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venerdì, Settembre 20, 2024

Natale 2022, Papa Francesco: “Dopo tanto consumismo, c’è il rischio di dimenticarne significato”

ULTIM'ORANatale 2022, Papa Francesco: "Dopo tanto consumismo, c’è il rischio di dimenticarne significato"

(Adnkronos) – “Questa notte, che cosa dice ancora alle nostre vite? Dopo due millenni dalla nascita di Gesù, dopo molti Natali festeggiati tra addobbi e regali, dopo tanto consumismo che ha avvolto il mistero che celebriamo, c’è un rischio: sappiamo tante cose sul Natale, ma ne scordiamo il significato”. Il Papa celebra la messa della Vigilia di Natale nella Basilica Vaticana e invita a riscoprire la vera essenza del Natale. Ad assistere settemila fedeli nella Basilica, mentre altri tremila lo seguono dai maxi schermi in piazza San Pietro.  

“Come ritrovare il senso del Natale? E soprattutto, dove andare a cercarlo? Il Vangelo della nascita di Gesù sembra scritto proprio per questo: per prenderci per mano e riportarci lì dove Dio vuole”, spiega Francesco. Il Papa fa notare che “inizia con una situazione simile alla nostra: tutti sono presi e indaffarati per un importante evento da celebrare, il grande censimento, che richiedeva molti preparativi. In tal senso, il clima di allora era simile a quello che ci avvolge oggi a Natale. Ma da quello scenario mondano il racconto del Vangelo prende le distanze: ‘stacca’ presto l’immagine per andare a inquadrare un’altra realtà, su cui insiste. Si sofferma su un piccolo oggetto, apparentemente insignificante, che menziona per ben tre volte e sul quale i protagonisti del racconto convergono: dapprima Maria, che pone Gesù ‘in una mangiatoia’; poi gli angeli, che annunciano ai pastori ‘un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia’ ; quindi i pastori, che trovano ‘il bambino, adagiato nella mangiatoia’”. 

Bergoglio indica la strada: “La mangiatoia: per ritrovare il senso del Natale, bisogna guardare lì. Ma perché la mangiatoia è così importante? Perché è il segno, non casuale, con cui Cristo entra nella scena del mondo. E il manifesto con cui si presenta, il modo in cui Dio nasce nella storia per far rinascere la storia. Che cosa ci vuole dire dunque attraverso la mangiatoia? Almeno tre cose: vicinanza, povertà e concretezza”. 

POTERE, GUERRE E DENARO – “Gli uomini nel mondo, affamati di potere e di denaro, consumano pure i loro vicini, i loro fratelli. Quante guerre! E in quanti luoghi, ancora oggi, la dignità e la libertà vengono calpestate!” ricorda il Pontefice. “E sempre le principali vittime della voracità umana sono i fragili, i deboli”, scandisce il Pontefice nella Basilica Vaticana. Bergoglio denuncia le voracità degli uomini: “Anche in questo Natale un’umanità insaziabile di soldi, potere e piacere non fa posto, come fu per Gesù, ai più piccoli, a tanti nascituri, poveri, dimenticati. Penso soprattutto ai bambini divorati da guerre, povertà e ingiustizia. Ma Gesù viene proprio lì, bambino nella mangiatoia dello scarto e del rifiuto. In Lui, bambino di Betlemme, c’è ogni bambino. E c’è l’invito a guardare la vita, la politica e la storia con gli occhi dei bambini”. 

Il Pontefice punta il dito contro l’indifferenza globale chiamando le cose con il loro nome: “Nella mangiatoia del rifiuto e della scomodità, Dio si accomoda: viene lì, perché lì c’è il problema dell’umanità, l’indifferenza generata dalla fretta vorace di possedere e consumare. Cristo nasce lì e in quella mangiatoia lo scopriamo vicino. Viene dove si divora il cibo per farsi nostro cibo. Dio non è un padre che divora i suoi figli, ma il Padre che in Gesù ci fa suoi figli e ci nutre di tenerezza. Viene a toccarci il cuore e a dirci che l’unica forza che muta il corso della storia è l’amore. Non resta distante e potente, ma si fa prossimo e umile; Lui, che sedeva in cielo, si lascia adagiare in una mangiatoia”. 

Bergoglio invita a non cedere alla rassegnazione: “Fratello, sorella, Dio stanotte si fa vicino a te perché gli importa di te. La mangiatoia di Natale, primo messaggio di un Dio infante, ci dice che Lui è con noi, ci ama, ci cerca. Coraggio, non lasciarti vincere dalla paura, dalla rassegnazione, dallo sconforto. Dio nasce in una mangiatoia per farti rinascere proprio lì, dove pensavi di aver toccato il fondo. Non c’è male, non c’è peccato da cui Gesù non voglia e non possa salvarti. Natale vuol dire che Dio è vicino: rinasca la fiducia!”. 

 

 

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