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domenica, Dicembre 22, 2024

Sport e Statuti.. Sport e regolamenti..

SPORTSport e Statuti.. Sport e regolamenti..

Sport e vedute.. Sport? Ma quale sport?

La pandemia ha cambiato le scadenze, ma non la modalità del rinnovo delle cariche sportive. Questo rito quadriennale coinvolge il CONI, le Federazioni, gli Enti di Promozione Sportiva (EPS) e le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD), e si perpetua nonostante le sfide.

  Olimpiadi e scadenza Olimpica, dei mandati sportivi, in seno a Federazioni ed entità sportive in genere, CONI compreso, sono in corso d’opera. La pandemia, devasta piani e sposta scadenze, ma non modalità, che, purtroppo, restano.

   Insomma, rito quadriennale che nel tempo, oltre a scadenzare i Giochi Olimpici Estivi, “sposa”, il rinnovo delle cariche direttive, a cascata, dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), alle Federazioni Sportive Nazionali (FSN), agli Enti di Promozione Sportiva (EPS), alle Associazioni Benemerite (AB), fino alla base dello Sport tutto, le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD), le Società Sportive Dilettantistiche (SSD).

   Un movimento che si rinnova in toto e che, pur avendo avuto degli slittamenti, a causa del corrente COVID 19, non ha cambiato gli umori, non ha cambiato le guerre interne, non ha cambiato, l’ancoraggio o il tentativo d’ancoraggio alle poltrone, guadagnate in precedenza, magari, con stessa tipologia, rito, stesse “correnti politiche”, interessi, patti o scambi, fra le parti interessate, elettori e candidati. E, pur, con la nuova riforma dello Sport (“Spada di Damocle” che limita a tre, i mandati olimpici per i Dirigenti) sulla testa, non si rinuncia a mettere in atto, anche bassezze, per restare nella governance, politico sportiva, del proprio feudo.

   Dai Nazionali, ai Regionali e da questi, ai Provinciali, bolgia che si ripete, si perpetua.

   Diversi, clamorosi, tentativi in passato, sono stati posti in essere, con risultati vicendevoli. Come quello di Yuri Chechi, alla Presidenza della Federazione Ginnastica d’Italia (FGI 2016), che non gli valse, vittoria. Certo, non si può pensare, che cotanto blasonato nome olimpionico, non sia stato gradito alla base, soprattutto, se si pensa che, comunque, nel frattempo, aveva anche avuto esperienza politica, nel Comune di Prato (2009). Allora, dove risiede, magione e ragione, di questa bocciatura?

   Forse, il tutto si racchiude, nei “giochi di palazzo” che, purtroppo, non sono solo riferiti alla politica, dei politichesi giochi di poltrone, a cui, siamo abituati. Forse..

   L’ultima, a cui stiamo assistendo, in ordine di tempo, si riferisce ad una “grossa” Federazione in Campania, che si trova al rinnovo delle cariche regionali (22.05.2021), dopo l’esperienza nazionale (27.02.2021), e che, anche in questo caso, ha visto e sta vivendo, una battaglia di ogni “ordine e grado”, senza esclusione di colpi ed onestamente, di infime bassezze. Il Nazionale, di questo Ente, registra una vittoria/conferma, del Presidente uscente (per il 60%) ma, con una, “messa in minoranza”, almeno in un settore, del suo orticello. Anche in questo caso, sconfitto l’olimpionico di turno, che almeno, era riuscito a candidarsi, pur, con tutte le ostruzioni, poste in campo. Non erano poche, assicuriamo..

   Ed in Regione? Nulla cambia, anzi, si procede anche peggio. Il “nuovo” candidato alla Presidenza partenopea (tenuta da quasi quarant’anni), si è trovato a veder, quasi vanificati sforzi, vedersi negare e sottrarre candidature, vedersi e sentir “minacciati” i suoi simpatizzanti.. Una Vergogna! Ed ancora, vedersi tradito, dai propri amici, in funzione di utopiche promesse nazionali.. “Da mano nei capelli”! Vien da chiedersi: qual’è, la definizione più opportuna, di tutto questo?

   “Cambiamento”, la parola d’ordine che, in questo periodo, sembra aleggiare, nella bocca di tutti  e trova, puntualmente, di contro, “veti e paletti, sgambetti e non tanto velate minacce, scippo di proposte di candidature e deleghe di voto”, restano, comune denominatore, di loschi traffici, in funzione delle poltrone. Poltrone poi, senza compensi, senza rimborsi, solo titoli di visibilità da esporre ed  elencare nei curriculum, forse, solo gestione di un “potere” effimero, fatto di genuflessioni e di preghiere. Nient’altro!

   La gestione del potere dei poveri (con tutto il rispetto dei veri indigenti), dove i “poveri”, sono le piccole realtà, i piccoli clubs, gestiti da “piccoli” Tecnici, e tutto, in funzione dei “grandi”. Dove, anche stavolta, la meritocrazia, può avere mille volti, come quella di risiedere nel posto giusto, al momento giusto e conquistare, il giusto Atleta, in quel preciso, storico, sportivo, momento e guadagnarsi quindi, il diritto al voto futuro, il “diritto”, di “mercanteggiare”. Dove si arriva, in questo tempo di social, finanche a bannare, zittendo voce, dell’avversar molesto o del suo amico, a cui, nulla è concesso.

   Insomma, storia che si ripete, si perpetua. Alla faccia ed in disprezzo, della Legge vigente che, dovrebbe essere applicata. Uno schiaffo alla meritocrazia, uno, alla democrazia ed uno, al cambiamento.

   L’Italia dei bulli, o meglio dei bulletti, ancor vige, in questa povera Italia, in questo Bel Paese. L’esempio dello sport, quello, delle regole e regolamenti da rispettare, dove lo ritroviamo? Forse, (mi sto ripetendo), in qualche blasonato bagno, a fungere da nettore di profumate terga. Speriam si cambi e che nel frattempo, le giovani promesse, non imparino a leggere e a ottemperar, agonistica pulsione o quantomeno ed almeno, a praticar passione che, dallo sport diviene e dall’educator, che sappia suo mestiere e sia capace, di depurar magagne, tenendoli lontani, ancora un poco, da questo olezzo, che certo, non sa di fiori.

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