto di blu”. Il brano, conosciuto più comunemente come “Volare”, divenne in breve tempo la canzone italiana per eccellenza. Il verbo di Modugno raggiunse tutto il mondo, tanto da scalare in cima alle vette delle classifiche statunitensi.
Nella prima edizione dei Grammy Awards (gli Oscar della musica), tenutasi nel 1959, Modugno vinse ben due Grammy Awards, uno come disco dell’anno e l’altro come canzone dell’anno 1958. “Nel blu dipinto di blu” rimase prima nella hit parade americana per ben 13 settimane consecutive, registrando un record che, ancora oggi, nessun altro disco italiano è riuscito a battere. Negli Stati Uniti venne soprannominato Mr. Volare a testimonianza di come Modugno fosse diventato non solo un’icona della musica italiana, ma anche nel resto del mondo.
Ed ancora più su
Nel 1959 si ripetè al Festival di Sanremo, trionfando con la canzone “Piove” che, come per “Nel blu dipinto di blu”, divenne famosa con un altro nome, “Ciao ciao bambina”. Un brano che non raggiunse il successo mondiale di “Volare”, ma che si aggiunse di diritto tra i capolavori del canzone italiana. Quattro anni dopo Modugno, al fianco di Claudio Villa, ottenne nuovamente il primo posto a Sanremo con “Addio… Addio”. Nel 1964, insieme ad Ornella Vanoni, trionfò al Festival di Napoli con la canzone “Tu si ‘na cosa grande”, per poi ritornare a vincere il Festival della musica italiana due anni più tardi con la canzone “Dio, come ti amo”, eseguita in coppia con Gigliola Cinquetti.
Oltre al mondo della musica, il cantante pugliese iniziò ad avere altre grandi collaborazioni. Ad esempio, Salvatore Quasimodo gli permise di mettere in musica due sue poesie, mentre Pier Paolo Pasolini gli scrisse il testo della canzone “Che cosa sono le nuvole”. Dopo una vita ricca di soddisfazioni, in seguito ad un infarto cardiaco, Modugno morì il 6 agosto 1994, all’età di 66 anni, nella sua casa sull’isola di Lampedusa. Il suo corpo giace nel Cimitero Flaminio di Roma.
Da Polignano a Mare al tetto del mondo: Domenico Modugno è stato il protagonista di un percorso che lo ha reso simbolo di un paese. La storia di un uomo che, attraverso la propria voce, ha conquistato il cuore di tutti. “Penso che un sogno così non ritorni mai più”: queste le prime parole di “Nel blu dipinto di blu” che aprirono l’esibizione al Festival di Sanremo 1958, dando inizio alla diffusione del verbo “volare” nel mondo. Le braccia spalancate verso l’alto si fissano quale attimo indelebile rappresentato per sempre nella statua a lui dedicatagli nella sua Polignano a Mare.