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venerdì, Marzo 29, 2024

San Francesco e Sound Francesco

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San Francesco, pensaci tu.

Tienici lontano non solo dalle urne funerarie, ma anche da quelle elettorali e soprattutto dai loro esiti. Donaci, se puoi, ancora 1001 immagini come quella di Sonny Colbrelli infangato e vincente e non una sola sentenza ancora come quella di Mimmo Lucano; ricordati di ammutolire no-vax e idioti di varia natura e insomma, come dire, salva il salvabile di questo Stivalaccio di cui ti han fatto patrono, se ancora merita di essere salvato.

Oggi, a voler credere sentitamente in entità ultraterrene, la risolverei così questa introduzione, senza ulteriori parole. Ma confido nella musica, affidando ad essa speranze, rabbie e tutto l’ambaradan. E poi due parole esplicative sulle scelte della settimana vanno pure dette affinché, se non capire, possiate almeno incuriosirvi.

La cantante Tirzah

E quindi, partiamo col dire che Tirzah (l’uscita forse più chiacchierata del weekend) ha dimostrato col nuovo “Colourgrade” che la buona impressione destata dall’ottimo esordio “Devotion”non era un fuoco di paglia. Se poi il suo hip-pop sperimentale non è la vostra tazza di tè, c’è sempre un Neil Young d’annata a farvi volare alto con l’ennesima uscita live dai suoi archivi (Carnegie Hall,1970): non si discute, si ama e basta a prescindere.

Meritevoli di maggior considerazione, su tutti, si segnalano almeno tre titoli:

  1. Jucarà Marcal – “Delta Estàcio Blues”. Esclusi vari altri titoli con diverse formazioni, su tutti i Metà Metà, è il suo secondo albo da solista, con la mano produttiva di Kiko Dinucci. Un suggestivo e visionario incontro tra MPB, elettronica e psichedelica, fra tradizione e futurismo. Il Brasile che non smette d’incantare e più ci piace;
  2. Spencer Cullum Coin Collection – “S/T”. Nativo di Londra e con base a Nashville, Spencer Cullum esordisce con un album che cerca di unire la sensibilità folk di entrambe le sponde, con un pizzico di psycho-pop e proto-prog di fine ’60. E ci riesce molto bene, risultando classico e atemporale al tempo stesso;
  3. Kit Sebastian – “Melodi”. World Music, jazz, psichedelia, pop. Frullate il tutto e avrete un’idea di massima del suono di questo duo con base a Londra. Secondo disco, secondo centro. ‘Na delizia.
foto della band “Kit Sebastian”

E poi, fra le altre cose, ancora da segnalare:

Il primo singolo di sempre di Gina Birch delle Raincoats, in combutta con la chitarrista della band, Ana Da Silva, Youth dei Killing Joke alla produzione, Jack White che edita il singolo su Third Man Records: più di così. L’esordio delle Gustaf, da New York, che dimostra come la lezione dell’art-punk di nomi come ESG o Bush Tetras non si sia mai estinta e vibri ancora.

E ancora menzioni per Boy Scouts, Bad Bangs, Ducks LTD, Colourist Orchestra con Howe Gelb e via suonando…

Si’, è un bell’inizio di ottobre. Buon piacere della scoperta a tutti.

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Albino Cibelli
Albino Cibelli
Ama la musica, non ricambiato. Ma non importa. Pigro, indolente, perdigiorno, umorale, ha anche dei difetti che non vuole rivelare. Ascolta, osserva, legge, ogni tanto riflette. E alla fine scrive solo baggianate. Gli piace la parola "divulgatore", ma si guarda bene dal definirsi tale. Finché dura, vive, o almeno ci prova.

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