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lunedì, Novembre 18, 2024

Il bagno di foresta come immersione dentro se stessi

BENESSERE E SALUTEIl bagno di foresta come immersione dentro se stessi
The journey of Iscah | Facebook

Appena metto piede giù dalla macchina, faccio dei profondi respiri. Il peso sul petto e nella mente sembrano già mutare forma.

La vista si tinge del verde degli alberi, l’olfatto è invaso dal profumo dei fiori. Ecco allora che la gialla ginestra si fa strada con il suo odore dolciastro, e si posa delicatamente nei polmoni.

Passo le mani sui fili d’erba che mi sfiorano le gambe, come a salutare un caro amico con un’affettuosa carezza.

In meno di due minuti ho dato avvio al cosiddetto bagno di foresta.

É il Giappone, che con questo termine vuole ricordarci che l’uomo non è altro rispetto alla natura.

Lo Shinrin- Yoku (letteralmente bagno di foresta) rimanda a delle pratiche basate sull’immersione con tutti e 5 sensi nell’ambiente.  Venne coniato dal direttore dell’ente forestale giapponese M. Tomohide Akiyama nel 1982.

Già allora, nella terra nipponica, si stava sperimentando il boom tecnologico, oltre a quello economico, facendo apparire al contempo i primi disagi e disturbi nell’uomo, dovuti a un’eccessiva concentrazione sui dispositivi tecnologici e urbanizzazione. Invece, i benefici della permanenza nei boschi, rammentano che un’estrema separazione dai luoghi naturali, non è appunto naturale per l’uomo stesso. Oggigiorno siamo giunti a parlare del tecno-stress: l’utilizzo smodato di smartphone, computer – sia per questioni lavorative che non – fa sì che il corpo impieghi al massimo due sensi ripetitivamente (come ad esempio la vista o il tatto). Invece, siamo biologicamente predisposti ad attivare tutti i sensi o buona parte di essi, simultaneamente. Le foreste, i boschi, ci riportano a questa condizione primitiva (che non è sinonimo di inferiore). É stato dimostrato scientificamente che il bagno di foresta diminuisce la pressione cardiaca, regola la pressione arteriosa, abbassa il colesterolo, rinforza il sistema immunitario, ed i livelli dell’ormone dello stress pure sono ridotti.

É il potere della natura: è il potere del luogo dal quale veniamo e di cui non dobbiamo assolutamente dimenticarci, perché è come dimenticare noi stessi, appunto. L’esito di questa “dimenticanza “è sotto i nostri occhi in modo lampante. Dobbiamo citare l’inquinamento, l’esaurimento delle risorse, il cambiamento climatico indotto, le epidemie ecc.?

Continuare a ritenere di essere entità separate dal resto del pianeta, non rappresenta certamente le fondamenta per una nuova e vera ecologia.

Dunque, lo Shinrin-Yoku non racchiude soltanto una metodologia per lavare via lo stress, ma fornisce la possibilità di scendere più in profondità nella nostra persona, nelle nostre emozioni. Questi sono passaggi essenziali affinché l’individuo evolva, trasmetta benessere e pace.

Le pratiche del bagno di foresta, grazie alla meditazione, allo yoga, e con l’aiuto della prospettiva giapponese sul concetto di bellezza, risvegliano un linguaggio assopito: è il linguaggio dell’irrazionale, della meraviglia che proviamo al cospetto dei paesaggi e che non sappiamo spiegare.

Ci ricordiamo che è bello proprio ciò che svanisce, ciò che è fragile, come un fiore di ciliegio.

La bellezza sta nel donarsi, dunque. Lo shinrin-yoku disvela che ogni elemento di natura è immerso in un incessante flusso di morte-vita; un incessante darsi completamente alla vita. Questa è la chiave per un nuovo uomo: un uomo volto alla pace, alla natura, che non separa, non porta in essere la violenza ed il potere, separando gli opposti, bensì li discerne senza appunto separarli.

In poche parole, è un uomo che non ha paura di donarsi, e un essere di tale connotazione può soltanto essere vincente, soddisfatto e trasmettere l’amore di cui il pianeta necessita…perché noi siamo il pianeta, ed il pianeta è noi!

Jessica Pappalardo

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Francesco Ronca
Francesco Ronca
Mi chiamo Ciccio Ronca, ho superato da poco i 30 all’anagrafe. Mi piace andare avanti, ma non riesco ad abbandonare l’adolescenza. Ci vediamo a scuola!

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