Non è il quantitativo di nomi “in vista” a definire la riuscita di una playlist: ogni Songweek è interessante a modo suo. Almeno, mi piace pensarlo. Andiamo incontro all’autunno in compagnia del rock’n’roll di The Coathangers e L.A.Witch che condividono uno split single edito dall’etichetta Suicide Squeeze di Seattle, con due cover (sul lato A “One Way Or Another” di Blondie, sul lato B di “Ghost On The Highway”dei Gun Club).
Per le quote power pop e dintorni: un estratto dal debutto dei Blunt Bangs from Athens (Georgia) intitolato “Proper Smoker”; un preascolto dal nuovo Grand Drifter (il Piemontese Andrea Calvo); un piccolo e toccante omaggio a David Bowie dai britannici di culto Spearmint, quelli per cui il personaggio protagonista di “500 Days Of Summer” si doleva non ci fosse nessuno al mondo ad ascoltarli.
Sempre a proposito di anteprime: c’è spazio anche per il buon Jarvis Cocker (fresco 58enne) in procinto di esternare il suo amore per il pop francese d’antan con “Tip Top – Chansons d’Ennui” che, in compagnia della soundtrack ufficiale, uscirà il 22 ottobre in concomitanza con l’uscita nelle sale americane del nuovo film di Wes Anderson, “The French Dispatch”.
Udibile anche nel trailer del film, “Aline” è un classico datato 1966 del francese Christophe, scomparso per Covid nel 2020, di origini italiane (al secolo si chiamava Daniel Bevilacqua). Oltre al già citato Grand Drifter, le quote tricolori di questa settimana comprendono assaggi dall’esordio sulla lunga distanza della “Bresciana di Manchester” Julia Bardo che si chiama “Bauhaus – L’appartamento” e da un Catanese D.O.C. come Mario Venuti che con “Tropitalia”, si diverte a rileggere in chiave brasileira classici pop di Alan Sorrenti, Nada, Gigliola Cinquetti, Domenico Modugno e via discorrendo (qui ascolterete “Vivere” di Enzo Jannacci).
Le quote senior invece sono rappresentate dai cubani del Buena Vista Social Club (ristampato l’album per il 25esimo anniversario) e dalla quasi 93enne jazz singer Sheila Jordan, “la cantante con le orecchie da milioni di dollari” nella definizione di Charlie Parker, di cui è uscito “Comes Love: Lost 1960” con registrazioni precedenti il debutto della cantante (recentemente riscoperte).
Dulcis in fundo, ascolti dal nuovo di José Gonzalez (il primo in sei anni) e dai dischi di Jordan Rakei con la sua classe soul/jazz e non solo; la poliedrica afrofuturista Moor Mother con “Black Encyclopedia Of The Air” e il curioso e stimolante incontro di anime sonore tra Africa ed Europa denominato Mushroom Hour Half Hour.
Poi il post rock mai domo dei Giapponesi MONO; Alexis Taylor in libera uscita dagli Hot Chip; l’alt country dei The Felice Brothers; le mistiche trame strumentali rivolte per lo più ad Oriente del Sudafricano Guy Battery; il chill pop dei Mild High Club e il “gothic country blues” di Adia Victoria.
Ascoltate, diffondete, incuriositevi, siate felici. That’s all.