A Salerno siamo pieni di giovani talenti nel mondo della musica (e di altre forme d’arte in generale) e I Golden Zebra ne sono un chiaro esempio.
Il gruppo è composto da quattro elementi: Anita Galdieri alla voce, Damiano De Matteis al basso, Luca D’Arco alla batteria e Alfonso Marra al pianoforte.
Personalmente li ho sempre trovati interessanti perché non propongono “cose già sentite” e non si limitano a fare semplici cover, ma rivisitano ogni brano che scelgono nel loro repertorio rendendolo “nuovo”.
La prima volta che li ascoltai dal vivo fù nel 2018 e rimasi colpito non solo dalla loro bravura, ma anche dal fatto che le persone si fermavano perché restavano incantati dalla meravigliosa voce di Anita, ed è proprio a lei che ho chiesto di parlarci un po del progetto.
Ciao Anita, presentati
Ciao! Mi chiamo Anita Galdieri, ho 22 anni e sono di Salerno. Sono una cantante e musicista e “voce” della band Neo Soul “Golden Zebra”.
Come e quando nascono i “Golden Zebra”?
Il nostro gruppo nasce da un’idea di Damiano De Matteis, nostro bassista, nel 2017 circa. Più precisamente, nasce tra i banchi di scuola dell’Alfano I, di cui noi 3 su 4 del gruppo, ne siamo ex allievi. Ricordo che quando mi fermò tra i corridoi del liceo per chiedermi: “senti, stiamo mettendo su questo progetto neo soul, che ne dici? Ci sei?”, all’epoca non avevo assolutamente idea dell’esistenza di questo genere così particolare, difatti all’inizio fu molto difficile “entrare” nel mood dei brani. Tuttavia, attraverso tante prove, ci sembra di aver ottenuto un buon risultato. Da quel giorno il gruppo ha attraversato varie fasi, cambiando e maturando tanto.
È difficile mettere insieme tante “teste diverse” quando si lavora, oppure siete riusciti a trovare una sinergia?
Penso che se non avessimo trovato una sinergia forte non saremmo qui a parlare e a suonare ancora! Come ho accennato prima, abbiamo attraversato anche dei momenti piuttosto duri come gruppo, senza sapere se e come andare avanti. Tuttavia, nel nostro cuore c’è sempre stato il desiderio e la determinazione di portare avanti questo progetto e di esprimere noi stessi attraverso esso.
Sicuramente il nostro forte rapporto di amicizia ci ha aiutati a rimanere saldi e a fare da collante, ad essere in sintonia anche se distanti. La chiave è quella di ascoltarsi, quando si lavora in gruppo. Sia quando si suona ( in gergo musicale viene chiamato “interplay”) che quando no. Pur essendo 4 singoli e particolari individui, con un solo obiettivo, se ne può diventare uno solo.
Potremmo definirti la leader del gruppo?
Non amo definirmi tale, nel senso più letterale della parola. Certamente la/il cantante è, di solito, la persona che appare maggiormente in un gruppo, che è davanti sul palco, etc. Dunque anche ciò fa sicuramente parte della mia professione. Ma, penso, si tratti anche di caratteri diversi, che, di conseguenza, traspaiono anche nei ruoli di un gruppo. Ogni decisione che viene presa è sempre sulla base di una unanimità e mai per presunzione, da parte di nessuno. Perciò rispondo: definitemi anche leader, basta che però la nostra musica vi piaccia!
La musica è stata tra i settori più colpiti durante la pandemia, voi come l’avete affrontato quel periodo?
Ho, stranamente, un ricordo buffo di quel periodo. Volevamo registrare un brano a distanza e ci inviavamo circa 10 video al giorno su whatsapp per riuscire in questa impresa. Giuro che avrò ripetuto lo stesso brano per una ventina di volte in una sola giornata! Eravamo ancora impreparati a tutto ciò, e di conseguenza non bene attrezzati per questo tipo di lavoro. Chiaramente non riuscimmo poi a realizzarlo. È un ricordo molto tenero per me. In estate poi tornammo lentamente a provare e a suonare, senza sapere ancora le cose belle che il 2021 ci avrebbe riservato.
Pensi che il lavoro del musicista in Italia venga sminuito e non tutelato?
Premetto che non amo sputare nel piatto dove mangio e non amo lamentarmi. Non bisogna certo però, allo stesso tempo, negare la realtà. Sicuramente c’è tanto che in questo paese dobbiamo e possiamo migliorare per la figura dell’artista, del musicista, dell’arte in generale, perché siamo una terra piena di talenti incredibili. I musicisti italiani vengono ricercati all’estero, forse perché, oltre il talento, si percepisce un qualcosa di differente, che, penso, possa provenire proprio da questa grande lotta, comunemente chiamata “fare l’artista in Italia” e dal coraggio che essa prevede. Sono un’inguaribile ottimista e sono fiduciosa che un cambiamento presto avverrà.
Parlaci dei progetti a cui avete lavorato e di quelli a cui state lavorando
Prima parlavo delle “sorprese” che il 2021 ci ha rivelato. Una di queste è stata la pubblicazione del nostro primo singolo, “ARIA”, grazie alla partecipazione al Social Recording Studio dell’associazione Musikattiva che ci ha permesso tutto ciò, anche di realizzare un bellissimo videoclip, prodotto da Federico Fasulo. Difatti, ARIA, parla proprio delle sensazioni provate durante il lockdown, del bisogno di evadere, respirare, attraverso la musica. Attualmente stiamo lavorando a dei nostri brani, con l’obiettivo di pubblicare presto un disco tutto nostro. Non vediamo l’ora!
Link Aria: Golden Zebra – Aria – YouTube
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