Ciao Federica, parlaci un pò di te
Ciao, sono Federica Matera sono una cantautrice, compositrice e arrangiatrice, classe ‘96. Salernitana, ma vivo a Milano da un po’ di anni, oramai cinque. Come dico in un mio pezzo, “Ti prometto”, io “non son brava a parlare di me”. Quindi non mi dilungo ulteriormente!
Da quanto tempo fai musica?
Faccio musica da più o meno tutta la vita: a 6 anni dicevo che volevo diventare una cantante come il mio idolo, Laura Pausini. A 13, sentendo per caso Slash suonare l’intro di “Sweet Child O’ Mine”, decisi che era quello che volevo fare per sempre: suonare la chitarra! A 17 anni, ho unito le due cose e ho iniziato a scrivere e ad arrangiare i miei pezzi, approcciandomi anche ad altri strumenti (come il basso, la batteria e il pianoforte). La vera svolta, però, c’è stata quando mi hanno ammessa al Conservatorio di Como nella classe di composizione pop rock: è stato un bel periodo di studio intenso e formativo.
E lì ho conosciuto il mio Maestro, Lorenzo Poli, che “Galeotto fu” tra me e il mio attuale produttore, Marco Zanoni. Mi hanno, entrambi, regalato il sogno di irrompere nel panorama musicale italiano con la pubblicazione del mio progetto.
Hai gia singoli e/o album inediti?
Si! Ho all’attivo un disco, “Ti prometto”, e 11 brani! Che si possono ascoltare su tutte le piattaforme digitali (Spotify, Deezer, Apple Music, Amazon Music). Del disco resta ancora anche qualche copia fisica (per gli appassionati come me)!
L’ultimo singolo, “L’esperienza del volo”, è uscito da pochissimo: il 31 maggio 2022.
Hai mai pensato di partecipare a qualche talent? Indipendentemente dalla risposta, cosa pensi su quest’ultimi? Li reputi una vetrina meritocratica, o credi che abbiano danneggiato la musica?
C’ho pensato dopo l’uscita del disco. Prima mi sono sempre rifiutata: non avevo un’identità musicale così forte e non volevo essere un prodotto plagiato da altri. Volevo presentarmi già con un mio “vestito”, per dire “eccomi, questa è la musica che faccio e sono pronta a scommetterci tutto e a spaccare”. Adesso parteciperei volentieri, sono una buona vetrina.
Non li considero un mezzo meritocratico, è pur sempre televisione e spettacolo, ma aldilà del vincitore scelto da ogni format, sono dell’idea che c’è sempre un vincitore effettivo scelto dal pubblico che, alla fine, sa distinguere il “bello” dal “meno bello”.
Insomma: con delle spalle forti e una forte identità, si può andare ovunque.
Il mondo dello spettacolo (musica compresa), è stato uno dei settori più colpiti durante la pandemia, tu come hai vissuto quel periodo?
Ho scritto tantissimo. I singoli di questo nuovo “concept project”, che segue il filo rosso del “lasciare andare”, hanno visto tutti la luce in quel periodo. Ne ho approfittato per staccare, pur continuando a lavorare sempre, e per riconciliarmi con la mia Salerno.
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